Gradevole e a tratti divertente.
Così definirei questa anarcoide raccolta di “caratteri” che ruotano
attorno ad Arturo in un non precisato luogo della provincia siciliana.
Un stile minimalista ma arguto che ben descrive vita e personaggi di un
piccolo centro di provincia. Una rassegna di fenotipi “animali”,
presentati con i loro tic, le loro presunzioni, le loro gioie e loro
paure. La vita di tutti giorni e soprattutto delle notti tirate fino
all’alba, vista in chiave che ricorda l’Avant pop, fondendo
registri colti ( fin dal titolo che cita l’Isola di Arturo della
Morante, anch’esso costruito sul filo della memoria) e popolari, lingua
italiana e dialetto, vero e verosimile con la tecnica del taglia-incolla
propria della cultura digitale. I ritratti dei protagonisti che
incrociano la vita di Arturo sono disegnati “in punta di penna”, una
penna sottilmente ironica mai malinconica o nostalgica. Leggere e
seguirli nelle loro dis-avventure è come vedere un film dei fratelli
Cohen.
La cosa più bella, almeno per me, di questo romanzo è
lo sguardo distaccato con cui è raccontato. Senza nostalgia, senza
rimpianto ma da osservatore partecipante e non giudicante.
L’Arturo di
Rizzuto gode, in un tempo sospeso, in una provincia siciliana dai
contorni sfumati, di un'assoluta libertà nella dimensione magica della
memoria come momento irripetibile.
Vincenzo
Rizzuto è nato a Camporeale, piccolo centro agricolo in provincia di
Palermo, il 12 febbraio 1947. Lì ha vissuto stabilmente con la famiglia
fino all’età di 13 anni. Dal 1960 vive a Palermo, dove ha prima
conseguito la maturità classica per poi laurearsi in Giurisprudenza. Per
30 anni, dal 1976 al 2006, ha lavorato alla Sicilcassa, poi Banco di
Sicilia. Arturo e dintorni
è il suo primo romanzo.
Fara
Misuraca
aprile 2009
Arturo e
dintorni
di Vincenzo
Rizzuto
Edizioni Il
Filo € 14,50 |