Il progetto dell’opera è il frutto di lunghi e assidui
confronti maturati nel corso di iniziative di studio e di ricerca
promosse dal Centro di Musica Antica “Pietà dei Turchini” di Napoli da
cui è emersa – con entusiasmo e disponibilità – l’esigenza di un lavoro
sistematico di analisi e lettura della storia dello spettacolo a Napoli.
Il piano di lavoro che si è andato delineando, nel corso di alcune
riunioni preliminari, corrisponde, infatti, ad una serie di valutazioni
effettuate in un campo di ricerca ampiamente indagato, in sede nazionale
e internazionale, secondo criteri metodologici tra i più disparati, a
loro volta attinenti alle molteplici discipline che, più o meno
direttamente, confluiscono nell’analisi di materiali di specie diversa.
Oltre questa prospettiva, si è tenuto conto di quanto, a tutt’oggi, è in
corso d’indagine e di ricerca, nell’ambito più generale di una
sistemazione critica e storica dei documenti e delle testimonianze,
relativi al patrimonio musicale e teatrale che fa capo alla città di
Napoli. Ad un primo bilancio s’è resa palese l’esigenza di individuare
un disegno operativo capace di cogliere, in maniera coerente ed
organica, una problematica specifica del fenomeno teatrale, quale si è
espresso, per oltre sette secoli, nella storia della città. In questo
senso, è parso opportuno volgere l’attenzione a quanto può considerarsi
l’esito estremo di un meccanismo produttivo cui la musica concorre in
misura determinante, pur necessitando dell’apporto essenziale di
esercizi artistici paralleli, lo spettacolo in una parola, inteso come
strumento di comunicazione tra entità sociali di diverso spessore, nella
sequenza di fasi storiche significative dello sviluppo culturale e
civile del territorio. Una prima suddivisione dell’opera è stata così
effettuata secondo un criterio cronologico vòlto a individuare, oltre i
contrassegni stilistici, quei processi operativi che, scaturiti da
peculiari realtà storico-politiche, diedero luogo a specifiche soluzioni
rappresentative, emblematiche di un più generale contesto artistico, a
sua volta scrutato nelle pieghe più vive del dibattito culturale. In
tutto quattro volumi, corrispondenti alle epoche più significative della
storia dello spettacolo a Napoli:
1. Il Cinquecento e il Seicento.
2. Il Settecento.
3. L’Ottocento.
4. Il Novecento.
Il Settecento
Si inizia il lavoro con il volume dedicato al
Settecento (vol. 2), in considerazione dell’alta incidenza che,
in questa specifica fase storica, ebbe nella storia della città di
Napoli la produzione degli spettacoli, incrementata dalla fondazione del
Teatro di San Carlo nel 1737 e da una politica culturale di risonanza
europea.
L’opera vuole offrire un contributo importante alla
ricerca scientifica, applicata alla storia della civiltà napoletana che,
pur essendo già stata oggetto d’indagini, condotte sui più diversi
settori da studiosi di fama internazionale, merita d’esser rivisitata,
nell’ambito specifico del patrimonio teatrale e spettacolare, da forze
operative che abbiano nella città di Napoli il loro primo punto di
riferimento. È tempo che si realizzino piani e prospettive di studio da
condursi, a vasto raggio, sulla problematica culturale che ha reso
celebre in tutto il mondo il nome di Napoli. Sfidando un’atavica
diffidenza e un ricorrente scetticismo, gli studiosi napoletani
intendono convocare per primi i loro colleghi d’altre città e nazioni
per realizzare un lavoro che agli studiosi di domani si offra come
ulteriore, decisiva testimonianza.
Storia della musica e dello spettacolo a
Napoli.
Il Settecento
a cura di Francesco Cotticelli – Paologiovanni Maione
-
Anna Maria Rao, Una capitale del pensiero
-
Imma Ascione, Le fonti documentarie
-
Francesco Cotticelli, Teatro e
legislazione teatrale
-
Lorenzo Mattei, La scena napoletana e
il contesto europeo: l’opera seria
-
Paologiovanni Maione, La scena
napoletana e il contesto europeo: l’opera buffa (1700-50)
-
Daniel Brandenburg, La scena napoletana
e il contesto europeo: l’opera buffa (1750-1800)
-
Pierluigi Ciapparelli, I luoghi del
teatro e l’effimero. Scenografia e scenotecnica
-
Maria Fedi – Gianluca Stefani,
Iconografia dello spettacolo a Napoli nel Settecento
-
Raffaele Mellace, Teoria e prassi del
melodramma
-
Francesco Cotticelli, Il teatro di
prosa
-
Vincenzo Dolla, Partenope e Didone,
‘regine di Napoli’. Sondaggi metrici e formali nell’opera seria
‘napoletana’ del Settecento
-
Renato Di Benedetto - Donatella Ferro - Teresa Mautone - Stefania
Nunziata,
Libretti d’opera buffa napoletana negli anni 1750–1770: questioni
metriche e formali
-
Rosa Cafiero, La trattatistica musicale
-
Marina Mayrhofer, Tendenze riformiste
in alcuni musicisti di scuola napoletana
-
Rosa Cafiero, Ballo teatrale e musica
coreutica
-
Lucio Tufano, Il mestiere del
musicista: formazione, mercato, consapevolezza, immagine
-
Francesco Nocerino, Gli strumenti
musicali a Napoli nel secolo XVIII
-
Francesca Seller, Copisti e stampatori
teatrali a Napoli nel diciottesimo secolo
-
Marina Marino,
La musica sacra nel Settecento a Napoli
-
Cesare Fertonani, Musica strumentale a
Napoli nel Settecento
Centro di
Musica Antica “Pietà dei Turchini”
Napoli
info@turchini.it,
www.turchini.it
Istituito a
Napoli nel 1997, il Centro di Musica Antica “Pietà de’ Turchini” ha
all’attivo un’intensa attività concertistica, che ha riportato in auge i
capolavori della musica napoletana dell’età moderna, e al tempo stesso
si è imposta come punto di riferimento per tutti quei gruppi dediti alla
ricerca e all’esecuzione di musiche barocche in Italia e in Europa.
Accanto alla produzione di opere e concerti e all’allestimento di
stagioni di spettacolo, ha organizzato corsi di formazione, master class,
seminari per la didattica musicale, e ha promosso la ricerca
teatrologica e musicologica (con particolare riferimento al Mezzogiorno)
attraverso convegni, seminari, pubblicazioni di saggi, partiture in
edizione critica, volumi miscellanei, apparsi in gran parte nelle
collane della casa editrice ad esso afferente.
La copertina
in alto è relativa all'edizione tedesca per i tipi della Bärenreiter (Kassel,
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