Situata al centro del golfo che prende il suo nome, Taranto è una vivace
e splendida città, posta tra due mari (Mar Grande e Mar Piccolo) uniti
da un canale sormontato dal famoso Ponte Girevole.
Così c’è
Taranto vecchia,
con le sue vestigia incomparabili di una storia che si perde nella notte
dei tempi, e Taranto nuova,
moderna ed operaia con molteplici attività industriali e marittime. Di
grande Importanza è il settore siderurgico, nonostante le dure crisi
attraversate. Taranto ospita inoltre la maggiore base navale militare
italiana.
Cenni storici
Fu fondata secondo la tradizione da coloni spartani guidati da Falanto
nell'VIII secolo a.C, che utilizzarono il porto naturale per sviluppare
attivissimi commerci. Combatté a lungo contro i vicini centri messapici,
peucezi e della Magna Grecia. Nel IV sec. a.C. era la più grande città
della Magna Grecia, con 300.000 abitanti e una cinta muraria di 15 km.
Si scontrò più volte con Roma, avendo come alleato Pirro re dell'Epiro,
che alla fine dovette però arrendersi. Lo splendore di Taranto declinò a
favore di Brindisi. Durante il Medioevo fu possedimento bizantino e
saraceno e accrebbe la sua potenza sotto i
Normanni che la inclusero nel 1139 nel Regno di Sicilia (divenuto
quindi Regno di Napoli), di cui da allora ne condivise le sorti.
I
musei della Città Nuova
L'itinerario inizia da villa Peripato, rigoglioso parco posto lungo il
mar Piccolo nella città nuova. VI si trova Il Museo del Sottosuolo, con
materiale speleologico rinvenuto nei vari continenti. Poco oltre, in via
Roma, è sistemato il Museo Oceanografico, con numerosi esempi di fauna
marina. In corso Umberto I, a poca distanza, si trova il Museo Nazionale
che, dopo quello di Napoli, è il più importante museo archeologico
d'Italia per quanto riguarda la civiltà artistica della Magna Grecia.
Il Museo Archeologico
Illustra con ricchissimi ed unici reperti la storia di Taranto e della
Magna Grecia, a partire dalla preistoria Splendida la sezione relativa
al periodo grecoromano con mosaici, tombe monumentali, ceramiche,
oggetti di uso quotidiano, gioielli e sculture. Tra l'impressionante
mole di reperti custodita nel museo segnaliamo i corredi funebri
scoperti nel Baresano, a Canosa ed a Ceglie del Campo, con splendide
ceramiche e molte iscrizioni nelle lingue messapica, greca, latina.
Nella sezione tarantina, al primo piano, sono di grande rilievo una
Kore (fanciulla offerente) incompiuta del VI secolo a.C.; una testa
di Hera (IV secolo a.C.) e una testa in marmo di Athena con elmetto
corinzio risalente alla seconda metà del V secolo a.C.; una testa di
Eracle barbuto; due Dioniso, copie di originali greci; un ritratto di
Augusta Velato. Spettacolari sono poi lo Zeus in bronzo della fine del
VI secolo a.C. rinvenuto a Ugento (Lecce) e la statua di Thot, in
basalto nero, divinità egizia raffigurata da una scimmia con testa di
cane, recuperata il mare al largo di Porro Cesareo (Lecce).
