Le pagine della cultura

 


Pietro Consiglio

Arcivescovo di Brindisi e di Ostuni (1826-1839)

a cura di Pina Catino

Chiesa del Casale di Zappino

DELL’ANTICHISSIMA CITTÀ DI BRINDISI

E SUO CELEBRE

P O R T O

MEMORIA INEDITA DI

D.  A N N I B A L E  D E  L E O

SEGUITA DA UN

A R T I C O L O  S T O R I C O

de’ Vescovi di quella Chiesa

C O M P I L A T O

DA VITO GUERRIERO

Primicario della Cattedrale della stessa Chiesa, per ordine

dell’attuale Arcivescovo

 

D. DIEGO PLANETA

come dalla pagina seguente

 

 

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N A P O L I

DALLA STAMPERIA DELLA SOCIETA’ FILOMATICA

 

1846

Trascrizione a cura di Pina Catino

Si ringrazia la ND Maria Consiglio

Pagg. 153 - 154 - 155 - 156

Chiesa Villa Consiglio a Santa Croce

LXXXI. Il morto Arcivescovo Tedeschi ebbe per successore a questa Cattedra Pietro, quinto di questo nome, della nobile famiglia Consiglio di Bisceglie in provincia di Bari. Fu questi dottore nell’una e nell’altra legge; e pe’ suoi grandi meriti ottenne sulle prime un canonicato; di poi il decanato; ed in fine l’arcidiocanato, prima dignità, nella cattedrale della sua patria.

Iscrizione sulla porta della chiesa

Un particolare dell'affresco devozionale dietro l'altare maggiore della chiesa di Zappino La regina del Mare e della Terra, simbolismo dell'Acqua, salva una barca e i suoi marinai.

Trascorso appena il quinto lustro dell’età sua, tanta fama erasi divulgata della sua rara prudenza e saviezza non comune, che dal Vescovo di Castellaneta monsignore Vassetti fu scelto a suo Vicario generale. Quivi tanta probità e tanta perizia spiegò in quell’esercizio, e tanta fu la lode che guadagnossene, che morto il Vassetti, con raro esempio, fu da quel Capitolo ad unanimità proclamato suo Vicario capitolare.

Villa Consiglio

Per la stessa ragione nel 1817 fu ritualmente costituito da Roma Vicario apostolico della vacante Chiesa di Giovinazzo; nel qual arduo disimpegno tal saviezza seppe adoperare, che gli riuscì felicemente di sedarne tutte le turbolenze. Di qui fu parimente che Mons. Pirelli successore di Mons. Tramondi nella Cattedra tranese, finché visse lo volle presso di se da Vicario generale: dopo di che fu egli creato Vicario capitolare della Chiesa di Bisceglie sua patria, amministrata dagli Arcivescovi di Trani.

Dimora storica, portone Pantano

Erano queste le vie, per le quali la Provvidenza guidavalo all’Episcopato. In fatti in marzo del 1824 fu promosso alla Sede vescovile di Termoli nella Capitanata: e di là nel 1825 fu traslato a questa Sede arcivescovile, salutato dal Ministro di S.M. de Tommasi, nel partecipargli tal sua esaltazione alla Cattedra brindisina «Pastore dotato di vero spirito ecclesiastico, di fermezza e di prudenza.» E tale lo sperimentarono le sue diocesi alle (pag. 154) sue Pastorali cure affidate. Egli le governò da VERO Padre amorosissimo, per la durata di circa quattordici anni. Era egli il vero Angelo della pace e della carità, dalla provvidenza divina nella piena delle sue misericordie a noi conceduto.

Targa sovrastante il portone

Nel principio del suo governo implorò dalla minificenza Sovrana un supplimento di dotazione, di cui mancava la sua mensa, e l’ottenne con cespiti di patrimonio ecclesiastico regolare. Per sostenere i diritti della sua Chiesa, ebbe a sopportare un lungo e dispendioso litigio colle monache di S. Sofia di Gravina, che vantavano il credito di un capitale di più di centinaia contro la soppressa mensa di Ostuni; e dal quale erano decadute in virtù delle vigenti leggi del Regno. Ma il nostro Arcivescovo Consiglio, per salvare ad un tempo il credito di quelle religiose, senza recar pregiudizio agl’interessi di questa sua mensa, si adoperò, ed ottenne dagli alti esecutori del Concordato, un aumento di dotazione alla mensa di Brindisi, onde potersi accollare il debito della soppressa mensa di Ostuni, e soddisfare le annualità alle religiose suddette. Per le spese poi giudiziarie ottenne che si pagassero parte dal patrimonio regolare, e parte dalle amministrazioni diocesane di Brindisi e di Ostuni.

