Le mille città del Sud


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Principato Citeriore

Vietri

Eugenio Siniscalchi, Vietri, Acquarello

Leggenda salernitana

I due fratelli

Un giorno nel mare di Salerno comparve una flotta di 1000 navi saracene. La gente atterrita si rifugiò all'interno delle mura cittadine, e si diede inizio a un feroce assedio.

La guerra durava da un anno e il principe Guaiferio, non potendo più sopportare il feroce assedio che seminava morte, miseria, malattie, propose che un duello tra il più forte saraceno e il campione dei salernitani chiudesse le ostilità.

I due cavalieri prescelti furono il conte Umfredo dei Landolfi per i salernitani e il principe Rajan per i saraceni. Dalla Porta di Mare uscì, bellissimo nella sua armatura, Umfredo, che, montando un cavallo bianco, fece il giro delle mura, gridando la sua sfida al saraceno. In risposta, comparve Rajan, in groppa al suo cavallo nero, sfidando lui e i salernitani che erano comparsi in cima alle mura per vedere il duello. I due cavalieri si rincorsero e si batterono con le lance, poi con le spade, prima a cavallo e poi, feriti e stanchi, a terra. Nella foga del combattimento arrivarono, tra inseguimenti e fughe, fino a Vietri. Qui la lotta continuò selvaggia, con i due cavalieri ormai avvinghiati l'uno all'altro, spogli delle armi e sanguinanti, ma decisi a non cedere.

Al tramonto erano ormai sfiniti e l'uno e l'altro si appoggiarono a due scogli che arrivavano fin quasi alla spiaggia, ultimo campo del duello. Nel momento dell'abbandono, Rajan vide sul petto ormai nudo del cavaliere cristiano uno stemma, lo stesso che anch'egli portava.

- Che vedono i miei occhi, Umfredo, lo stemma della mia famiglia, siamo fratelli dunque!

- Come è possibile, non offendermi, io ti sono nemico!

- Ma sì, mio padre per tutta la vita ha cercato un figlio che gli era stato rapito dai pirati, un figlio   che portava in petto lo stemma della famiglia. E io, ti ho ferito a morte, fratello, perdonami.

- E tu perdona me, fratello, che solo in punto di morte ho conosciuto. Addio.

E i due fratelli scivolarono in acqua, morti, cercando di abbracciarsi. Da allora i due scogli di fronte alla spiaggia di Vietri sono noti come "i Due Fratelli".


Si ringrazia la signora Astrid Filangieri

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