CUCCO MARINO
Titoli:
nobili di Borrello e Arena, baroni di Suprà, Corticosa e Infratarè.
Dimora:
Calabria, Piemonte, Spagna, Baviera
Motto: Dextera Domini
fecit virtutem, dextera Domini exaltavit me
La famiglia Cucco-Marino nasce dall'unione, nel secolo XVII,
delle famiglie Cucco e Marino.
Il primo della Casa Cucco di cui si hanno notizie
certe è il Reverendissimo
Signor
don
ZACCARIA Cucco (così viene indicato nell'atto di
matrimonio del figlio Bruno), Regio Notaio, vivente nel 1705 e
con ogni probabilità nato prima del 1650, del suo operato si conosce
un atto rogato nel 1705 in Melicuccà di Soreto, in cui il magnifico
don Prospero Protopapa vende, per la somma di 50 ducati, un fondo
all'Arciprete Charny, della stessa terra. Figlio di Zaccaria e di
donna Girolama (o Geronima) Protopapa, figlia di Giovambattista
barone di Suprà e Corticosa, fu BRUNO Cucco, che sposò l'11
maggio 1677 a Melicuccà, donna Dianora Marino da Arena,
figlia del “per illustrissimo”
Stefano Marino e da donna Candida Rascaglia.
I Marino erano patrizi d'Arena già nel XIII secolo.
Da qui si diramarono a Stilo, Amantea, Reggio Calabria e Rossano,
nei cui patriziati furono onorevolmente accolti da dove si
diramarono in Nicotera e, molto probabilmente, in Gerace, ove si
ritrovarono ascritti a quel patriziato, e forse anche in Nicastro ed
Amantea. Il ramo d'Arena si estinse nel XVIII secolo, essendo i
Cucco Marino gli ultimi discendenti. Nella prima metà del XVII
secolo i fratelli GIACOMO e DIEGO Marino di Arena, si trasferirono a
Nicotera, dove dal matrimonio di quest'ultimo con donna Bella
Casaforte, nascerà ONOFRIO Maurizio Tommaso il quale, unitosi alla
nobile Lucrezia Brancia della stessa Terra, avrà Margherita, che
porterà nella famiglia del marito, don Giovan Battista Prenestino,
l'eredità di questo ramo dei Marino (maritali nomine). Fin
dal 1250 risultano come proprietari in Arena (così come anche la
famiglia Protopapa). RICCARDO de Marino risulta possedere proprietà
per tarì 19 e grana 4. La posizione di assoluto spicco della
famiglia Marino nell'Arenese (ed anche in altre aree della Calabria
Ultra) emerge chiaramente da un documento ritrovato di recente
presso l'Archivio di Stato di Napoli
(ASN, Regia Camera della Sommaria,
Partium, 13 - ex Licterarum Parcium 4 anni 1523 usque ad 1534 - ,
ff. 209v-210r), datato 25 febbraio 1530, attraverso il
quale la Regia Camera della Sommaria ordina ai tesorieri delle
province di Calabria Citra ed Ultra di rispettare le franchigie di
cui godono GIOVAN TOMMASO, PRINCIVALLO, TIBERIO e GIAMBATTISTA de
Marino, figli ed eredi di GIOVANNELLO, in virtù del privilegio
concessogli dal Vicerè Principe di Orange il 31 luglio 1529:“Pro
heredibus magnifici quondam Joannelli de Marino de Melicucca
Magnifice vir etc......” Il "Rev.mo Sig. DOMENICO Marino"
e suo figlio SAVERIO compaiono in un atto notarile del 1705, rogato
in Grotteria, Domenico è proprietario di un “trappeto". Altri Marino
compaiono nei registri parrocchiali di Arena nella prima metà del
XVIII secolo: il “magnifico” don STEFANO appare come padrino
di cresimati nei registri parrocchiali della Parrocchia di Santa
Maria de’ Latinis il 22 aprile 1719 ed il 15 settembre 1731 è
padrino al battesimo di Caterina Cesarelli, figlia di Domenico e di
Angela Speciali; NICOLA è padrino di cresima di don Pasquale
Cesarelli, l’8 giugno 1721, e di Gaetano Mandica, il 24 gennaio
1724. (La famiglia Marino risulta oggi estinta in tutti i suoi
rami, essendo i Cucco Marini gli ultimi discendenti a portarne il
cognome).