Edicola San Francesco

Durante il governo di M. Consiglio, fu adottato il nuovo piano per il Clero ricettizio annesso a questa Cattedrale: in virtù del quale, senza alterare l’antico numero di ventitre canonici e di quattro dignità, si stabilirono dodici partecipanti minori, addetti al servizio della Cattedrale, ed a ciascuno di essi la partecipazione di annui ducati cinquanta, da poter servire anche per titolo di sacro patrimonio, e da provvedersi coll’esame per concorso, (pag. 155 )ai termini del breve pontificio Impensa di Papa Pio VII.

Edicola della Pietà a Santa Croce

A’ canonici poi furono assegnati annui ducati cento, ed alle dignità, oltre i ducati cento come canonici, le rispettive prebende. Al solo Primicerio però, seconda dignità, che coll’aggiunzione della sua prebenda particolare ai ducati cento come canonico, non arrivava ad avere gli annui ducati cento ottanta prescritti dall’ultimo Concordato, fu dato il supplimento dalla massa capitolare.

Particolare affresco

Fu pur egli M. Consiglio che ristorò quest’ Episcopio bisognoso di tutto, e lo ridusse a forma decentissima. Fe’ anche praticare molti e dispendiosi ristauri al palazzo vescovile di Ostuni, che per la lunga vacanza di quella Sede erasi reso inabitabile. Provedé questa Cattedrale di sacri arredi; v’innalzò due altari di marmo ai due lati dell’altare maggiore, pe’ ss. Protettori Leucio e Pelino; ed un altro n’eresse alla gloriosa vergine e martire S. Filomena, con una elegantissima statua della stessa Santa, fatta appositamente lavorare in Napoli. Finalmente rifece porzione del pavimento della stessa, rispettandone i rimasugli dell’antico musaico. Meditava anch’egli, come i suoin predecessori, la dipintura della soffitta della detta sua Chiesa; ma tempo non ebbe a mandare ad effetto un tal disegno.

Il mausoleo

Né sfuggì dalla sua memoria e dal cuore la Chiesa amministrata di Ostuni, decorandone la Cattedrale con un elegante e magnifico altare maggiore di marmo, fatto lavorare in Napoli a sue spese. Il giorno però 23 di novembre del 1839 spuntò fatale per questa nostra Chiesa e diocesi. Il nostro Arcivescovo Consiglio, trovandosi nella Chiesa anzidetta di Ostuni, dove avea fatta la solenne consegrazione del detto altare di marmo, colpito da apoplessia fu chiamato dal Signore nel cielo, a godersi (Pag. 156) il premio dovuto alle sue fatiche, ed alle tante sue cospicue virtù; lasciando la diocesi in un pelago di amarezza per la perdita di un Pastore che seppe zelare l’onore del sacerdozio e dell’altare; che pieno di vera carità, era il pacificatore de’ dissidenti, il padre degli orfani ec de’ pupilli, il sostegno de’ deboli, il liberatore degli oppressi, il conforto delle vedove desolate, e il sollievo e rifugio di tutti i poveri ed afflitti.

Il mausoleo

LXXXVII. Ma: oh giudizi imperscrutabili della providenza divina! Mentre questa vedova Chiesa stavasene tuttavia immersa nel dolore per tal perdita, ch’essa credeva irreparabile, le venne ricompensata e con usura dall’arrivo del novello pastore D. Diego Planeta, che qual Angelo consolatore spedito dal Cielo venne ad asciugare le lagrime della desolata sua Sposa.

Or qui si vede chiaramente il lettore le angustie in cui mi trovo, pel divieto irresistibile impostomi dalla sua modestia di parlar de’ suoi meriti pastorali. Mentre però rispetto siffatta obbligazione, non trascorro ingratamente a gittare un velo su’ favori compartiti dalla divina clemenza a questa Chiesa, nel darglielo da Pastore. Laonde volentieri rammento la veramente instancabile opera sua a ricopiare in se il modello proposto a’ Vescovi da s. Paolo nelle sue lettere a Timoteo e a Tito: sia perciò benedetta la divina clemenza, che tal ce l’ha dato, e con la seguente particolarità.

