Le mille città del Sud


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Puglie

Andria

Porta Sant'Andrea

     

Monumento ai caduti

 

Andria, città popolosa ora capoluogo di provincia, in epoca antica era una stazione della via Traiana, posta al centro di un territorio già insediato in età preistorica e riconoscibile nella Rudae d'età romana. A volte, si sa, alla “storia, che nasconde e distrugge, supplisce l'imperturbabilità della leggenda: poche diocesi, anche nell'antichissima Terra di Bari, possono vantare di aver avuto tra i loro fondatori San Pietro in persona. Si narra infatti che l'apostolo, di ritorno da Antiochia, avrebbe fatto tappa ad Andria […] per convertirne la popolazione, consacrando come segno dell'avvenuta evangelizzazione un preesistente tempio italico [1].

Andria, Sant'Agostino, particolare. Foto di Pina Catino

Fu fortificata da Pietro il Normanno alla metà del Mille. Visse un periodo di grande splendore sotto gli Svevi, quando il re di Sicilia Federico II, che vi soggiornò a lungo, vi pose una delle sue residenze imperiali.

Nell'abitato si trovano splendidi monumenti, tra i quali ricordiamo il Duomo dedicato a San Riccardo e a Santa Maria Assunta, che custodisce in una cappella dietro l'altare maggiore la spina più grande e più acuminata – secondo la tradizione - della corona di Cristo, venerata dai fedeli per la protezione che concede alla città. Il Duomo fu eretto nel XII secolo su una chiesa più antica trasformata in cripta, dove sono conservate le spoglie delle regine Jolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra, mogli di Federico II. La chiesa fu ricostruita nel XV secolo e poi ristrutturata, così la facciata ha un portico neoclassico del 1844 e un rosone romanico-pugliese. Il grande portale ogivale della chiesa, lussureggiante di foglie, palmette e rosoni, è del XIV secolo. Gli interni, a tre navate, presentano tracce di strutture romaniche e gotiche, e sono decorati da stucchi barocchi. A fianco del duomo si erge la Torre Campanaria, eretta tra XII e XVI secolo sulle fondamenta di una precedente torre longobarda. Il piano inferiore fa apparire la primitiva struttura romanica.

 

La chiesa di San Francesco del XIII-XIV secolo, poi equipaggiata con portali ogivali e campanile settecentesco, ha un interno in stile barocco e un grandioso organo dell'800. Sulla chiesa tardogotica di San Domenico spicca il campanile del XVlll secolo. Nel Palazzo Vescovile ha sede il museo diocesano con opere d'arte già nelle chiese cittadine, fra cui la Madonna e il Redentore, tavole quattrocentesche di Tommaso d'Andria. Il Palazzo Ducale fu una roccaforte medievale, poi trasformata in residenza nel XVI secolo.

Andria, monumento ai Caduti

Nella zona più antica della città si apre Porta Sant'Andrea, unica sopravvissuta delle porte cittadine, sulla quale un'epigrafe del 1200 attesta la fedeltà dei cittadini al re Federico II: Imperator Federicus ad Andrianos - Andria fidelis nostris affixa medullis. Federico II, re di Sicilia ed Imperatore, fece anche innalzare ad Andria la chiesa Sant'Agostino, che incanta il visitatore con il suo un portale gotico riccamente decorato,  e che dal secolo XIV è tenuta dai monaci agostiniani.


Bibliografia, fonti e riferimenti


Note

[1] Ulisse, la Rivista di bordo dell’Alitalia

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