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Capitanata

Le Isole Tremiti (Fg)

Caprara, Cala dei Turchi e San Nicola sullo sfondo

 

A 12 miglia al largo del Gargano, navigando verso nord, si raggiunge il suggestivo arcipelago delle Tremiti, un vero paradiso per i turisti che amano il mare e la natura incontaminata. Alcuni vocaboli in napoletano antico, così come l’inflessione dialettale stanno a testimoniare che le isole furono, un tempo, utilizzate come confino per interi nuclei famigliari, che finirono per dimorarci stabilmente. Formato da tre isole maggiori, San Domino, Caprara (Capraia) e San Nicola, nell'antichità l’arcipelago era chiamato Insulae Diomedeae in onore dell'eroe Diomede, che la leggenda vuole sepolto qui dopo la caduta di Troia. Le tracce degli insediamenti umani risalgono però all'età neolitica. Le vicende storiche delle Tremiti sono legate a quelle dell'abbazia di Santa Maria, posta sull'isola di San Nicola, che iniziò a svilupparsi attorno al Mille, conquistando a poco a poco dominio su alcuni territori costieri e dell'entroterra pugliese. Passata ai Cistercensi nel XII secolo e fortificata dagli Angioni, fu devastata nel XIV secolo dai pirati.

Dalla costa, l'approdo per le Tremiti è il porto di San Nicola, ogni anno meta di numerosi bagnanti attirati dalle acque limpide e dalle coste frastagliate ricche di cale e grotte. Ricchissima la vita sottomarina con aragoste, attinie, colonie di spugne e quella sulle scogliere dove vivono le diomedee dal becco giallo. Al turista, le Tremiti non offrono soltanto un paesaggio di incomparabile bellezza, ma anche il calore della vita semplice e genuina, di quell’armonia che, a chi è abituato ai ritmi impazziti delle città, risulta sorprendente e magica.

San Nicola

San Nicola, rocciosa lunga e stretta, è la più piccola ma storicamente la più importante delle Tremiti, ed è costituita da un altopiano con coste verticali alte 70 metri. Il porto di San Nicola è dominato dal complesso abbaziale fortificato di Santa Maria, risalente all’VIII secolo, che resistette all'assalto della flotta turca. Dal piccolo porto, attraverso un robusto portale, si entra nella cinta muraria entro la quale sono il convento-castello, fortificato soprattutto da Carlo d'Angiò, e la chiesa di Santa Maria a Mare, costruita dai benedettini di Montecassino nel 1045 su una chiesa più antica e saccheggiata dai pirati nel XIV secolo.

Successivamente venne ripopolata dai monaci di Leone da Carrara e rimaneggiata in età barocca. Sulla facciata è un ricco portale scolpito del XV secolo, eseguito da maestranze dalmate; l'interno conserva resti del notevole mosaico pavimentale dell'XI-XII secolo, un Crocifisso duecentesco dipinto e un pregevole polittico risalente al XV secolo raffigurante l’Assunzione, l’Incoronazione della Vergine e Santi.

San Nicola, chiostro di Santa Maria a Mare

San Domino

San Domino, lunga 2600 metri e larga 1100, è l'isola più grande dell'arcipelago e la più ricca di vegetazione, e secondo molti la più bella dal punto di vista naturalistico. San Domino è in parte coltivata a vigneti e uliveti, in parte ammantata da macchia mediterranea e da una pineta che digrada fino al mare sui fianchi del colle dell'Eremita.

San Domino, Grotta del Bue

Lungo le coste dell'isola si aprono accoglienti insenature e splendide grotte da scoprire con escursioni in barca. Le più famose sono la Grotta del Coccodrillo, che deve il nome alla caratteristica forma, la Grotta delle Rondinelle così chiamata perché scelta dalle rondini per la nidificazione, la grotta delle Viole, così nominata per i fiori selvatici che a migliaia vi si specchiano nella stagione della fioritura, la grotta del Bue Marino, lunga 70 metri, che ospitava in passato la foca mediterranea, e la grotta delle Murene.

San Domino, Punta Diamante e i faraglioni "Pagliai"

Capraia

Costituita da due piccoli colli gemelli, coperti dalla macchia mediterranea, Capraia, è detta anche Capperara per l'abbondanza di capperi. L'isola è molto impervia e con coste frastagliate, con frequenti gli archetti rocciosi detti Architelli. Ai due estremi si può visitare una profonda baia, detta Cala dei Turchi e il vecchio faro.

L'architello di Capraia

Cretaccio

L'isolotto di roccia arenaria è posto tra San Domino e San Nicola ha una profonda insenatura aperta verso nord che lo spezza quasi in due tronconi. Più che la minore delle isole Tremiti, è considerato il maggiore degli scogli dell'arcipelago.


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