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Le scoperte di Pina Catino

Il mito del Sole

Saggio tratto tratto da: "Misteri dell’Antichità: culti delle acque e mito del Sole". Viaggio nei luoghi sacri del Mediterraneo: Italia - Puglia, Grecia - Meteore, Turchia - Istanbul, Egitto - Giza, Malta

Gli antichi avevano ben presente la forza vitale dell’acqua e del sole, che, rappresentando il principio di ogni forma di vita, sono stati oggetto di culto presso tutte le civiltà.

I relativi culti sorsero in un periodo di grandi mutamenti climatici (Pleistocene), durante il quale, in tutti i continenti ci furono punte di pioggia e siccità, molto più elevate di quelle che stiamo vivendo noi oggi.

L’acqua e il sole erano considerati divinità misteriose, alle quali rivolgersi per sopravvivere, con potere di vita e di morte sugli esseri viventi.

Ed è proprio nelle pietre che è racchiuso il loro mistero.

Lettura intellettuale iconografica di Pina Catino © tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle immagini.

Turi (BA, Puglia - Italia), Grotta di Sant'Oronzo

Il mito del Sole

Non è un caso che proprio in una grotta, la Grotta di Sant’Oronzo a Turi, utilizzata nell’antichità per il Culto delle Acque si trovi, ai piedi dell’altare settecentesco dedicato al santo Oronzo, Il mito del Sole, rappresentato attraverso i simboli nella Storia delle Religioni: un corpus di 238 formelle in maiolica, quadrate (lato cm 18) databili inizio 1700, provenienti da Laterza. E' l'unico pavimento in Puglia conservatosi intatto.

Formelle XVIII sec. produzione Laterza (TA), uno dei centri più fiorenti di produzione di ceramica, non soltanto del Regno di Napoli ma anche di altri Paesi del Mediterraneo, ad esempio la Grecia.

Istanbul, Tulipani, simbolo del Sultano, emblema del divino amore poiché muore se lontano dal sole.

Le tre melagrane stanno a significare l'Unità della Chiesa e delle tre Religioni monoteiste del Mediterraneo, Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo.

Il gruppo delle 5 formelle (18x18 cm) rappresentano i Luoghi di Culto, il Dialogo interreligioso nel bacino del Mediterraneo, Chiese, Minareti, Sinagoghe, Moschee.

I saperi raffigurati nelle maioliche sono frutto di conoscenze molto profonde. Quando incominciai ad osservarle ad una ad una vi ho letto immediatamente la Storia delle Religioni. Il pavimento risulta inedito agli studi di ceramica e di maiolica in Puglia.

Ho cercato di ricostruirne le serie, in quanto a causa di lavori, le formelle furono smantellate e in seguito ritrovate in una cassetta nella grotta. In segno di devozione, la mano di un muratore le dispose davanti all’altare, non seguendo alcuno schema particolare.

Gli antichi fondarono sul potere creativo/generatore del sole le loro culture. Essi infatti associarono istintivamente il sole alla natura, invocandolo nelle feste agricole con riti legati alla fertilità. Nel corso dei secoli il mistero del sole trovò espressione nei petroglifi e nei disegni pagani ispirando le prime forme di scrittura geroglifica, i motivi a spirale, la rivoluzionaria invenzione della ruota che divenne il simbolo sacro della luminosità spirituale. Il sole era il guaritore delle malattie fisiche e spirituali, soprattutto la sorgente prima della fecondità, dell’abbondanza. Questi concetti li troviamo tutti mirabilmente raffigurati nelle formelle maiolicate nella grotta sotto il Santuario di Sant’Oronzo.

Il pavimento, lungo m 3,14 e largo m 2,60, è costituito da una grande varietà di motivi solari rappresentati da volatili, miti, alberi, fiori, animali, templi, viaggi verso la Terra Santa e busti di pellegrini. Su due maioliche è, inoltre, presente il motivo di due ellissi incrociate.

L’identificazione dell’uccello con il sole è una tradizione ancora attuale in molte religioni del mondo.

Tra le formelle troviamo le seguenti rappresentazioni:

* il corvo: sulla formella sono rappresentati due bellissimi corvi e tra di loro l’universo.

Lo stesso particolare è stato rinvenuto, tra il 1972 e il 1974, da archeologi cinesi, in una tomba appartenente al periodo della dinastia Han occidentale, (206 a. C. – 24 d.C.) in un dipinto sulle vesti di un notabile, nella città di Ma-Wang-dui. In Cina l’uccello è lo spirito del sole e rappresenta il Cielo che è il regno del dio sole.