I figli del predetto BRUNO Cucco annessero al
proprio il cognome materno, dando origine così alla famiglia
Cucco Marino furono i seguenti:
ZACCARIA I, nato l'11 febbraio 1681 e morto infante il 30
marzo 1684; reverendo don BRUNO nato il 23 marzo
1683 a Melicuccà,
parroco della Chiesa di San Pantaleone martire, ufficio che terrà
dal 1707 al 1731, e morto a Serrata il 6 gennaio 1736, notaio
apostolico “per totum orbem”,
come riportato nella bolla di istituzione del Giuspatronato sotto il
titolo del SS.mo Rosario: beneficio, dal titolo esatto
"del SS. Rosario e dell’Anime del
Purgatorio", che era stato istituito all’altare omonimo
nella Chiesa Parrocchiale di Serrata da don Bruno Cucco Marino già
l’1
settembre 1704 mediante atto notarile rogato da
notaio apostolico, “col peso di una messa la settimana”, la
riserva del padronato, e l’assegnazione di una dote consistente in
un fondo detto "la Chiusa"
ubicato nel territorio di Serrata che dava una rendita annua di
venti ducati, più altri annui sei ducati circa in tanti censi, egli
si ammalò “di febbre maligna” il 25 dicembre 1735 e morì il 6
gennaio 1736, venne sepolto il giorno seguente “cum pompa solemni
more maioris in suo sepulcro … lapide posita” ( “… con pompa
solenne, secondo l’uso dei suoi avi, nel suo sepolcro … dove venne
posta una lapide).Oggi secolo XXI sia la tomba che la chiesa non
esistono più. Il
chierico don
DOMENICO FRANCESCO ANTONIO (1694 – 3 marzo 1776).
Il
dottor fisico ZACCARIA II
nato a Melicuccà l'11 giugno 1687 e deceduto a Serrata il 20 ottobre
1753, sposato con la baronessa Eleonora, figlia o forse nipote del
barone don Prospero Protopapa di Infrataré. Di tale matrimonio se ne
ha attestazione nella bolla di istituzione del Giuspatronato prima
ricordato; abitavano nel palazzo Cuccomarino di Serrata, di epoca
rinascimentale, egli fu inoltre “Sindaco
dei Nobili” del Contado di Borello nel 1747,
affiancato da don Domenico Santacroce di Barletta, don Antonio
Argirò e don Domenico Gallucci per la formazione del catasto, ed
infine ELENA sposata con il fratello di donna Eleonora,
il
barone don Carlo Protopapa, con il quale
viveva in Melicuccà.
Zaccaria II Cucco Marino e donna Eleonora Protopapa ebbero
numerosi figli.
il primogenito,
CARLANTONIO
(Mariano Domenico Gaspare Melchiorre Baldassarre Marino),
venne battezzato a Serrata il
9 settembre 1727
. L’elenco dei beni a lui intestati nel 1767 è riportato nel Libro
dei Censi del Marchese di Arena e Duca di Soreto. Si tratta di un
documento importante, perchè evidenzia, attraverso lasciti
ereditari, la consistenza dell'alleanza delle famiglie Cucco e
Marino, culminata, come già detto, con la nascita della famiglia
Cucco Marino. Egli fu sacerdote secolare in Melicuccà di Soreto nel
1775; ebbe dei problemi giuridici per una querela avverso di lui il
27 giugno 1776 da parte di un tal Margiotta Francesco; per avere
preso parte illegittimamente nell’elezione del sindaco, essendo il
paese, Melicuccà, diviso in due fazioni: una facente capo alla
famiglia dei baroni Carnì (Charny) e l'altra alle famiglie baronali
dei cugini Cuccomarino–Protopapa. Nel processo che ne seguì don
Carlantonio venne assolto. Tuttavia, nel febbraio 1788, a seguito di
un provvedimento emesso dalla Giunta di Napoli, il Vescovo di Mileto
invitava don Carlantonio a ritirarsi in Serrata, sua città natale.
