Il Museo Borbonico (Museo Archeologico Nazionale)
Nelle sue sale hanno sede collezioni storiche che costituiscono uno dei nuclei portanti della storia della cultura italiana e occidentale: il gruppo delle gemme e delle sculture Farnese, eredità dei Borbone; i tesori di Ercolano e Pompei, un insieme senza paragoni di affreschi e mosaici, statue, oggetti preziosi e d'uso comune; raccolte celebri e nuovi allestimenti quali il Medagliere e il celeberrimo Gabinetto Segreto, la raccolta di reperti "osceni" che documenta i costumi antichi in tema di erotismo.
È raggiungibile dalla Stazione centrale di Piazza Garibaldi con gli autobus dell'ANM o utilizzando la linea 2 della metropolitana fino a Cavour e di lì l'interscambio con la linea 1 fino alla fermata Museo. Dall'aeroporto di Capodichino la Stazione centrale è raggiungibile con l’Alibus o con il bus 3S dell'ANM. (piazza Museo, 19 - tel. 081.5648941; aperto dalle 9.00 alle 20.00)
Il Maschio Angioino
Tra il 1279 ed il 1284 Carlo I d’Angiò diede incarico a Pietro de Chaulnes di costruire la fortezza destinata a divenire la nuova residenza dei sovrani. Il castello domina la zona pianeggiante che diverrà in breve cardine dello sviluppo ubanistico e del potere politico, amministrativo e militare della città. Castel Nuovo, per i napoletani detto "Maschio Angiono”, danneggiato durante gli scontri per la successione al trono tra angioini ed aragonesi, venne ristrutturato per ordine di Alfonso il Magnanimo da Guglielmo Sagrera, che dedicò al re l’arco di trionfo che inquadra l’ingresso del Castello.
All’architetto spagnolo si deve anche il salvataggio della Sala dei Baroni, imponente sala di rappresentanza del sovrano, affrescata nel Trecento da Giotto, ed oggi sede delle riunioni del Consiglio Comunale. Vedi, per maggiori particolari, la
monografia.
Il Museo di Capodimonte
Residenza reale dei Borbone (Carlo III ne ordinò la realizzazione a partire dal 1738), il Palazzo Reale di Capodimonte presenta come nucleo essenziale la collezione Farnese, con capolavori di Tiziano, Parmigianino, Carracci e un patrimonio ricchissimo di arti decorative. Nel corso dei secoli successivi le raccolte museali si arricchiscono di opere di grande rilievo provenienti dalle chiese napoletane e meridionali (Simone Martini, Colantonio, Caravaggio) e di straordinarie acquisizioni, comprese intere collezioni (Borgia, d'Avalos).
Accanto alla collezione Farnese, al primo piano, si trova l'Appartamento Reale con le manifatture borboniche, tra cui le celebri porcellane; al secondo e al terzo livello, la Galleria Napoletana e le sezioni dell'Ottocento e dell'arte contemporanea. Circondato da un bosco piacevole da visitare, è raggiungibile con l’autobus dell'azienda pubblica ANM.
Il Palazzo Reale
Fu realizzato nel Seicento su progetto dell’architetto Domenico Fontana. nel Settecento Luigi Vanvitelli, a seguito di problemi statici, chiuse alternativamente gli archi della facciata per rafforzare le strutture murarie.
Nelle nicchie verranno poi collocate, nel 1888, le statue dei re di Napoli, da Ruggero il Normanno a ai Borbone, nonché quella di Vittorio Emanuele. Danneggiato da un incendio nel 1837, il Palazzo viene restaurato da Gaetano Genovese, autore dello scalone monumentale e della sistemazione del lato meridionale del Palazzo, con il cortile del Belvedere ed il giardino pensile.
Le sale più antiche del piano nobile, oggi Museo dell'Appartamento Storico, conservano l'arredo e le decorazioni delle famiglie reali. Da ammirare: il Teatro di Corte, la splendida Sala degli Ambasciatori, la Sala del Trono, la Sala d'Erede, la Cappella Palatina dedicata all'Assunta. Visitabile tutti i giorni. Vedi,
per maggiori particolari, la
monografia.
Certosa e Museo di San Martino
Situati sulla collina omonima nel quartiere Vomero, dominano tutta la città assieme a Castel Sant'Elmo e consentono di godere di uno splendido panorama della città tra il Vesuvio e il mare. Un restauro esemplare ripropone le collezioni straordinarie del museo, la chiesa sontuosa, il trionfo barocco di marmi, sculture, ceramiche, dipinti e intarsi lignei, le immagini e le memorie della città, le collezioni di arte decorativa, la suggestiva sezione presepiale.
Raggiungibile con la funicolare di Montesanto; si possono anche utilizzare la funicolare Centrale o la linea 1 della metropolitana (fermata Vanvitelli) e di lì raggiungere la collina grazie ad apposite scale mobili (Largo San Martino, 8 - tei. 081 5586408; aperto dalle 8.30 alle 19.30).
Castel Sant'Elmo
Situato anch'esso sulla collina del Vomere accanto al Museo di San Martino. La struttura stellare del castello, sede ideale per grandi mostre ed eventi, completa l'attrattiva del polo di San Martino, con suggestivi corridoi e scale, finestre e persino un ponte levatoio.
La vasta piazza d'armi e gli spalti monumentali propongono in particolare un panorama indimenticabile della città e di tutto il golfo. D'estate è sede di concerti e di cineforum. Raggiungibile con gli stessi mezzi utilizzabili per San Martino (via Tito Angelini, 20 - tel. 081 5587708; aperto dalle 8.30 alle 19.30).
Gli scavi d’Ercolano e di Pompei
Spostandoci invece a est di Napoli, troviamo gli Scavi di Ercolano; al pari di Pompei e di Stabiae, anche Ercolano dovette rientrare nell'orbita della confederazione nucerina. Ribellatasi a Roma durante la Guerra Sociale, venne assalita e conquistata nell'89 a.C. dal legato di Lucio Cornelius Silla, Titus Didius.
La superficie complessiva racchiusa dalle mura era di circa 20 ettari, per una popolazione di circa 4.000 abitanti; visibili a cielo aperto sono 4,5 ettari. Raggiungibile da Napoli con l'autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno
(uscita Ercolano), con la linea ferroviaria
Circumvesuviana (fermata Ercolano Scavi) e in estate con
il metrò del mare (fermata Portici/Ercolano o
Ercolano/Villa Favorita).
(1) Articolo tratto da Ulisse, rivista di bordo dell’Alitalia, e da materiale messo a disposizione dalla
Regione Campania
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