Il libro
racconta la storia di Victor, un killer professionista cresciuto nella
vecchia Edimburgo. Prima di uccidere le sue vittime, ama conoscerle,
entrare per pochi attimi nella loro vita. Il tempo metterà in risalto i
suoi stati d’animo, le sue considerazioni e la voglia di innamorarsi.
Le città
visitate da Victor sono descritte con particolari interessanti. Il tutto
è contornato da notizie storiche ed attuali, si parla dell’effetto
serra, del museo del Louvre, dell’incontro tra Giovanni Paolo II e Fidel
Castro, informazioni sulla morte di Napoleone, detti latini e tanto
altro.
Piero
Picca, nasce ad Avellino il 27/02/1985. Scrive
poesie e romanzi da anni. Ha un sito internet:
www.pieropicca.altervista.org
Premi ricevuti di recente:
1°classificato nel 2007 al “II° concorso internazionale di poesia Arthur
Schnitzler”.
3°classificato nel 2006 al concorso “Sulle Orme Del Dolce Stil Novo” de
Il serale.
- Assaporai
subito nell’aria uno strano odore, era un sigaro cubano che Brasò aveva
lasciato semiacceso nel portacenere di cristallo appoggiato sul tavolo
in mezzo alla stanza. Non gli dissi niente; preferii sedere sulla
poltrona più lontana da quel maledetto sigaro. Il barone mi chiese se
avessi gradito bere uno scotch in sua compagnia ed io annuii sorridendo.
- Iniziai a
passeggiare, le luci della città si stavano ormai spegnendo, in strada
non c’era anima viva, solo spazzatura e branchi di giovani balordi e
temerari. Qualche taxi viaggiava distratto. La torre Eiffel era
luminosissima. Passeggiai per circa dieci minuti finché, dietro un
angolo non scorsi delle ragazze ben vestite, dovevano essere delle
prostitute d’alto borgo.
- Era una
bambina dai capelli biondi e ricci, aveva milioni di riccioli color oro
che le scendevano come ciliegie, era identica a Shirley Temple, la
bambina prodigio di Hollywood, protagonista di numerosi film negli anni
’30. I suoi occhi spalancati e castani assomigliavano a due enormi lune
piene in una notte d’agosto. Indossava un vestitino bianco, coperto da
un maglioncino blu che, evidentemente, le doveva fare da riparo per
l’umidità che si avvertiva. Anche se era ancora febbraio, precisamente
il 27, quella mattina era insolitamente calda.
- Cominciai a
pensare all’America, quando visitai Los Angeles. Sul Wilshire Boulevard
ero in cerca dell’Ambassador, l’albergo mozzafiato e antico per tutte le
vecchie star di Hollywood, proprio lì dove morì Robert Kennedy nel 1968.
Ora ci trovate un cantiere che sarà un complesso scolastico. Tra qualche
mese sarà di nuovo estate, quest'anno voglio visitare l'Italia.
- Odio i
politici, chiacchierano ovunque si trovano, è difficile incontrare un
politico che ha la bocca chiusa, un po’ come vedere un cinese senza
macchina fotografica. “Arthur Schnitzler disse: è difficile decidere
quando la stupidità assume le sembianze della furfanteria e quando la
furfanteria assume le sembianze della stupidità. Perciò sarà sempre
difficile giudicare equamente i politici.” Uscii nuovamente dalla
sala per fumare una sigaretta. |