Le mille città del Sud

 

Calabria

 

Calabria, una natura di gran classe [1]

Baie luminose orlate da spiagge di sabbia bianca e finissima, fantastiche scogliere a strapiombo sul mare che s'immergono in acque cristalline con i colori cangianti, dal violaceo al verde smeraldo. Il viaggiatore, che si trova a guardare la Calabria dal mare, si trova di fronte a uno spettacolo di irreale bellezza.

Baia di Riaci, Santa Domenica di Rica di Vibo Valentia

Sullo Ionio e sul Tirreno, lungo ottocento chilometri di costa, si susseguono scenari mozzafiato e una vastità di paesaggi che difficilmente si possono riscontrare in altre regioni della penisola. Il mare, quasi con pudore, lascia spazio a montagne e colline sulle quali s'innesta una natura forte e rigogliosa, a tratti ancora selvaggia e incontaminata: dalle maestose vette del Pollino al confine con la Basilicata, all'altopiano della Sila, al massiccio del Poro, a quell'Aspromonte dei miti, "colossale piramide" che s'innalza fino a duemila metri quasi, come un baluardo a protezione della vecchia Europa. Un vero e proprio paradiso naturale in grado di ammaliare e stregare il più scettico dei visitatori.

Il Castello di Vibo Valentia, costruito sul finire del XI sec. dai Normanni ed ampliato successivamente da Federico II, dagli Angioini e dagli Aragonesi. (Immagine inviata da Antonio De Siena, che ringraziamo)

Raccontata e amata dai viaggiatori del Grand Tour, dimenticata e ora riscoperta, questa regione dai mille affanni economici e sociali, nella carta turismo ripone gran parte delle proprie speranze.

Roccella Jonica (Rc)

Medaglia in bronzo del 1784 in memoria della giovane principessa Livia Doria Carafa di Roccella (collezione Francesco di Rauso, Caserta). Clicca sull'immagine per ingrandire

La Calabria, infatti, non è solo natura. Ovunque si respirano storia, antiche tradizioni e costumi, ingredienti di un patrimonio artistico-culturale in grado di trasformare il viaggio di un semplice turista nell'avventura di un esploratore alla ricerca della storia dell'uomo.

Pietragrande

Abitata fin dalla preistoria, la terra calabra, posta al centro del Mediterraneo, è stata per molti secoli un ponte tra Oriente e Occidente. Numerose epoche (greca, romana, bizantina, normanna e altre ancora) si sono avvicendate nel suo territorio facendo di questa regione uno scrigno di tesori.

Indelebili sono le tracce di testimonianze magno-greche, musei a cielo aperto che, da Sibari a Crotone, alla Roccelletta di Borgia, a Caulonia, a Locri, a Reggio Calabria, il cui Museo Nazionale conserva memorie di straordinaria bellezza, come i Bronzi di Riace o la testa bronzea del Filosofo, a Medma-Rosarno e ancora a Vibo-Hipponion, conservano quasi tutta la loro originaria fisionomia.

Gli scavi archeologici di Locri Epizefiri (RC)

Statere Crotone VI sec. a.C.

E in tanti luoghi è possibile trovare, a pochi metri di distanza l'una dall'altra, opere in cui elementi di epoca diversa si sono sovrapposti e integrati nel corso dei secoli. Uno splendido esempio del tentativo di fusione tra le grandiose forme normanne e i tratti decorativi bizantini è rappresentato dalla Chiesa di Santa Maria della Roccella nel sito dell'antica Scolacium.

Opere di Antony Gormley nel parco archeologico di Roccelletta (CZ)

Altri monumenti architettonici che ricordano un passato lontano, ma non del tutto scomparso, sono il Duomo di Cropani, edificio romanico, il Battistero e la Chiesetta di Santa Filomena a Santa Severina e la Cattolica di Stilo, simboli dell'arte dell'impero Bizantino che ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo storico e culturale della Calabria.

