Numismatica

Un Carlino inedito

di Carlo V d’Asburgo

a cura di Francesco di Rauso

fig. 1 Carlino inedito, 1519?, Carlo V d'Asburgo regnante. Clicca sull'immagine per ingrandire

Prima che venisse pubblicato questo articolo, forse non tutti i collezionisti di monete napoletane sapevano dell’esistenza di un carlino di Carlo V d’Asburgo inedito.

Siamo nel 2001 e dopo tante opere dedicate a questa stupenda monetazione nel corso del XX° secolo, ci troviamo di fronte ad un'altra scoperta numismatica; protagonista di questo articolo è una splendida moneta d’argento da un carlino, coniata a Napoli durante il periodo vicereale di Carlo V d’Asburgo (1516-1558).

Moneta di finissimo stile, rispecchia in tutti i suoi particolari l’arte rinascimentale essendo stata coniata intorno al 1516-1519, la moneta in questione raffigura l’imperatore girato a sinistra, con un volto giovanissimo, esemplare qui illustrato nella fig. 1, si avvicina molto per stile all’esemplare illustrato nella fig. 2, quest’ultimo catalogato nell’opera Pannuti-Riccio alla pagina 99 n°26.

Nell’osservare con attenzione il carlino nella fig. 1 è evidente una certa differenza tra quest’ultimo e quello nella fig. 2, il primo infatti, presenta la testa del monarca più piccola e l’espressione totalmente diversa rispetto al secondo; parlando sempre del tipo inedito vediamo che la corona è più grande e sproporzionata rispetto alla testa e la parte della capigliatura dietro la nuca è dritta e non curva.

La sigla “G” dietro la testa di Carlo V è l’iniziale del maestro di zecca Marcello Gazella che lavorò nella zecca partenopea dal 1515 al 1527, è chiaro quindi che la moneta fu coniata in questo periodo, ma il problema è un altro: quale di questi due carlini fu coniato prima e quale dopo?

fig. 2 Carlino databile dal 1516 al 1519 catalogato nel p.r. alla pag.99 n°26, Carlo V d'Asburgo regnante. Clicca sull'immagine per ingrandire

 

fig. 3, Carlino databile dal 1519 al 1527catalogato nel p.r. alla pag.100 n°27 e 27a, Carlo V d'Asburgo regnante. Clicca sull'immagine per ingrandire

 

Al 99% possiamo dire che il tipo inedito riportato in questo articolo è stato coniato dopo: il fatto che esso abbia la testa più piccola potrebbe essere un primo esperimento da parte dell’incisore prima di incidere il carlino del terzo tipo, anch’esso con la testa più piccola (vedi fig. 3), quest’ultimo coniato senza ombra di dubbio tra il 1519 e il 1527 in quanto presenta il volto del sovrano già in maggiore età. Ma un piccolo dubbio rimane: e se fosse stato coniato prima? Comunque non abbiamo prove concrete o documenti d’epoca per stabilirlo, ma una cosa è certa: sommando quest’altro carlino ai 12 precedentemente elencati dal Pannuti-Riccio sale così a quota 13 il numero dei tipi dei carlini coniati a Napoli sotto il lungo periodo vicereale di Carlo V d’Asburgo.


Articolo pubblicato nell’Aprile 2001


Pubblicazione on-line del Maggio 2008

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