Numismatica

Un mezzo Tornese inedito del 1841

a cura di Francesco Di Rauso

Siamo nel 2001 e molti numismatici pensano di sapere tutto sulla monetazione napoletana dell’800: dovranno ricredersi invece nel leggere questo articolo, parlerò di una monetina davvero interessante.

Mezzo Tornese inedito del 1841, regnante Ferdinando II di Borbone. Clicca sull'immagine per ingrandire

Secondo le più celebri opere dedicate alle monetazione partenopea, non risulta l’esistenza di alcun Mezzo Tornese coniato nel 1841, ma proprio alcuni mesi fa sono venuto in possesso di una monetina del genere.

Nel 1832 Ferdinando II di Borbone ordinò di riprendere la coniazione del mezzo Tornese allo scopo di semplificare le piccole contrattazioni, suddetta moneta di rame fu svegliata da un letargo di ben 28 anni, infatti l’ultima emissione prima del 1832 risale al 1804, quando nella zecca partenopea c’era il maestro di zecca Luigi Diodati.

La coniazione di questa simpatica monetina di rame sotto durante il regno di Ferdinando II fu abbondante, nonostante ciò, non furono incisi più di tre tipi di conii diversi: dal 1832 al 1847 si coniò il Mezzo Tornese con il volto giovanile (o imberbe), mentre dal “1841” al 1854 si coniò quello con il volto adulto (o barbuto), nel biennio 1853-1854 fu coniato anche un Mezzo Tornese con la testa grande, quest’ultima simile a quella presente sui Carlini d’argento del tipo coniato dal 1848 al 1859.

L’esemplare qui illustrato, che mostra evidenti segni di usura, ha la data ben leggibile, 1841, esso non è un difetto di coniazione, né un errore fatto di proposito dall’incisione, con molta probabilità si tratta di una moneta campione e l’incisore che dopo aver inciso un effige barbuta già nel 1841 sul mezzo Tornese, sospese subito la coniazione di quest’ultimo per poi riprenderla 6 anni dopo (1847), credo che siano stati coniati altri esemplari nel 1841,(infatti non avrebbe senso incidere un conio per poi coniare una sola moneta), ma considerando che finora non sono mai apparsi sul mercato altri esemplari datati 1841, presuppongo che quasi tutti i mezzi Tornesi furono rifusi subito dopo la coniazione. La decisione da parte del maestro di zecca, di coniare ed eliminare nel 1841 i mezzi Tornesi non è documentata e oltretutto non esiste nessun decreto legge del 1841 che parla di mezzi Tornesi. L’esemplare in questione dopo esser sfuggito alla rifusione 160 anni fa, viene in mio possesso per puro caso una Domenica mattina in via Foria a Napoli, lo acquistai da un simpatico signore che mi mise a conoscenza della rarità che stavo per acquistare, ma fui scettico fino al momento in cui, osservando bene le ultime due cifre della data mi resi conto della sua importanza numismatica. Non capita tutti i giorni un’occasione del genere ma con un po’ di fortuna si possono mettere in collezione, dei pezzi davvero unici.

La presenza di questo mezzo tornese, che fino a prova contraria è unico, è stata da me comunicata in esclusiva al signor Fabio Gigante, autore dell’omonimo catalogo, che ha provveduto subito ad inserirlo sul catalogo Gigante 2002, catalogandola ovviamente come R5 e senza quotazione.


Articolo pubblicato nell’Ottobre 2001


Pubblicazione on-line del Maggio 2008

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