Le mille città del Sud

Bari

di Francesco Paolo Percoco

Il Castello nella Città Vecchia

Bari è sorta su uno speronano della costa pugliese. E' una penisoletta che, protendendosi verso il suo "mare pescoso" (sono parole del poeta latino Orazio), consentiva l'approdo sia da un lato che dall'altro a seconda dei venti che soffiavano al momento. Il luogo ha una frequentazione preistorica dall'età del bronzo, come viene dimostrato dal ritrovamento di selci ed altri manufatti. La ristrettezza dello spazio e la continuata, perenne presenza di stanziamenti umani ha consentito una considerevole stratificazione archeologica che va dall'occupazione greca sino al 1800, secolo in cui fu decretato da Gioacchino Murat l'estensione del borgo oltre le possenti mura con quella che poi diventerà una vera e propria invasione del contado circostante.

Le ragioni per cui la città venne chiamata Barion (greco), Barium (romano) non sono note. Io concordo che il nome Bari derivi dalla radice bar o var che può significare sia acqua che luogo, posto di  deposito o fondaco.  In quest'ultimo caso Bari significherebbe il deposito (il magazzino portuale) di un'altra città posta a pochi chilometri in elevazione che si chiama Ceglie (Caelie), molto importante nel periodo Peuceto.

Vista sulla Città Vecchia

Bari è stata fondata, pare, dai Cretesi per poi essere occupata da un popolo che si diffuse per tutta la Puglia Centrale, i Peuceti. I Romani la conquistarono e ne fecero un Municipium nel IV sec. A C. essendo ben difesa da mura possenti.  Nel secolo VI d.C. Giustiniano la incluse nelle sue conquiste e la città diventò in seguito un Ducato.  Nel 730 d.C. i Longobardi di Salerno la strapparono ai bizantini, facendone la capitale del Thema Langobardorum. I Berberi la conquistarono nel IX sec. facendone un importante emirato, dipendente direttamente da Bagdad. Nell'871 d.C. la città tornò ai Bizantini che diedero alla città notevole impulso soggiogandola all'Impero. Con l'aiuto dei Normanni, il barese Argiro rientrò nella città prendendo possesso del Ducato, ma gli stessi Normanni, prima mercenari, la facevano da padroni sino a che il loro condottiero, Roberto il Guiscardo, non conquistò la città. Alla morte di Roberto, Boemondo prima e Ruggero poi dominarono la città.

Corso Cavour

Il 9 maggio 1087 tornarono a Bari 62 marinai baresi portando in città le ossa del Santo Nicola, sottratte alla sua tomba che si trovava a Myra in Licia sia per ragioni di prestigio, come si usava al tempo (vedi Venezia con San Marco, Genova con San Giovanni, Amalfi con San Matteo) sia per salvare le reliquie da una eventuale profanazioni dei Musulmani. Otto anni dopo Pier l'Eremita predicò qui la prima Crociata.

La Basilica di San Nicola

Durante l'occupazione normanna, una rivoluzione dei baresi filo bizantini provocò la furia di Guglielmo il Malo che rase la suolo la città. A volo di uccello occorre ricordare che dopo i Normanni, dominarono Bari gli Svevi (Federico II, Puer Apuliae), gli Angioini e gli Aragonesi. Con Isabella d'Aragona Bari conobbe la vita di Corte e con la figlia di costei Bona Sforza, nipote di Ludovico il Moro che era anche duca di Bari, che sposò Stanislao Jagellone, Re di Polonia, vivendo gli ultimi anni della sua vita nel Castello di Bari.

Bona Sforza

Dopo il periodo dei Vicerè di Spagna, Bari insieme al resto delle Due Sicilie passò ai Borbone, la casa regnante dal 1734. Poi arrivarono i Francesi con il re Murat di cui si è già parlato.

Le mura del Castello

La città, essendo stata per millenni racchiusa nelle sue mura (che durante il fascismo furono delittuosamente allontanate dal mare con opere di riempimento e la costruzione di una strada perimetrale), conserva ancora attualmente la parte medioevale quasi interamente intatta ed è, per questo, un documento storico irripetibile.

La città nuova ha molti teatri tra cui ricordo il Piccinni (rinomato autore di musica classica alla corte di Francia) il Petruzzelli (grandioso, del quale in questi giorni si stanno ultimando le opere di ricostruzione dopo un incendio avvenuto oltre dieci anni fa).

Il Petruzzelli

Il Piccinni

Per il resto, la vita in città è frenetica come in quasi tutte le città moderne di media grandezza quale è Bari che conta trecentocinquantamila abitanti.

Francesco Paolo Percoco


Testo ed immagini trasmessici dal sig. Francesco Paolo Percoco, che ringraziamo, nel mese di dicembre 2008

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