Carlantonio, già avanti con gli anni, si ritirò a Serrata,
abbandonando l'abito talare, e sposò la ricchissima
Rosalia
Baghalà, figlia di
don
Antonio Baghalà, banchiere, armatore ed industriale
della seta di Palmi, dalla quale ebbe un figlio, DOMENICO Pietro
Francesco Antonio, battezzato in Serrata il 24 ottobre 1789 e ivi
deceduto infante, il
4 gennaio 1791. La madre donna Rosalia, morì di parto lo stesso
giorno, non si conosce la data di morte di Carlantonio.
Il secondo figlio fu
DOMENICO
Carlo Maria, che aveva sposato prima del 1755
un’altra figlia del banchiere - armatore Baghalà, donna Paola, ed
ottenendo nel 1755 dal marchese Caracciolo d’Arena l’appalto della
cedola fiscalaria per Soreto e San Nicola, ufficio che tenne fino al
1777, egli contribuì in modo sostanziale a consolidare il patrimonio
della famiglia, ed ebbe sette figli:
MARIA Antonia Eleonora Petronilla, battezzata il
23 marzo 1755;
FRANCESCO Antonio, battezzato il 3 luglio 1757;
CARLOANTONIO Antonino Bruno, battezzato il 13 agosto
1759 ;
CATERINA
battezzata il 24 luglio 1762 ;
ANTONIO
battezzato il 29 marzo 1765;
GIUSEPPE
MARIA battezzato il 26 settembre 1767;
FRANCESCO
battezzato il 7 giugno 1770. L’unico della famiglia
ad avere discendenza fu CARLANTONIO Antonino Bruno, che sposava il
24 Dicembre 1794 a Laureana la
baronessa
donna Francesca Protospataro
di Laureana di Borrello, figlia del barone don
Domenico Gregorio Carlo e di donna Maria Antonia Melchi ; essendo
stato il matrimonio del fratello di donna Francesca, don Nicola, con
la nobile donna Giulia Sanchez di Seminara, senza eredi, alla morte
di donna Francesca l’antica e nobile famiglia Protospataro di
Laureana si estinse nella famiglia Cucco Marino. Qualche mese prima
di sposarsi, l’1 luglio 1794, don Carlantonio aveva costituito una
società per l'arrendamento delle sete dello stato di Soreto, del
contado di Borrello e della baronia di Carità, grazie a tale
commercio, accrebbe il già cospicuo capitale familiare, ed
ulteriormente arricchì la propria Casa acquistando terre dalla Cassa
Sacra; don Carlantonio e donna Francesca ebbero 6 figli.
Primogenito fu DOMENICO, nato a Serrata il 13 aprile 1797,
sindaco di Serrata nel 1828 e nel 1838; nel 1832 sposò donna
Michelina d'Antona di Acquaro, figlia del nobile
don Domenico
e
donna Anna Bardari;
NICOLA,
nato a Serrata il
29 gennaio 1804 e
sindaco dello stesso paese nel 1857, don CARMELO, nato a Serrata il
7 aprile 1807 ed ivi deceduto il 25 settembre 1837, sposeranno
rispettivamente le due sorelle
donna
FRANCESCA e donna GAETANA Filaci, figlie di don
Carlo e donna Carmela Migliori;COSTANZA,
che morì a Serrata il 27 luglio 1824, all’età di 4 anni. Dal
matrimonio tra Domenico e donna Michelina nacquero cinque figli:
CARLANTONIO,
nato a Serrata il
7 aprile 1834, ed ivi morto l’1 maggio;
FRANCESCO,
nato a Serrata il
21 agosto 1835 ed
ivi morto il
29 marzo 1853;
MARIA
FRANCESCA battezzata a Serrata il
25 gennaio 1837,
che il 20 gennaio 1867 sposerà il cugino don Carmelo Cuccomarino, figlio
dello zio Carmelo e di donna Gaetana Filaci;
DOMENICO,
battezzato a Serrata il
12 ottobre 1838,
che sposerà
donna
Giuseppa de Fazio, dalla quale avrà come unico
figlio, nel 1862,
don PASQUALE,
morto senza discendenza.
