Le mille città del Sud


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Terra di Bari

 

Barletta

Barletta, basilica del Santo Sepolcro, foto di Pina Catino

 

È ubicata a nord di Bari, poco distante dalla foce dell'Ofanto. Di antica origine apula, divenne capoluogo della regione quando vi si stabilirono gli abitanti della distrutta Canne. Si sviluppò attorno al Mille con i duchi normanni. Nel periodo svevo fu una delle residenze del re di Sicilia Manfredi e raggiunse il massimo splendore con gli Angioini. Nel suo territorio si svolse, nel 1503, la disfida che vide contrapposti tredici cavalieri del Regno di Napoli, alleati della Spagna, e altrettanti francesi, e che si concluse con la vittoria dei napoletani guidati da Ettore Fieramosca.

In piazza Sfida è stata ricostruita la cantina della Disfida; nei pressi vi sono i palazzi della Marra e del Monte di Pietà. La chiesa di Sant’ Andrea, costruita nel XII secolo su una paleocristiana, fu ingrandita nella prima metà del Cinquecento. La facciata ha un portale medievale scolpito. Il Duomo, innalzato alla metà del Xll secolo con caratteri romanici, fu ingrandito verso l'abside in forme gotiche (inizi XIV secolo), e tardogotiche (XV secolo); il campanile con monofore e polifore è del XIII secolo. Nell'interno, a tre navate, le prime quattro campate romaniche si distinguono dalle altre strutture gotiche. Numerose sono le opere d'arte e ricca la suppellettile scultorea, raccolte anche nel tesoro. La statua bronzea del celebre colosso, alta 5,11 metri, del IV secolo, raffigura un imperatore romano.

Barletta statua di Eraclio

II castello è una poderosa costruzione innalzata in età sveva su un precedente fortilizio di epoca normanna. Il museo civico “de Nittis”, interessante per il suo carattere composito, comprende una raccolta archeologica, opere medievali, sculture rinascimentali, oggetti in ferro, mobilio.

Mezzobusto di Federico II di Svevia, conservato nel Castello di Barletta

Nell'annessa pinacoteca sono ospitate pregevoli opere del pittore barlettano Giuseppe de Nittis (1846-84), nonché pitture e sculture napoletane del XVll-XlX secolo.

Barletta Giuseppe De Nittis, Bois de Boulogne, 1878

La chiesa del Santo Sepolcro fu fondata nell'XI secolo e completamente riedificata alla fine del Duecento, con caratteri gotico-borgognoni; l'interno è gotico e nel tesoro sono custodite preziose opere d'arte. Nella chiesa duecentesca di Sant’Agostino sono conservati un paliotto del XV secolo e un polittico cinquecentesco.

Nei dintorni:

Canne della Battaglia

Canne della Battaglia il menhir

Importante località archeologica presso le sponde del fiume Ofanto, celebre per la vittoriosa battaglia qui sostenuta da Annibale contro i Romani (216 a.C.), che nell'occasione conobbero la più grave sconfitta militare della loro storia. È formata dalla cittadella di Canne, dal museo cannense, dal sepolcreto e da altri resti di età apula e romana.

Canne della Battaglia prima degli scavi

San Ferdinando di Puglia

Le saline furono considerate dai Borbone “la perla della loro corona“, soprattutto Ferdinando II le predilesse visitandole più volte e migliorando le condizioni di vita dei salinari tanto che nel 1847, in località San Cassiano, fondò la colonia agricola di San Ferdinando di Puglia, popolandola con i lavoratori delle saline e distribuendo gratuitamente i terreni ed i capitali per le case popolari; così, in vent’anni, la popolazione locale raddoppiò di numero ad indicare l’aumentato benessere.

Nel 1879, con regio decreto del nuovo governo "piemontese", le Saline di Barletta furono ribattezzate “Margherita di Savoia”. Ancora oggi è il maggior centro di produzione di sale in Italia, occupando 20 km di costa. Vi sorge anche uno stabilimento termale.


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