Particolare ellisse del mausoleo

Tra’ doveri de’ Vescovi de’ primi secoli della Chiesa primeggiava pur quello di chiamare alla Religione di G. Cristo il Gentilesimo, che armato di una ferocia da far fremere la umanità, loro opponeva una formidabile resistenza. E infatti quanti di essi non coronarono il loro ministero con ispietati martirii?

Archivio della Curia Arcivescovile di Brindisi, Busta V. 4

Ricerca originale ed inedita di Pina Catino ©

Si ringrazia della collaborazione la dott.ssa Katiuscia Di Rocco, direttrice della Biblioteca Nazionale "Annibale De Leo" di Brindisi.

1827

Lettera pastorale dell’arciv. Pietro Consiglio circa la cura delle Anime.

1827

Elenco del capitolo e clero per l’obbedienza al nuovo arcivescovo.

19 marzo 1827

Atti della santa visita iniziata.

23 maggio 1829

Atti della santa visita.

Maggio 1829

Atti della seconda visita di Pietro Consiglio: elenco degli ecclesiastici, altare, battistero, oli sacri.

27 sett. 1831

Santa visita in Locorotondo circa il cordone sanitario per preservare i fedeli dal morbo del colera che si è manifestato in più punti dell’Europa.

15 maggio 1832

Preghiere per preservare i fedeli dal morbo del colera.

2 maggio 1832

Circolare ai parroci circa l’invio di soccorsi in Calabria per il terremoto.

12 nov. 1832

Circolare ai parroci per l’anniversario di S. Francesco.

6 dic. 1832

Circolare ai parroci perché si canti il Te Deum per il felice ritorno dei sovrani.

13 agosto 1832

Circolari ai parroci per l’istruzione cristiana ai popoli.

20 giugno 1831

Terza santa visita.

1831

Memoria della santa visita.

3 gen. 1833

Memoria delle suppellettili e vesti ritrovate nella chiesa dell’arciconfraternita del Purgatorio di Brindisi.

1833

Elenco dei sacerdoti.

14 maggio 1833

Inizio della quarta santa visita.

1833

Memorie della quarta santa visita.

4 feb. 1833

Circolare ai parroci della diocesi di Brindisi per il Giubileo accordato da Gregorio XVI.

30 giugno 1835

Editto circa i festivi di doppio precetto nella collegiata di Mesagne.

1835

Elenco dei sacerdoti.

1 maggio 1835

Principio della quinta santa visita.

1835

Memoria della visita in Cellino, Villa Baldassarri, Veglie, Salice, S. Pancrazio, Guagnano, S. Donaci.

20 luglio 1835

Lettera agli ordinari del Regno del Ministero degli Affari Interni per scusarsi delle energiche misure adottate contro il vaiolo per incentivare la vaccinazione.

3 ott. 1835

Circolare ai parroci per le oblazioni per il colera.

14 agosto 1834

Circolare ai parroci per la vigilanza al libro intitolato: La parola del Padre.

3 ott. 1835

Lettera per bloccare il funesto flagello del cholera Asiatico.

3 ott. 1835

Circolare ai parroci per le oblazioni dei fedeli.

3 ott. 1835

Circolare a stampa circa la lettera enciclica a tutti i sindaci del Regno di Napoli.

27 maggio 1835

Capitolo di Guagnano circa l’affranco dei debiti.

22 maggio 1835

Visita nelle cappelle di Veglie: Madonna delle Grazie, L’Iconella, Madonna dei Greci.

17 agosto 1836

Circolare ai parroci per le pubblicazioni da farsi per i matrimoni.

29 nov. 1837

Visita in Salice: cappella di S. Giovanni Battista, S. Giuseppe, S. Antonio, S. Maria, dell’Addolorata, dell’Immacolata, S. Rocco, S. Stefano, chiesa matrice, altari, elenco dei sacerdoti.

Nov. 1837

Visita in Guagnano

1837

Lettera circa l’abuso di molte monache di far cadere le spese per l’elezione della badessa alla religiosa scelta come priora.

1837

Sesta santa visita dell’anno: circa l’onestà del clero.

1839

Decreti della santa visita circa la chiesa matrice e le cappelle esistenti n terra di Guagnano.

19 giugno 1839

Settima visita pastorale nella chiesa collegiata di Mesagne.

1837

Inizio della sesta visita

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Pietro Consiglio (arma)

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