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Lo Zeus in bronzo
Tra i materiali rinvenuti nella necropoli della città si segnalano il
sarcofago di atleta (VI secolo a.C.); gli aryballoi
(unguentari), con decorazioni plastiche. Ricchissima la sezione della
ceramica con migliaia di vasi provenienti da Sparta e da Atene, e di
produzione locale. Da ammirare la
kylix (tazza) con tonni e
delfini, quella con Zeus e l'aquila, a figure nere, rinvenuti nella
necropoli arcaica. Ci sono poi vasi attici, ceramiche protoitaliche,
apule, di Gnathia. L'altissima qualità delle produzione orafa tarantina
è documentata da alcuni capolavori custoditi nell'undicesima sala, detta
degli Ori: sono gli oggetti più preziosi rinvenuti nella regione e nella
città, che fu uno dei maggiori centri apuli per le oreficerie, come
l'orecchino a navicella con lavorazione in filigrana, il diadema dalla
decorazione floreale, l'orecchino in oro a disco con triplice pendente,
la teca in argento a forma di conchiglia che doveva servire come
portacosmetici. Interessanti anche i piccoli oggetti d'uso come fibule,
spilloni, banani e specchi. La sezione preistorica al secondo piano
comprende numerosi reperti della regione in bronzo, ferro e ceramica,
divisi cronologicamente dal paleolitico fino all'età del ferro.
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Edicola in terracotta di
epoca ellenistica
L'adiacente piazza è occupata dai giardini della villa e dominata
dall'imponente palazzo degli
Uffici del XIX secolo.
La Città Vecchia
Attraversato il ponte girevole, inaugurato il ponte nel 1887, si entra
nella città vecchia. Sulla sinistra sorge la poderosa mole di castel
Sant'Angelo Da piazza Castello, in cui si ammira l’ottocentesco palazzo
del Comune, si diparte via Duomo, all'inizio della quale si trovano le
colonne del Tempio di Poseidone
del VI sec. a.C., unica testimonianza della città greca. Percorrendo via
del Duomo incontriamo quindi il settecentesco palazzo D'Ayala-Scelzi.
Castel Sant'Angelo
Affacciato sul canale navigabile che collega il
mar Piccolo al mar Grande, l'imponente castello venne fatto costruire
nel 1492 dal re di Napoli
Ferrante I d'Aragona, sfruttando le fondazioni
di una precedente fortificazione del X secolo, dagli architetti militari
Francesco Di Giorgio Martini e Ciro Ciri. Il castello è a pianta
quadrata con quattro torrioni cilindrici collegati fra loro da possenti
muraglioni. Fu ristrutturato nel
periodo vicerale e nel ‘700 fu adibito a
carcere. Dal 1887 appartiene al demanio militare.
San Domenico Maggiore
Eretta attorno al Mille fatta riedificare da
Federico II nel XIII secolo, conserva nella facciata un portale
ogivale con baldacchino. L'interno è a croce latina e ampia navata
unica; le cappelle sul fianco sinistro risalgono al XVI secolo e sono
ricche di decorazioni in marmo policromo. Gli altari sono notevoli
esempi di barocco leccese.
La Cattedrale di San Cataldo
Gli archi ciechi sulle fiancate ricordano all'esterno l'originaria
struttura romanica di una delle più antiche chiese della Puglia,
edificata intorno al 1070 dall'arcivescovo Dragone. La facciata presenta
una sovrapposizione barocca, mentre la cupola richiama lo stile
bizantino. Il campanile è stato restaurato seguendo lo schema di quello
quattrocentesco andato distrutto. L'interno, a tre navate, accoglie
splendidi capitelli d'età bizantina e romanica su sedici colonne in
marmo antico. La navata centrale è coperta da un soffitto ligneo a
cassettoni del XVII secolo ornato di rilievi e dorature nei primi
decenni del secolo successivo. Sul pavimento sono rimaste tracce del
mosaico originale. In fondo alla navata destra si apre la grande
cappella di San Cataldo, patrono della città, eretta fra il 1657 e gli
inizi del XIX secolo. L’altare custodisce i resti del santo, vescovo di
Rachan in Irlanda, che mori a Taranto nel secolo XI. Nella cripta, sotto
il coro, rimangono affreschi di un ciclo pittorico bizantino del XII-XIV
secolo.