* la fenice, rappresentata anche su molti monumenti islamici (Bukara) in volo verso il sole o, come simbolo dell’immortalità su monete del tardo impero romano.

* il gallo, sacro ad alcune divinità solari, quali Apollo, è un simbolo solare anche presso gli antichi bizantini dell’Asia centrale.

Nella formella è rivolto verso un garofano…

Motivi, simili alle decorazioni delle maioliche della grotta di Sant’Oronzo, sono stati rinvenuti sulla Tavola del re Narmer a Ierakonpoli (3.000 a.C.), su cui è raffigurata un’aquila/falco simbolo del dio Horus. La Tavola è una tra le prime opere d’arte che, insieme a quella del leone, influenzò l’iconografia del sole presso le culture classiche dell’Egitto e della Mesopotamia.

Alcune splendide formelle rappresentano la Caverna di Ra e le uova dello scarabeo ... e ancora, leproidi, canidi, equini, felini.

     

Nella mitologia greca, l’onnipotente Elios fu il testimone del rapimento di Persefone da parte di Ade, ed una mirabile formella rappresenta la dea Persefone con il modeo in testa a forma di melagrana, mentre dalla sua bocca fuoriesce grano...(Persefone è il simbolo dell’alternarsi delle stagioni, il morire e risorgere della natura).

In Persia il sole è una ragazza dalle guance rotonde (khorshid). Le divinità solari dell’Iran preislamico erano maschili, la rappresentazione del sole con un volto femminile, fu introdotta dall’Islam (Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo).

Una grande varietà di motivi solari identici alle formelle turesi, è presente nei sigilli di Harappa, nella valle dell’Indo (I millennio a.C.) e sulle orme dei piedi di Buddha, prima del I secolo, quando venne creata la sua immagine antropomorfica (Prince of Wales Museum of Western India, Bombay).

La fertilità è simbolizzata, inoltre, dal disco solare fra le cosce di una figura azteca in terracotta. 1500 ca. (Museo Nacional de Antropologia, Città del Messico).

La rappresentazione di alberi è un tema che si rinviene anche in numerosi avori cesellati dell’antica Mesopotamia. L’alloro, pianta sacra ad Apollo, è un simbolo solare e lo sono anche i cipressi, l’ulivo, il loto, i garofani...

Altro motivo architettonico molto diffuso era la spirale, concepita probabilmente a imitazione delle corna dei quadrupedi, che compare nel paleolitico e, per millenni simbolicamente trasmette il messaggio dell’energia, la forza vitale, collegata al divenire della vita, al tempo ciclico della nascita e della morte…

La formella che rappresenta la spirale, fu quella che catturò per prima la mia attenzione, quando dall’alto dell’irta scalinata di gradoni in pietra, incominciai a scendere dal santuario nella grotta.

Rimasi affascinata da quel vortice, che sembrava l’epicentro del tutto.

Da lì iniziò il mio viaggio nel loro mistero.

Pina Catino

Note

  • Sant'Oronzo, protettore della città di Turi, è dedicato a lui il santuario costruito sulla grotta, in quanto il santo è ritenuto uno dei sette taumaturghi che liberarono dalla epidemia della peste nel 1636, Turi, Lecce, Ostuni, il Salento.

  • Laterza, uno dei centri più fiorenti di produzione di ceramica, non soltanto del Regno di Napoli ma anche di altri paesi del Mediterraneo, ad es. la Grecia. (A. e C. Dell’Aquila - ceramologi, D. L’Abate – archeologo).

Bibliografia

  • Pina Catino, …e l’acqua creò la Terra e la Vita, Libro e CD Mostra Fotografica, tip. Rizzi, Bari 2004.

  • Gennaro Perrotta, Disegno storico della Letteratura Greca, Principato ed., Milano 1972.

  • Guido Carotenuto, Storia e antologia della letteratura greca “L’Ellenismo e il periodo Greco-Romano”, Canova Ed. – Treviso 1972.

  • Giuseppe Ronchetti, Dizionario Illustrato dei simboli, Ulrico Hoepli ed. ,Milano 1957.

  • Maria Mavromataki, Mitologia Greca e Culto, Haitali Ed., Atene 1997.

  • Madanjeet Singh, Il mito del Sole, UNESCO 1993, Silvana editoriale.

La pagina sul libro

Testi ed immagini di Pina Catino

Pubblicazione Internet a cura de Il Portale del Sud, novembre 2009, su gentile concessione dell'autrice. Vietata la riproduzione.

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