Numismatica

Un Carlino inedito del 1855

a cura di Francesco di Rauso

Circa due anni fa sono venuto in possesso di un Carlino d’argento da 10 Grana datato 1855, coniato durante il regno di Ferdinando II di Borbone. A prima vista potrebbe sembrare un Carlino comunissimo visto che fu coniato nel 1855, anno in cui la disponibilità d’argento per il Regno Delle Due Sicilie fu abbondante, ma l’apparenza inganna; osservando accuratamente il Carlino nella figura successiva, ci si rende conto di trovarsi di fronte ad un’altra scoperta numismatica.

Fig. 1. Carlino del 1855 da 10 grana inedito (argento 833/1000, g. 2,29, contorno rigato, Ø mm 18,5)

La meravigliosa monetazione napoletana, partendo dal medioevo fino ad arrivare all’ultimo dei Borbone (1861), è ricchissima di varianti e tipologie riguardanti ritratti dei sovrani, leggende, stemmi e varie sigle su di esse riportate. Dopo avergli dedicato circa un secolo di studi, migliaia di appunti e numerose opere come ad esempio il Cagiati, il Corpus, il Pagani, il D’Incerti e l’ineguagliabile Pannuti-Riccio, nessuno avrebbe mai immaginato che saltasse fuori un altro tipo di Carlino di Ferdinando II di Borbone.

Di quest’ultimo è noto che, durante i suoi 30 anni di regno sulle Due Sicilie, furono battute monete nei tre diversi metalli in quasi tutti gli anni (1830-1859); la sua monetazione è vastissima e vanta un record difficilmente superabile: oltre 337 tipi di monete diverse, 54 in oro, 130 in argento, 153 in rame e se volessimo considerare le diverse varianti riguardanti le leggende con relative diverse punteggiature e i vari errori di conio, vedremo che le monete potenzialmente collezionabili sono oltre 500.

Il Carlino in questione non è una semplice variante come molti potrebbero pensare, ma un vero e proprio tipo a sé stante. La testa di Ferdinando II è nettamente più piccola e la capigliatura è completamente diversa rispetto al tipo comune. Pertanto, visto che questa tipologia non è nemmeno paragonabile a quella del Mezzo Carlino dello stesso periodo, (tra l’altro con una pettinatura diversa), posso definirla come inedita.

Sono state qui riportate le immagini che mostrano la differenza tra la moneta inedita rispetto a quella comune, queste due confrontate ad un Mezzo Carlino dello stesso periodo, datato 1853; la fig. 1 ci illustra il 10 Grana inedito, mentre la fig. 2 il tipo comune, (si nota ad occhio nudo la differenza tra i due), la fig. 3 invece, ci mostra il 5 Grana dello stesso periodo, ma con il capo del sovrano pettinato in modo del tutto diverso.

Fig. 2. Carlino da 10 grana del 1855 comune (argento 833/1000, g. 2,29, contorno rigato, Ø mm 18,5)

 

Fig. 3. Cingranella del 1855 da 5 grana (argento 833/1000, g. 1,15, contorno liscio, Ø mm 16,5)

Salgono così a quota 6 il numero dei tipi di Carlini di Ferdinando II di Borbone e non più 5 come affermato precedentemente dai vari studiosi di monete napoletane.

C’è da precisare inoltre, che già un anno fa, dopo una segnalazione da parte mia dell’esistenza di questa moneta, all’editore del catalogo “Gigante 2001”, (quest’ultimo, forse il migliore sul mercato), il Carlino del 1855 è stato già catalogato come “5 volte raro” e non mi risulta, fino a prova contraria, che esistano altri esemplari di questo Carlino, visto le ricerche da me compiute.


Articolo pubblicato nel Settembre 2001


Pubblicazione on-line del Maggio 2008

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