La Settimana Santa
La Settimana Santa è uno dei periodi migliori per visitare Taranto,
grazie alle processioni delle confraternite dell'Addolorata e dei
Misteri, che dal pomeriggio del giovedì santo alla mattina del sabato
attraversano la città vecchia con passo dondolante (nazzecata),
portando le statue sacre e le troccole, strumenti in legno che
producono un suono ritmico. I partecipanti (Perdune)
sono rigorosamente incappucciati.
Perdune in
processione
Dintorni
Castellaneta
Dista 39 km da Taranto ed è posta su di un rilievo delle Murge tarantine,
ai margini di una grandiosa gravina. La cattedrale, eretta nel Duecento
e riedificata nel XVIII secolo ha un campanile del Trecento. Nel vicino
vescovado è conservato un polittico con Madonna e santi di G.
Santacroce. A castellaneta si trova la casa natale di Rodolfo Valentino,
il famoso attore italo americano del cinema muto. Notevole anche la
chiesa dell'Assunta del XIV secolo, con la parte absidale affacciata al
precipizio della gravina.
Francavilla Fontana (Br)
Posta a 34 km da Taranto, si è sviluppata verso la metà del XIV secolo.
È un centro agricolo situato sulle ultime alture delle Murge
meridionali. Numerose le costruzioni d'età barocca tra cui il Duomo di
età borbonica (1743), con le statue dei SS. Pietro e Paolo sulla
facciata. L'imponente roccaforte di Palazzo Imperiali (XV secolo) è oggi
sede municipale, e mostra un balcone loggiato con ricche decorazioni.
Specchia Miano
Sorge ad 8 km da Francavilla Fontana. Ivi si trova un monumento
megalitico messapico alto 11 metri, costituito da fasce concentriche di
muratura a secco.
Grottaglie
Posta a 22 km da Taranto, è una cittadina vitivinicola alle pendici
delle Murge. È importante centro di fabbricazione artigianale della
ceramica in Puglia. La chiesa matrice, eretta nell'XI-XII secolo, ha la
facciata del 1379; notevoli il portale romanico e, nell'interno,
l'altorilievo dell'Annunciazione (XVI secolo). Poco distante è il
trecentesco castello, ristrutturato nel XV e XVII secolo.
Latiano
(Br)
A
44 km da Taranto, vi è il bel Museo delle Arti e Tradizioni Popolari. Da
vedere anche il Museo del Sottosuolo ed il Museo Ribezzi-Petrosillo.
Marina di Pulsano
Centro balneare e turistico dello Ionio, in bella posizione ambientale,
dotato di una folta pineta.
Marina di Taranto
È
una bellissima località balneare con larghe spiagge tra pinete.
Massafra
Vedi pagina dedicata
Mottola
Vanta la cattedrale del XIII secolo, ingrandita nel Cinquecento con
fronte a coronamento mistilineo. La zona è cosparsa di Ipogei e di
cripte come quelle di Santa Margherita e di San Nicola, con pitture a
fresco databili dall'XI al XIV secolo.
Oria
Fu l’importante città messapica Hyria e quindi municipio romano. Il
castello, costruito sul luogo dell'acropoli messapica nel 1233, fu
ampliato e terminato nel corso del Trecento e in seguito rimaneggiato;
in alcune sale sono conservati reperti messapici e oggetti medievali.
L'angolo orientale del fortilizio è occupato dalla cripta dei SS.
Crisante e Daria (forse del IX secolo).
Interessanti anche il museo
archeologico Milizia, con ceramiche del IV-III secolo a.C., e la
settecentesca cattedrale, con facciata barocca e cupola coperta da
tegole smaltate. Il santuario di S. Cosimo della Macchia fu eretto su
un'antica chiesa basiliana; vicino è un piccolo giardino zoologico.
Vedi pagina dedicata
Palagianello
Sorge sulla dorsale di un profondo burrone in cui sono state ricavate
chiese-grotte, alcune delle quali conservano pitture romaniche del
XIII-XIV secolo.