Le mille città del Sud

Caltanissetta

 

Esistente in epoca pregreca, venne chiama Nissa e poi ribattezzata dagli Arabi di Sicilia Caltanissetta, con l'aggiunta di Kalat (castello). Nell'XII secolo se ne impadronì il gran conte di Sicilia Ruggero d’Altavilla, che la fortificò ulteriormente e, anche per volontà della moglie Adelasia, vi fondò la badia di Santo Spirito. Come in altre rocche dell'interno, alla città racchiusa dalla cinta di mura fece seguito l'urbanizzazione lungo le direttrici degli insediamenti monastici. Trasformata in contea dagli Aragonesi, seguì tutte le vicissitudini del regno di Sicilia. Città già nota per l'estrazione e la commercializzazione dello zolfo è oggi sede di importanti attività agricole ed industriali.

Nel centro della città si trova la cattedrale dedicata a Santa Maria la Nova e San Michele. Iniziata nel XVI secolo, con la facciata risalente al 1840 e fiancheggiata da due campanili, nel suggestivo interno sono raccolte opere d'arte come la scultura policroma in legno del 1625 del Li Volsi. Davanti alla cattedrale troviamo la fontana del Nettuno, e la chiesa barocca di San Sebastiano con la facciata a tre ordini. Dopo un breve percorso si raggiunge la seicentesca chiesa di Sant'Agata o del Collegio - costruita nel 1605 per i gesuiti a fianco del loro seminario. All'interno, la ricca decorazione comprende una pala in marmo che raffigura Sant'Ignazio, del Marabitti, la pala di San Francesco Saverio e la tela del martirio di Sant'Agata. Poco lontano, si erge palazzo Moncada, imponente costruzione barocca del XVII secolo.

Imboccando l'omonima via si giunge alla chiesa di San Domenico, edificata nel XVIII secolo, che conserva nell'interno decorato da stucchi ottocenteschi una splendida Madonna del Rosario eseguita dal Paladino nel 1614. Proseguendo incontriamo l'ex chiesa di Santa Maria degli Angeli, con un bel portale gotico, e i resti del Castello di Pietrarossa, antico fortilizio arabo-normanno.

Il Museo Civico è diviso in due sezioni, una esclusivamente archeologica e una d'arte moderna. L'edificio raccoglie materiale archeologico di diverse epoche venuto alla luce a Capodarso, Gibil-Gabib e Sabucina. Il Museo Mineralogico, Paleontologico e della Zolfara, nato su iniziativa della Scuola Speciale di Mineralogia, espone invece una bella e ricca collezione di minerali e fossili.


Nei dintorni:

Badia Santo Spirito

Badia Santo Spirito è una delle chiese romaniche più interessanti della Sicilia; fu costruita nel XII secolo e presenta motivi di particolare valore artistico nel complesso delle tre piccole absidi e nell'interno, con affreschi del Cinquecento e fonte battesimale romanico.


Gibil-Gabib

Complesso archeologico Gibil-Gabib con numerosi sepolcri di epoca preistorica e greca.


Monte Sabucina

Sito con notevoli resti di capanne preistoriche, tratti di mura greche e resti dell'abitato databili al VI-IV secolo a.C.


Monte San Giuliano

È il sito da cui si gode un bel panorama (727 m) e con il monumento al Redentore (XX secolo).


Motyion

Dove oggi si trova Vassallaggi; ne restano parti della cinta muraria, di capanne preistoriche, di abitazioni greche, una necropoli e un tempio del V secolo .


Gela

Località balneare della Sicilia meridionale situata presso la foce del fiume omonimo, allo sbocco della pianura. Colonia dorica fondata dai Rodio-Cretesl e abitata fin dall'epoca neolitica, fu distrutta dai Cartaginesi nel 405 a.C. e dai Mamertini; gli abitanti si rifugiarono a Phintias, l'attuale Licata, e la città scomparve. Nel 1230 Federico II fondò Terranova sul luogo di Gela, che nel 1927 riprese il nome originale. Le fortificazioni greche della città antica si estendevano dalla località di Molino a Vento, ove sorgeva l'antica acropoli all'attuale parco della Rimembranza, fino a capo Soprano. Nel parco deila Rimembranza si trovano il basamento di un tempio dorico databile al 480-470 a,C. e le rovine di un secondo tempio dedicato ad Athena del VI secolo.

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