È noto oramai a tutti che la monetazione di Ferdinando II di Borbone
è vastissima e che esistono un’infinità di varianti.
Potremmo
parlare della punteggiatura delle leggende, delle varie composizioni
degli stemmi o dell’acconciatura del Re, ma in questo articolo
parleremo di un'inedita variante riguardante un raro esemplare da 30
ducati datato 1845 (coniato in oro quasi puro); variante questa di
grande interesse numismatico.
L’esemplare qui illustrato si presenta con i fondi a specchio e
proviene dall’asta F.lli Santamaria del 1963, collezione Bizzarri,
lotto 726.
Coloro
che estesero il catalogo non si resero conto che sulla guancia di
Ferdinando II vi erano 3 gigli borbonici, (N.B. il particolare
riportato nella figura successiva), questi ultimi non sono delle
volgari contromarche impresse da coniatori o da rivoluzionari
napoletani, bensì, dallo stesso incisore del conio.
A questo
punto non posso dire se esistono altri esemplari riportanti questa
particolarità, visto che sfogliando vari cataloghi d’asta e listini
di vendita non ho notato niente del genere, fatto sta che
l’esemplare qui illustrato potrebbe essere l’unico 30 ducati con
questa variante.
I gigli
borbonici su di una moneta del genere possono considerarsi parte di
un mistero difficilmente risolvibile e, considerando che non c’è
nessuna ragione, di natura politica, religiosa o propagandistica, da
indurre un incisore a fare una, possiamo dedurre che forse quest’ultimo
si sia voluto divertire facendo qualcosa di diverso e rendere felice
in questo modo qualche futuro collezionista.
Come già
accennato precedentemente, i tre gigli sono situati sulla guancia
del sovrano e sono in posizione diagonale, predisposti in una
posizione tale da formare un triangolo, il primo è visibilissimo ed
è vicino alla barba delle basette, il secondo si trova alla sua
sinistra ed è mimetizzato nella barba del Re, il terzo invece si
trova più in giù con l’estremità inferiore attaccata al labbro.
Articolo pubblicato nel Marzo 2001
Pubblicazione on-line del Maggio 2008 |