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Voci del Mediterraneo

Aleramo, Buttitta, Campana, Silone e altri contemporanei

di Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo

Mauro Pagliai editore

 

Voci del Mediterraneo. Aleramo, Buttitta, Campana, Silone e altri contemporanei

Le "voci" degli scrittori inquieti del '900 raccontano il Mediterraneo di Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo.

Uno studio dentro la letteratura italiana di un secolo che continua.

di Marilena Cavallo

Dal cantastorie Ignazio Buttitta ai poeti dell'isola e della ricerca, intrecciando mito e memoria, identità e chiaroscuri. E' il viaggio in trentaquattro ‘voci' di inquieti scrittori che intrecciano letteratura e vita ne le "Voci del Mediterraneo. Aleramo, Buttitta, Campana, Silone e altri contemporanei", indagate da Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo, in un importante saggio pubblicato nella prestigiosa collana di italianistica di Mauro Pagliai editore (pp. 208, br., € 18,00).

Pagine che raccontano, in uno stile che cattura il lettore, di lotte incompiute e inchiostro libero tenuto controvento da spiriti ribelli. Tra grecità e destino, il Mediterraneo delle lettere è infatti un lungo racconto. Sono le voci dei poeti nei mercati e nei porti, l'infinita topologia di un'agorà letteraria dove nulla è scontato e tutto è conquista inquieta. Dove l'aperto del mare è sempre una sfida. Scavando nella miniera della letteratura mediterranea si scoprono volti e storie, insieme a voci scomode. Perché scrivere è, spesso, entrare nella maledizione della solitudine per cercare sempre un senso.

"Anche in letteratura - sottolineano Bruni e Picardo - il Mediterraneo è destino. La letteratura-viaggio è la letteratura del ritorno di Ulisse, ma è soprattutto la letteratura del recupero del paese, parola della piazza mediterranea dove più voci hanno amato o perso donne e storie. Voce di attese, di pietra bianca e infiniti ritorni del cuore. Focolare d'inverno e vento che spinge al largo, cercando di raccontare sempre il proprio tempo, misurandosi con la morte".

Molteplici i temi proposti dai due autori come anche la lettura, originale e profonda, dei percorsi artistici e letterari dal Novecento ai nostri giorni. Si parte con il "Viaggio nella favola di Sibilla Aleramo", per passare a Ignazio Buttitta e il sentimento popolare; Carlo Levi oltre la storia, Mario Soldati, città, memoria, letteratura; Ignazio Silone e il paesaggio della memoria; Corrado Alvaro, tra il labirinto e la grecità di Meda; Carlo Cassola tra realismo e fuga; Vitaliano Brancati e la letteratura dell'essere; Cesare Pavese, il mito oltre il realismo; Francesco Jovine, letteratura e radici; Giuseppe Marotta e l'ironia della città; Elio Vittorini, elogio della finitezza; Giovanni Arpino, una vita per la scrittura; la testimonianza di Ferruccio Ulivi; Mario Pomilio, una cristianità di carne; Francesco Grisi, il mistero, il sacro e l'ironia; il diario di Geno Pampaloni; Ada Negri e la poesia della fatalità; Maria Corti, i luoghi della memoria; Dino Campana, poesia come destino e morte; Vincenzo Cardarelli e la poesia dell'anima; Umberto Saba, il Mediterraneo come luogo dell'anima; Alfonso Gatto e l'isola; Elsa Morante, l'isola e gli echi; Domenico Rea, i luoghi come vissuti del Mediterraneo; Lorenzo Calogero e il naufragio; Antonia Pozzi e il ‘suo' destino di morte; Michele Pierri e i tracciati del tempo; Giuseppe Selvaggi e il sentimento poetico; Alfredo Oriani e i sentieri di ‘vortici'; Giovannino Guareschi, il sentimento della terra; Grazia Deledda, il vento nell'isola; Carlo Bo, la vita come letteratura e infine Giuseppe Prezzolini, il conservatore che ha innovato.

Dalla ricerca delle radici ai sentieri dell'appartenenza. Un viaggio che chiede un confronto con il lettore. Quel lettore che crede nella letteratura come anima. Ma non come salvezza dell'anima. Scrivono Bruni e Picardo: "Scavando nella miniera della letteratura mediterranea, abbiamo scoperto volti e storie. Ma soprattutto abbiamo guardato in volto una grande umanità. Lettere e versi fuori dal recinto, che mostrano vene aperte di confronto e guardano lontano, con le loro voci scomode. Perché scrivere è, spesso, entrare nella maledizione della solitudine. Peccato che la vita, poi, non mantenga le promesse della letteratura. Ma questo è un altro discorso. Come uomini e donne del Mediterraneo profondo, quello delle lettere e delle arti, abbiamo il compito di cercare un senso. E di farlo sempre. Il korismòs, la differenza del Mediterraneo cantata dai maestri greci, è proprio questa. Seguirla vuol dire restare nella libertà ribelle di un inquieto pensiero che fa ancora strada".

Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni è nato in Calabria. Ha pubblicato molti libri di poesia come Fuoco di lune, Canto di Requiem, Sirene e parole e di narrativa come L’ultima notte di un magistrato, Paese del vento, E dopo vennero i sogni, Quando fioriscono i rovi. Si è occupato di letteratura del Novecento con monografie su Pavese, Pirandello, Alvaro, Penna, Vittorini, la linea narrativa e poetica novecentesca delle eredità omeriche e le dimensioni del sacro. Ha inoltre scritto Il cantico del sognatore mediterraneo sul rapporto tra Fabrizio De André e il Mediterraneo.

Gerardo Picardo

Gerardo Picardo è giornalista dell’Adnkronos e saggista. Ha pubblicato libri di filosofia, letteratura, poesia e comunicazione, tra cui Rocco Scotellaro, poeta del Mediterraneo contadino, Storie di pietra. Racconti del Sud, Oltre il Tempio: sul cristianesimo nella Filosofia di Giordano Bruno, con Paolo Russo Giuseppe Saragat. Da Palazzo Barberini alla Casa dei moderati, Pier Paolo Pasolini e il Friuli. Un’etnia cucita sulla pelle di un poeta, con Pierfranco Bruni Elio Vittorini, la sfida dello scrittore.

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