Il territorio dove sorge Solopaca fu abitato, stando ai
ritrovamenti, fin dall'epoca preistorica; tracce
significative si hanno anche dell'insediamento sannitico
e romano; ma le testimonianze più evidenti risalgono al
periodo medievale.
Circa l'origine del nome si fanno varie ipotesi,
riportiamo qui quella di monsignor Canelli che fa
derivare Solopaca da "super pagos" cioè villaggio-casale
situato in posizione sopraelevata rispetto a Santianni e
agli altri villaggi della valle. Secondo l'autore
dall'originario Surropago per effetto della
"rotacizzazione" invertita (della "R" in "L"), sarebbe
derivato Sulopago da cui Sulopaca e poi
Solopaca.
Con i Normanni Solopaca fece parte prima della contea di
Aversa, poi di Caserta; secondo alcuni risalirebbe a
quell'epoca la costruzione del Castello di S. Martino,
(denominato anche "castellotto" o "piccolo castello"),
ristrutturato, probabilmente, in epoca angioina come
farebbero pensare le torri a forma "troncoconica" delle
quali è rimasto qualche rudere. Pare certo che nel 1268
Carlo I d'Angiò abbia concesso a Guglielmo di Belmonte
il feudo di Telese, con annessa la terra di Solopaca.
Dopo il terremoto del 1349 che distrusse interamente
Telese e provocò la fuoriuscita delle acque solfuree, i
telesini sopravvissuti si trasferirono nei villaggi
circostanti e un gruppo consistente, oltrepassato il
Calore, "seco portando un busto di S. Mauro martire",
fondò "Terranova" nella zona dell'attuale cimitero,
distrutta, a sua volta, dal sisma del 1456. I telesini
furono costretti a spostarsi più su e ad ingrandire i
nuclei già esistenti: Procusi (ad est), Castello (al
centro), Capriglia (ad ovest), lungo la fascia
pedemontana a più basso rischio sismico. Telese
distrutta come "urbs" sopravvisse come "civitas"
all'interno del suo feudo.
Quest'ultimo, dopo essere appartenuto a varie famiglie
feudali: i Monsorio (sec. XV); i Lagonessa; i
Caraccoiolo (sec. XVI) fu acquistato nel 1575, dai
Ceva-Grimaldi, di origine genovese, che ottennero,
nel 1609, da Filippo III re di Spagna il titolo di
"duchi di Telese e utili signori della terra di Solopaca",
mantenuto, salvo brevi interruzioni, fino al 1764.
Dal momento che la zona di Telese era divenuta
inabitabile, i Ceva-Grimaldi si stabilirono a
Solopaca, dapprima nel castello di San Martino,
successivamente nel palazzo ducale, fatto costruire da
loro nel 1672-82 e ancora oggi esistente. Avevano anche
un palazzo a Napoli distrutto in seguito alla condanna
per la partecipazione alla "Congiura di Macchia"
(1701). Tra i protagonisti della rivolta antispagnola e
filoasburgica troviamo il duca Bartolomeo II, scampato
alla cattura, rifugiatosi alla corte di Vienna, e
rientrato a Napoli al seguito del conte di Martiniz, che
nel 1707, decretò la fine del vicereame spagnolo.
Accanto al potere signorile feudale, spesso in
contrasto, ma non in contrapposizione, esisteva l'Universitas,
una sorta di amministrazione comunale i cui
rappresentanti, erano detti "magnifici de regimine
civitatis Thelesiae et baroniae Solisopacae". Furono
essi a far costruire la Chiesa del SS. Corpo di Cristo
come testimonia la scritta scolpita sul frontespizio
della medesima (1617). Della fine del '600 è anche la
chiesa di S. Mauro (1682).
Nel XVIII secolo Solopaca attraversa un periodo di
prosperità economica dovuta soprattutto al commercio del
vino dell'olio e delle ciliegie e si abbellisce dal
punto di vista urbanistico con numerosi Palazzi dai
caratteristici portali in pietra, col campanile di
scuola vanvitelliana annesso alla chiesa madre, con la
Chiesa di S. Martino dall'ampia scalea di pietra a
doppia rampa.
Abolita la feudalità (1806), Solopaca divenne comune
autonomo del Regno di Napoli, con un suo Decurionato, e
fu anche Capoluogo di Circondario.
Fu visitato nel 1807 da Giuseppe Bonaparte, nel 1810 da
Gioacchino Murat e in seguito anche da Ferdinando II di
Borbone con la moglie Maria Cristina di Savoia in
occasione dell'inaugurazione del ponte sul Calore a lei
dedicato (1835). Continuò a far parte della antica Terra
di Lavoro ( provincia di Caserta) fino alla costituzione
del Regno d'Italia nel quale passò alla Provincia di
Benevento di nuova formazione.
Ha dato i natali a molte personalità di spicco nel campo
dell'arte, delle scienze, della tradizione giuridica e
del pensiero filosofico e religioso. Ricordiamo in
particolare Stefano Cusani filosofo e patriota
(1815-1846).
Oggi Solopaca è fra i centri più attivi del Sannio, noto
per la caratteristica Festa dell'Uva (seconda
domenica di settembre) nella quale sfilano carri
allegorici ricoperti di chicchi d'uva.
Tratto da
http://dongiacomofrancesco.myblog.it/, per gentile
concessione del prof. Francesco Dongiacomo. Marzo 2012 |