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Molise

 



 

Vastogirardi

Palazzo Scocchera, Vastogirardi (IS). Foto Ciro La Rosa, clicca per ingrandire

È situato a 1200 m s.l.m. nella parte del Molise confinante con l'Abruzzo. Vastogirardi si sviluppa a ridosso di una collina al cui vertice sono il castello e il complesso ecclesiale di San Nicola di Bari. All'interno delle mura è il borgo, che appare ben conservato nell'originaria funzione di difesa, come testimoniano le torri cilindriche inglobate nelle fabbriche ed i supportici tra i corpi edilizi. Frutto di successivi ampliamenti, le chiese di S. Rocco e di S. Maria delle Grazie vengono edificate agli inizi del XVIII secolo ed inglobate nel terzo ampliamento urbano risalente al XVIII - XIX secolo.

L'origine del paese risale al 1100-1200, fondazione del castello, ovvero una corte fortificata con al centro una piazza e intorno le abitazioni. Si presume che il nome Vastogirardi tragga origine dal nome di un capitano crociato, Giusto Girardi. In passato assunse anche il nome di Castrum Girardi per via del castello, dalla cui sommità è possibile godere di un vasto panorama. Il territorio ospitò un importante tempio italico datato tra il III e II secolo a.C., probabilmente dedicato a Ercole, di cui attualmente si conservano solo i basamenti nella zona adiacente le Fonti del Trigno, e le cui fondazioni e mura perimetrali vennero utilizzate in epoca medievale per la costruzione di una chiesetta, di cui è tuttora visibile il perimetro dell'abside, detta di Sant'Angelo Indiano, che ancora oggi da il nome alla località. Sulle fondazioni di una originaria cappella fu invece edificata una chiesa intitolata a Maria Santissima delle Grazie, ampliata e restaurata a partire dal 1909 e riaperta ufficialmente al culto nel 1911, e di cui ancor oggi si venera una pregevole statua.

Di probabile origine tardo-longobarda, nel 1260 il feudo di Vastogirardi apparteneva a Raimondo di Maleto per essere assegnato nel 1279 a Restaino Cantelmo, il cui figlio lo alienò, con diritto di recessione, a Corrado Acquaviva (1310), che lo detenne per un ventennio. Nel 1384, tornato al Demanio della Corona, fu concesso in feudo dalla regina Margherita di Durazzo ad Andrea Carafa, signore di Forli del Sannio, la cui famiglia lo detenne sino al 1404, quando passò ai Castelmauro e da questi ai Mormile. Nel 1442 Vastogirardi è feudo dei Caldora, che ne vennero privati nello stesso anno, mentre durante la reggenza aragonese, appartenne ai d'Aquino per passare ai d'Avalos, casa marchesale di Pescara, e di seguito a Faleio d'Afflitto, conte di Trivento. Dal d'Afflitto il feudo venne alienato a Giovan Leonardo Petra ,nel 1540,regio assenso del 30/06/1570, alla cui discendenza si deve la ristrutturazione del castello in palazzo baronale, come attestato da una lapide che sovrasta il portale d'accesso; la chiesa di S.Nicola, all'interno del castrum, fu ristrutturata dal figlio di Giovan Leonardo Petra, Prospero, che ne commissionò gli affreschi,egli fu sepolto nella chiesa dove è tutt'ora presente la sua lapide obituaria con il suo stemma, partito con quello della moglie,Giulia d'Evoli di Trivento.Carlo I Petra viene investito del titolo di duca di Vastogirardi con regio diploma il 20 agosto 1689.Il castello ,senza il titolo ducale, fu in seguito venduto da Nicola Petra, secondo duca di Vastogirardi e primo marchese di Caccavone. Nella seconda metà del diciottesimo secolo il feudo, quindi, venne acquistato dalla famiglia d'Alessandro del ducato di Pescolanciano, che lo detenne sino alla eversione della feudalità. Nel 1779 Vastogirardi è nel cantone di Agnone; nel 1807 appartiene al distretto di Isernia; nel 1811 viene assegnato al circondario di Capracotta, mentre nel 1816 al circondario di Carovilli. Il territorio di Vastogirardi è frazionato in diversi piccoli borghi (Villa San Michele e Cerreto), tutti a vocazione agricola e zootecnica. (tratto da it.wikipedia.org)

Palazzo Scocchera

Per la storia della famiglia Scocchera, vedasi la rubrica dei Casati del Sud di Ciro La Rosa

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