Presentazione delle pagine
Le monete e le medaglie riportate in questo Portale (vedi elenco
sottostante) sono tutte provenienti da collezioni private ed il
solo motivo che mi ha spinto alla loro pubblicazione è quello di
diffondere sulla rete, in maniera tangibile e reale, l’immagine
di quel che fu uno dei più importanti Reami d’Europa.
La bontà dei metalli utilizzati nella zecca di Napoli nel
periodo medioevale e gli splendidi ritratti di epoca
rinascimentale testimoniano a distanza di secoli l’importanza
delle monete che più di ogni altra forma d’arte diffondeva e
pubblicizzava al meglio l’immagine del reame.
La moderna monetazione napoletana dei secoli XVIII e XIX è tra
le più apprezzate a livello mondiale oltre che per qualità e
bellezza, anche come ottima fonte d’investimento, visto che nel
giro di pochi anni le quotazioni degli esemplari in alta
conservazione sono raddoppiate ed in alcuni casi triplicate. La
varietà di questa monetazione, ben rappresentata negli
innumerevoli errori di conio, tipologie, millesimi e dalle
migliaia di varianti evidenti o insignificanti che siano, fanno
di questa, la più originale e fantasiosa che si sia mai
studiata. Menziono opere di rilievo come ad esempio: il
Corpus Nummorum Italicorum, il Cagiati, il D’Incerti, il
Pagani ed il Pannuti-Riccio per dare un’idea sui milioni di
parole scritte su d’essa e su quanti studi dovranno essere
ancora fatti ogni volta che salta fuori un pezzo inedito.
Gli esemplari riportati nel sito raffigurano al dritto le effigi
o i nomi dei diversi sovrani che regnarono sul Regno di Napoli e
successivamente sul Regno delle Due Sicilie (quest’ultimo dal
1816 al 1861) ed ho ritenuto opportuno riportare, in assenza
d’alcune immagini di qualità, un solo esemplare per tipo o, in
alcuni casi, per variante, onde evitare una certa ripetitività.
Per quanto concerne le medaglie per gli avvenimenti dei Regni di
Napoli e di Sicilia fino al Regno delle Due Sicilie (1734-1861),
non mi prolungo più di tanto nel descriverle in quanto, l’opera
fatta dal Dr. Salvatore D’Auria nel suo nuovo volume
“Il Medagliere” e la presentazione in essa del noto
numismatico napoletano Roberto Russo non lascia spazio a nessun
altro tipo di commento. Le immagini parlano da sole e faccio
notare alcuni esemplari con ritratti o scene in alto rilievo con
un effetto quasi tridimensionale.
Gli incisori del periodo, avendo spesso a disposizione dei
tondelli di metallo di diametro superiore rispetto a quelli
delle monete da realizzare, facevano a gara tra loro nel
presentare ai sovrani i lavori più sbalorditivi, dimostrando la
loro abilità ed originalità, ingraziandosi, perché no, la loro
benevolenza. A conferma di ciò basti osservare alcuni dei conii
originali utilizzati per battere alcune di queste medaglie, oggi
conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Ho ritenuto inoltre opportuno pubblicare gli studi e gli
articoli, corredati da immagini a colori, da me scritti su una
nota rivista numismatica per dare la possibilità a coloro, che
non riuscendo a reperire queste ultime, a riuscire ad accedere
agli studi, da me scritti con la collaborazione spesso di veri
esperti nel campo.
Un ringraziamento particolare va ai miei vecchi maestri Michele Pannuti
e Pierluigi Grossi, che hanno lasciato in me ricordi sempre
presenti, e gli insostituibili Giuseppe e Alberto de Falco e i
loro cari nipoti Giulio e Giampaolo Porpora, pietre miliari
della numismatica, che con
la loro esperienza pluri-decennale e squisita disponibilità nei
confronti di tutti i numismatici, soprattutto giovani, hanno da
sempre contribuito all’arricchimento culturale ed
all’avanzamento di numerose collezioni.
Mi congedo augurandomi di aver fatto un lavoro piacevole,
restando in attesa di un contatto da parte di tutti coloro che,
sfogliando queste pagine, intendano, con le loro critiche o
suggerimenti, dare un contributo a migliorarle.
Francesco di Rauso |