Nato a Palermo nel 1810 e divenuto all’età di venti anni Re del
Regno delle Due Sicilie, il più importante reame d’Italia,
Ferdinando II di Borbone, si spense a Caserta il 22 Maggio 1859 a
causa di un male che lo affliggeva già da qualche anno. Egli, con
grande senso di responsabilità, mise in primo piano i bisogni del
popolo e della nazione più che gli interessi personali. Iniziò a
diminuire le somme da elargire alla Regia Corte e contribuì, in più
occasioni, con la sua cassa personale ai fabbisogni dello Stato.
Fece tutto ciò che fu possibile perchè il suo popolo vivesse in
condizioni dignitose affrontando con notevole determinazione le
varie problematiche del Regno. Durante i suoi 29 anni di regno, le
Due Sicilie acquisirono posizioni di rilievo in numerosi campi ed i
primati da essa raggiunti non furono eguagliati prima d’allora da
nessun altro regno italiano. Nulla da invidiare quindi alle altre
grandi potenze europee. Le tante opere pubbliche, molte delle quali
giunte intatte sino ai giorni nostri, testimoniano la grandezza di
questo sovrano e la sua “passione per il progresso”.
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A sinistra un immagine di
Ferdinando II di Borbone ventenne (1830 ca).
A destra, sempre
Ferdinando II più adulto (1845 ca) |
Le cronache del tempo narrano di
un sovrano sempre presente e che preferiva rendersi conto di persona
dei problemi reali della gente grazie ai suoi numerosi viaggi
effettuati nelle varie province del Regno. A causa, però, della sua
grande personalità fu tanto odiato da quel gruppetto di
rivoluzionari e sovversivi che fregiandosi con l’appellativo di
“patrioti”, andarono all’estero a bollare come tiranno un sovrano
deciso e determinato che non amava farsi pestare i piedi.
Il diffuso benessere raggiunto
dal Regno in questi tre decenni è testimoniato dall’enorme quantità
di monete circolanti, ancora oggi infatti, le tipologie delle monete
di Ferdinando II sono davvero numerose e se aggiungiamo ad esse le
tante varianti ed errori di conio arriviamo a circa cinquecento
esemplari collezionabili. Tra le tante riforme economiche che
caratterizzarono questo periodo, ci fu il ripristino della
coniazione di nominali in rame e argento da decenni abbandonati come
ad esempio il mezzo Tornese, il Tornese e Mezzo (entrambi coniati
fino al 1804), il tre Tornesi (coniato fino al 1793) e il mezzo
Carlino d’argento (quest’ultimo equivalente a 5 Grana o 10 Tornesi,
coniato soltanto dal 1755 al 1759), questi nuovi nominali diedero un
impulso positivo al commercio agevolando le piccole transazioni
commerciali.
In questo articolo ho il piacere
di presentare un Carlino d’argento da 10 Grana datato 1832 molto
interessante (vedi immagine del 1° tipo). A prima vista potrebbe
sembrare, a causa del suo stato di conservazione, un comune 10
Grana… ma… nell’osservare attentamente il dritto, scopriamo un
ritratto insolito ed inedito. Salgono così a tre le tipologie di
Carlini datati 1832.
Qui di seguito l’immagine:
Carlino 1832 da 10 Grana - titolo argento
833 1° tipo (inedito), della più grande
rarità. Al dr./ FERDINANDVS II.DEI GRATIA REX, al centro
testa piccola del Re a destra, in basso 1832 Al rov./
REGNI VTR./ SIC.ET HIER., al centro stemma coronato del
Regno delle Due Sicilie, in basso G.10. Contorno rigato.
Clicca sull'immagine per ingrandire. |
Carlino 1832 da 10 Grana - titolo argento
833 2° tipo (rif.Gigante 144/a – Pannuti-Riccio
142), rarissimo. Al dr./ FERDINANDVS II.DEI
GRATIA REX, al centro testa grande del Re a destra, in
basso 1832 Al rov./ REGNI VTR./ SIC.ET HIER., al centro
stemma coronato del Regno delle Due Sicilie, in basso G.10
Contorno rigato. Esemplare con la testa e le lettere
della leggenda al dr. più grandi. Clicca sull'immagine per ingrandire. |
Carlino 1832 da 10 Grana - titolo
argento 833 3° tipo (rif.Gigante 144 –
Pannuti-Riccio 143), raro. Al dr./ FERDINANDVS II.DEI
GRATIA REX, al centro testa grande del Re a destra, in
basso 1832 Al rov./ REGNI VTR./ SIC.ET HIER., al centro
stemma coronato del Regno delle Due Sicilie, in basso G.10
Contorno rigato Esemplare con la testa e le lettere
della leggenda al dr. più piccole (osservando bene il
dritto si nota qualche piccola differenza nel taglio del
collo rispetto al tipo precedente). clicca sull'immagine per ingrandire. |
Seguendo l’ordine progressivo
delle tipologie già note riguardanti gli esemplari da 3 Ducati
napoletani d’oro degli anni ’30 dell’ottocento, ritengo dover
classificare l’esemplare da 10 Grana in questione come primo tipo,
dato che, presenta il dritto uguale al 3 Ducati con testa piccola
datato 1832 (rif. Pannuti-Riccio 39 - Gigante 39)
.
Il 2° tipo invece, anch’esso rarissimo, ha lo stesso dritto del 3
Ducati datato 1832 (rif. Pannuti-Riccio 40 - Gigante 40), di
seguito, il 3° tipo va classificato come tale in quanto avente lo
stesso dritto del 3 Ducati datato 1835.
In un'epoca in cui sembrerebbe
esserci ben poco da scoprire ancora in numismatica, è davvero
piacevole ed emozionante parlare di una moneta inedita, soprattutto
poi, quando la si è acquistata in maniera inconsapevole e fortuita.
In numismatica non bisogna mai dare nulla per scontato, anche
l’occhio numismatico vuole la sua parte. Spero pertanto di aver
dato nel presente articolo il giusto peso alla segnalazione di
questa interessante tipologia e stimolato il cuore numismatico dei
collezionisti ad innamorarsi sempre più ad una monetazione che è tra
le più apprezzate al Mondo.
Articolo pubblicato nel Gennaio 2009
Pubblicazione on-line del Gennaio 2009 |