Un drago dal volto umano
È quello
che compare sul coronato fatto battere nel 1488 da
Ferrante
I per celebrare la sua vittoria sui baroni del Regno [vedi
La Congiura dei Baroni, N.d.R.]. Ma di coronati ce ne
sono di vari tipi...
[…] Per
celebrare la sua vittoria e ricordare così “l’estinzione della
malefica presenza di alcuni baroni", Ferrante nel 1488 diede
incarico al maestro di Zecca Gian Carlo Tramontano di coniare una
moneta d'argento del peso, diametro e titolo dei coronati (918/920
millesimi - 3,98 grammi – 27 millimetri) e quindi del valore di 11
grani, ossia 22 tornesi. Fu così che nacque il famoso coronato con
il drago dal volto umano.
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Coronato d'argento da 22 Tornesi del tipo comune;
si noti la differenza del drago trafitto che qui ha la testa di
un rettile, mentre nel tipo illustrato nella immagine precedente
ha il volto di un essere umano schiacciato. Clicca sull'immagine per ingrandire |
La parola
“coronato” prende il nome dalle monete coniate per celebrare
l'incoronazione del sovrano avvenuta a Barletta [a Bari, secondo il
Gleijeses, N.d.R.] il 4 febbraio 1459 per mano del cardinale Sabino
Orsini. Le monete presentano al dritto la scena dell'incoronazione:
il re è seduto in trono, lo scettro ed il globo crucifero in mano
tra un vescovo ed un cardinale che gli impone sul capo la corona. Al
dritto CORONATVS QVIA LEGITIME CERTAVIT (incoronato perché lottò
giustamente). Al rovescio c’è una croce patente circondata dalla
leggenda FERDINANDVS D.G.R. SICILIE IERV VNG. Una seconda emissione
di coronati presenta al dritto il busto coronato e volto a destra
del re con intorno la stessa leggenda CORONATVS QVIA LEGITIME
CERTAVI mentre al rovescio la croce è circondala dal nome e dai
titoli di Ferrante. La terza emissione di coronati è quella che
ricorda la fine della congiura dei baroni. Reca al dritto il busto
coronato del re e al rovescio l'Arcangelo Michele che trafigge il
drago dalla testa di rettile, posto sotto i suoi piedi. Intorno la
leggenda IVSTA TVENDA (bisogna tutelare le cose giuste). Di questi
coronali vanno distinti due tipi fondamentali variali. Un primo tipo
più comune presenta il busto del sovrano più grosso e basso, di
fattura diversa, rinchiuso in un cerchio perlinato con la leggenda
FERDINANDVS D.G. REX SICILIE HIF. (Pannuti-Riccio n. 18 CNI 471,
524, 541, 559, 543) o FERRANDVS ARAGO REX SICILIE (Pannuti-Riccio n.
18 CNI 612, 472, 514, Catalogo Fiorelli 2905). Al rovescio
l'Arcangelo Michele è rappresentalo di prospetto, la testa nuda o
elmata o aureolata. Esistono molte varianti per la leggenda più o
meno abbreviata, per la punteggiatura, per l'acconciatura del re e
la corona, per la posizione dell'Arcangelo leggermente volto a
destra, con o senza corazza, elmo e nimbo, per la lancia terminante
in croce o con 3 o 4 anellini o in un tondino o in una banderuola,
per Io scudo di forma diversa e caricato o meno da una croce, per la
presenza di una rosetta sulla spalla del re, per la lesta del drago
volto in alto o in basso, per il posto dove il drago viene trafitto
nelle fauci, sul collo, sulla testa, per la presenza o assenza
dietro il busto delle lettere degli zecchieri: I. C. V. T. (iniziale
quest'ultima del maestro di Zecca Tramontano). L'altro tipo della
terza emissione di coronati si distingue nettamente dal primo per la
figura dell'Arcangelo Michele al rovescio, rappresentato non più di
prospetto ma di profilo, tutto volto a destra, le gambe aperte,
nell'atto di schiacciare oltre che di trafiggere il drago nelle
fauci. A loro volta questi coronati si possono distinguere in due
tipi variati: uno presenta al dritto lo stesso busto dei coronati
con l'Arcangelo visto di prospetto (FERRANDVS ARAGO REX SICILIE).
Dietro c'è la lettera I (Pannuti-Riccio n.19. CNI 524). Il drago ha
come i precedenti coronati la testa di rettile. Lo scudo è crociato.
L'altro tipo (Pannuti-Riccio n.20. CNI 640) presenta invece il busto
del re più piccolo, alto e slanciato, intorno la leggenda FERRANDVS
ARAGO REX SICILIE). Manca la lettera dello zecchiere. Il drago,
particolare questo molto importante perché sottolinea il carattere
celebrativo della moneta, ha il volto umano in cui s'identifica la
“mala pianta” dei baroni ribelli sradicata da Ferrante. Inoltre il
drago appare capovolto mentre nei precedenti coronati toccava il
suolo con le zampe. L'Arcangelo presenta in più un cimiero
sormontato da due piume. Nell'esemplare illustralo a colori in
questo servizio la leggenda appare leggermente variata: FERRANDVS
ARAGO REX SI HIER. Il Cagiati riporta un esemplare con un'altra
leggenda variata FERRADVS ARAGO REX SI HIER (n. 142). Segno che
vennero usati più conii per battere queste monete. È senza dubbio
quest'ultima la moneta più rara tra tutti i coronati battuti da
Ferrante. […]
Questa
moneta ha un grande valore storico: fu la prima vera moneta
commemorativa napoletana insieme al coronato celebrativo
dell’incoronazione.
Pubblicazione on-line del Maggio 2008
Articolo apparso su “Cronaca Numismatica” n. 90, Ottobre
1997 |