In mancanza di discendenza dei figli maschi di don DOMENICO
trasferì la primogenitura ai discendenti del secondogenito di don
Carlantonio e donna Francesca:
FRANCESCO,
nato a Serrata il
6 gennaio 1800, sindaco di Serrata nel 1824 e di Dinami nel
1833/34. Sposò il
10 marzo 1832 la
baronessa donna Ippolita Galluccio, patrizia del
seggio di Nido in Napoli, figlia di
don
Francesco Galluccio, 10° barone d’Abruzzo, e di
donna Maria Giovanna Magisano. Francesco e Ippolita,
dopo il matrimonio, si stabilirono a Melicuccà, andando ad abitare
nel palazzo Cuccomarino, sito nella piazza principale del paese, ed
oggi non più esistente, essendo stato sconsideratamente abbattuto in
epoca recente per edificare case, morì a Dinami qualche giorno prima
di compiere i 35 anni, nella notte del
4 febbraio 1835. Ebbero tre figli:
MARIA
FRANCESCA e
GIUSEPPE
entrambi morti infanti;
CARLO
ANTONIO Maria, che sposerà sua cugina, la
baronessa Raimonda Protopapa.
CARLO ANTONIO Maria Cuccomarino (10 agosto 1834-17 ottobre 1874)
fu l’unico figlio con discendenza, di Francesco e Ippolita Galluccio;
sposò il 16 novembre 1854, ancora minorenne, la cugina
baronessa
Raimonda Protopapa, figlia di don Giuseppe Antonio,
barone di Infratarè, Suprà e Corticosa, e della baronessa Maria
Antonia de Felice di Poggio-Rangone, don Carlo Antonio e donna
Raimonda avranno cinque figli:
MARIA ANTONIA,
nata il 4 dicembre 1856 e morta il
25 novembre 1862;
FRANCESCO
Cuccomarino, nato nel 1858 e morto senza
discendenza; MARIA TERESA IPPOLITA, nata il
16 maggio 1861, che l’11
luglio 1887 sposerà il nobile don Giuseppe Antonio Morabito di
Laureana, il matrimonio sarà senza figli;
GIUSEPPE
ANTONIO, nato il
2 ottobre 1858,l’unico con discendenza, sposò la nobile
donna Maria
Gesuela Prostimo, di Caridà, ed ebbe tre figli:
CARLANTONIO nato il 7 aprile 1897 e morto nel 1898, a
Dinami; CARLO DIEGO Maria, nato il 24 aprile 1898 a Dinami;
FRANCESCO Saverio Maria, (7 aprile 1896 a Dinami - 15 giugno 1977)
sposò donna Bianchina Teresa Ernesta Capodieci di Patti, patrizia di
Modica, ebbero due figli: Il primo, l’avv. barone GIUSEPPE ANTONIO
Maria,
nacque a Dinami il
18 febbraio 1930 da cui discende l’attuale linea; Il secondo
figlio CARLO sposò la cugina
donna Maria
Teresa Protopapa, figlia naturale del barone don
Francesco Protopapa il quale morì il
27 marzo 1980 a Dinami e con la morte senza eredi maschi del
barone don Francesco Protopapa, l'antica e nobilissima famiglia si
estingueva nella famiglia Cuccomarino.
L’attuale linea primogenita della famiglia è pertanto
costituita dal predetto barone
avv. don
GIUSEPPE ANTONIO Maria, che il
22 marzo 1958
sposò la nobildonna Giuseppina Eleonora Clara Matilde Lombardi, dei
Lombardi d'Arena, dalla quale ha avuto il barone
dottor
SALVATORE Francesco Maria, nato il 23 aprile 1966,
medico chirurgo specialista in Chirurgia Generale, sposato il
5 agosto 2004 con la
d.ssa donna
Mersedeh Valentina Djahandideh: e
ingegnere
BIANCA MARIA nata il
14 gennaio 1972,
sposata con l’ingegner
Paolo Di Giovanni, di Torino. Dal matrimonio tra
SALVATORE e Mersedeh l’8 marzo 2008 è nata, ultima di Casa
Cuccomarino, la piccola MAIA.
ARMA
D'azzuro alla banda d'argento, caricata da una
stella (6) d'azzurro accompagnata in punta da un cucco al naturale,
in piedi sopra un colle di verde. (stemma nella realizzazione grafica dell'araldista Laurent Granier,
2010. I tenenti sono rappresentati dal delfino della famiglia
Marino).
Sito
www.cuccomarino.it |
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