Gli scavi archeologici di Cirella (CS)

Gran parte della produzione culturale, arricchitasi in seguito di motivi arabeschi e orientali, è stata fortemente influenzata dai canoni architettonici e artistici greco-bizantini. Dal IX all'XI secolo i monaci e gli eremiti provenienti da oriente, in disaccordo con la chiesa bizantina, trovarono rifugio sulle montagne calabresi edificando monasteri e chiese, come nella Vallata dello Stilaro dove il monachesimo ortodosso, dopo un millennio, poco tempo fa, ha ridato vita ai silenzi di San Giovanni di Terestì, a due passi da Bivongi. Il XII secolo segna per le terre calabre l'avvento di un'altra dinastia, destinata a lasciare il segno, quella dei Normanni.

La Cattolica di Stilo (RC)

La testimonianza monumentale meglio conservata è la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Gerace. Fondata dai profughi locresi in seguito all'abbandono di Locri Epizephiri alla fine del X secolo, la cattedrale fu edificata nelle monumentali forme attuali sotto Ruggero II il Normanno. In essa appaiono evidenti i continui rimandi al sostrato culturale e formale ancora bizantino e le novità di stampo occidentale, romano-francese, arrivate al seguito dei conquistatori normanni.

Santa Maria della Roccella

Tra gli edifici fondati da religiosi spicca la Certosa di Serra San Bruno, realizzata tra il 1090 e il 1101 da Brunone di Colonia, maestro della Casa di Grenoble.

Il Castello di Roseto (CS)

Lasciando le montagne e scendendo lungo le coste le testimonianze storiche non scompaiono, anzi si fregiano di paesaggi ancora più sublimali. È il caso del Castello di Roseto Capo Spulico, situato in una strategica posizione di fronte al Golfo di Taranto, costruito dai Normanni e restaurato e trasformato in una fortezza militare da Federico II, ma anche delle Castella di Isola Capo Rizzuto, fortezza sul mare costruita dagli Aragonesi su una preesistente fortificazione angioina, della Rocca di Scilla a guardia dello Stretto di Messina, dei Bastioni di Nicotera e di Fuscaldo, sentinelle di quel Tirreno su cui si specchiano paesi simbolo del turismo calabrese, come Praia a Mare con la rude bellezza dell'Isola di Dino, Diamante, Amantea, Pizzo e Tropea, capitale turistica del Capo Vaticano e della Calabria intera, posta su una rupe a picco sul mare che domina il Capo Vaticano e lo scoglio dell'Isola.

Il centro storico di Pizzo con il Castello Aragonese (immagine inviata da Antonio De Siena, che ringraziamo)

Viaggiare tra i mari e i monti della Calabria, significa aprire le porte di una storia millenaria, che inizia dalla preistoria, continua con l'insediamento dei Bruzi, il popolo autoctono, e culmina nella grande epopea della Magna Grecia.

Capo Vaticano

Viaggiare in Calabria dà la possibilità di tornare indietro nel tempo ed entrare in contatto con le civiltà più diverse: Romani, Goti, Longobardi, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Borboni, un'avventura che anche il viaggiatore più distratto non potrà più dimenticare.

Cristo fulminante, Mattia Preti a Taverna (CZ)

I centri storici e i siti archeologici, prezioso ed impareggiabile patrimonio storico-artistico, costituiscono una delle maggiori ricchezze delle città calabresi capaci di attrarre turismo nazionale ed internazionale.

Madonna degli angeli, Mattia Preti, Taverna (CZ)

La Calabria è una delle realtà estremamente ricca per quanto riguarda l'offerta culturale, sia sul piano strutturale che in relazione alle iniziative e attività promosse da soggetti ed organismi pubblici e privati.

Il castello di Oriolo (CS)


[1] Articolo tratto da: Franco Faggiani, "Una natura di gran classe", Ulisse la rivista di bordo dell’Alitalia, febbraio 2006

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