Turi (BA) si adagia ai piedi dei primi contrafforti
della Murgia ed è posizionata sulla SS 172 dei Trulli;
nel suo territorio la presenza dell’uomo è documentata a
partire dal neolitico. I numerosi reperti archeologici
sono depositati o esposti presso i musei di
Bari
e
Taranto
e Provincia.
Il suo Borgo antico
è di età medioevale, durante il quale la popolazione
turese fu dapprima sotto la giurisdizione del Vescovo di
Conversano, poi sotto il dominio dei Normanni. A questo
periodo risale la costruzione del primo nucleo storico
sorto intorno al
Palazzo marchesale.
Nel Settecento, il nucleo abitativo si ampia,
l’analfabetismo viene combattuto dagli Scolopi che
daranno al paese uomini illustri; Turi si costituisce
come Universitas, grazie anche a un ceto intellettuale
che, nel secolo successivo, sarà protagonista nei moti
risorgimentali.
Il paesaggio agrario di Turi è caratterizzato, come il
resto della Puglia, da una serie di architetture in
pietra a secco, muretti a secco, monumentali muri di
recinzione, per lo più facenti parte dei servizi di
masserie. Nelle masserie prevalgono i tipici elementi
difensivi, quali garitte, feritoie e, primo fra tutti,
la corte chiusa da un alto muro di cinta su cui insiste
la casa padronale, gli ambienti di servizio e la
chiesetta; Caracciolo, Difesa, Serrone, Orlandi, Caione,
Santissimo sono le più note e ancora ben conservate.
Turi ha dato natali a personaggi di spicco nella musica
barocca, nelle Scienze e nella formazione dell’unità
d’Italia (Raffaele Curzio ne è il più noto).
È sede di un penitenziario tristemente noto per aver
“ospitato” Gramsci che scrisse i quaderni e Pertini, che
divenne presidente della Repubblica.
Turi è nota soprattutto come centro agricolo di primaria
importanza per la produzione della pregiata ciliegia
autoctona chiamata “ferrovia”, famosa in tutta Italia e
all’estero; metà della sua superficie è coltivata a
ciliegio con circa 3.700 ettari ed una produzione annua
di circa 100.000 quintali (il 13% della produzione
nazionale di ciliegie); a Celleno (VT), ha conquistato
il premio di migliore ciliegia d´Italia.
Nel settore vitivinicolo oggi si sta imponendo con il
pregiato vitigno Primitivo, dal quale si produce un vino
rosso che si fregia di un marchio D.O.C., per il quale
alcune aziende vinicole del territori, come l’Az.
Giuliani Raffaele
e az. Coppi, ricevono premi di riconoscimento.
S. Oronzo, venerato anche a Lecce, Ostuni e Botrugno,
insieme a S. Giovanni, è il patrono di Turi; il 25 e 26
Agosto,la cittadina gli dedica un momento di fede e
folclore, richiamando da tutti il mondo l’attenzione dei
turesi; nella grotta dove svolse il suo apostolato, un
suo fedele ha offerto un pavimento maiolicato di
eccezionale valore; sulla grotta nel XVII sec. fu
edificata un’imponente chiesa settecentesca. Una
macchina trionfale fu costruita da più di cento anni per
portare in processione il busto del santo il giorno dei
suoi festeggiamenti.
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