Dalla Presentazione…
Il libro contiene una selezione mirata di articoli quasi tutti apparsi
su “La Repubblica Palermo”, con la quale ho condiviso oltre un
decennio di appassionate battaglie democratiche e di civiltà, e pochi
altri pubblicati in combattive testate online citate a piè di pagina. Un
excursus giornalistico che ripercorre il tortuoso percorso della
politica siciliana dal 2006 a oggi. Il quinquennio precedente l’ho
tratteggiato in “Sicilia, cronache del declino”, Edizioni
Associate, Roma.
Un “decennio bianco” che ha segnato la vita della Regione in
questo nuovo secolo. Bianco per il colore politico dei due “governatori”
che lo hanno guidato ossia i “dioscuri” Cuffaro e Lombardo, dal passato
democristiano, famosi il primo per le “vasate” e il secondo per avere
innalzato il clientelismo a un livello sistemico o se, si preferisce,
“scientifico”. Entrambi si sono dimessi, anticipatamente, dall’incarico
in conseguenza di gravi provvedimenti giudiziari.
Decennio (in) bianco, soprattutto, per l’inconcludenza che lo ha
caratterizzato, per le riforme annunciate e non attuate, per la
sterilità dei suoi esiti, politici e di governo, che ha bruciato
cospicue risorse finanziarie e ogni speranza di cambiamento, nello
sviluppo e nella legalità.
La realtà è sotto gli occhi di tutti. Basta aprirli, gli occhi, per
vedere il disastro in cui l’Isola è stata cacciata: una “magnifica
desolazione”, per l’appunto; un’onerosa eredità, ora, consegnata al
nuovo presidente della Regione, on. Rosario Crocetta, al quale auguro di
potere attuare la sua “rivoluzione”.
Anche se, ancora, non si è ben capito cos’è.
1.
Onestamente, dobbiamo anche dire che il processo di decadenza della
Regione e, in generale, dell’Isola è cominciato prima di questa decade
infausta, con altre gestioni.
L’ultimo tentativo serio di risalire la china, e salvare la Sicilia da
sicuro disastro, fu quello portato avanti, sul finire degli anni ’70,
con gli accordi delle “larghe intese” che ebbero come espressione di
punta Piersanti Mattarella, presidente democristiano della Regione, e
Pancrazio De Pasquale, presidente comunista dell’Ars.
Purtroppo, quella esperienza fu troncata la mattina del sei gennaio
1980, col barbaro assassinio di Mattarella. Da quella tragica data
riprese la “discesa verso gli inferi” di questa nostra Isola bellissima
ma infelice. Entrarono in campo, violentemente, nuovi poteri e oscuri
interessi (non solo criminali) e tutto s’involse, si aggrovigliò
accelerando il lungo processo di generale decadenza, da tempo in corso.
Tuttavia, il tracollo si è avuto durante l’ultima decade, dominata dai
primi due “governatori” eletti direttamente dal popolo.
Anche questo tipo di elezione (che, di fatto, consegna a un sol uomo un
enorme potere decisionale, anche quello di vita e di morte del
parlamento regionale) credo abbia influito a far degenerare la crisi,
ormai, irreversibile dell’Autonomia.
2.
Mi è stato fatto notare che, già dal titolo, questo lavoro appare un po’
troppo pessimista. Chiarisco, intanto, che “magnifica desolazione”
è il titolo di un articolo inserito nel testo, a sua volta, mutuato
dalla celebre esclamazione di Aldrin quando mise piede sulla superficie
lunare. Insomma, magnifica e desolata la Luna, per sua natura. Magnifica
e desolata la Sicilia, perché devastata da decenni di malgoverno e
d’illegalità.
Pessimismo? Potrei rispondere come rispose Leonardo Sciascia a Marcelle
Padovani “Come mi si può accusare di pessimismo se la realtà è
pessima…”. Semmai, “pessimismo della ragione e ottimismo della
volontà”, come quello di Antonio Gramsci. Infatti, insieme alle
critiche, talvolta severe, troverete suggerimenti, idee, ipotesi
propositive che, come previsto, nessuno ha ritenuto di prendere in
considerazione. Perciò, non possiamo continuare a dividerci fra
pessimisti e ottimisti, talvolta interessati. Mi sembrano categorie
dello “spirito” che, generalmente, non producono risultati apprezzabili.
O forse, qualcuno confonde, intenzionalmente, gli ottimisti con i “nuovi
ottimati” ossia una minoranza cresciuta dentro quello spazio opaco in
cui confluiscono malaffare e cattiva politica, ricchezze equivoche e
poteri forti, antidemocratici. I “nuovi ottimati” per l’appunto, coloro
ai quali le cose vanno sempre bene. Anche durante la crisi più nera.
Ma, oltre gli “ottimati”, c’è una Sicilia positiva, prosperosa,
dinamica, libera? Parrebbe proprio di no, a parte qualche rara
“eccellenza”. Ad ogni modo, così la vedo e così la (de) scrivo, la
realtà. L’analisi politica, la buona politica non si possono fare in
base a sensazioni umorali, ma partendo dai dati di fatto, da percezioni
razionali della realtà e avendo come riferimenti principali l’interesse
pubblico, il bene comune.
Insomma, più che pessimismo, la mia è indignazione per come vanno le
cose, è pena d’amore per quest’Isola paralizzata, devastata, umiliata da
un lungo periodo di malgoverno. E, si sa, chi ama brucia. E, talvolta,
s’incazza!
… In questo lavoro, fatto in casa e con mezzi propri, troverete analisi
oggettive, commenti, riflessioni e ipotesi, talvolta, anticipatrici di
tendenze, denunce di comportamenti furbeschi, amorali che, purtroppo,
(per la Sicilia) si sono avverati. E anche qualche errore di
valutazione, di battitura, qualche svarione.
Quello che non troverete sono i commenti sguaiati, gridati, gli attacchi
faziosi, odiosi, stupidamente aggressivi. Non solo per una questione di
stile, ma perché sono persuaso che, in democrazia, chi alza troppo la
voce e fa piroette in pubblico, in genere, è qualcuno a corto
d’argomenti e di serie proposte alternative.
Attenti a codesti individui: potrebbero essere stati sguinzagliati per
tv e quotidiani a grande tiratura per coprire, con i loro latrati, ben
altri misfatti e interessi inconfessabili dei loro committenti e
sponsor. Potevo pubblicare il libro all’inizio o nel bel mezzo della
recente campagna elettorale regionale e fruire dell’oggettivo vantaggio
del “contesto”, ma ho preferito attendere la sua conclusione per non
esserne minimamente coinvolto.
3.
Come sempre, a ogni inizio di un nuovo lavoro, mi sorge il dubbio
sull'utilità dello scrivere: per che cosa, per chi si scrive? Domande
pertinenti specie in questa fase di fuga dei lettori da libri e giornali
verso nuove forme di comunicazione. Ormai è chiaro: la carta stampata è
il passato, il web rappresenta il futuro.
Tuttavia, la mia angoscia non deriva tanto da tale mutazione epocale,
che, in qualche modo, le nuove generazione sapranno introiettare e
governare, quanto dal fatto, come in questo caso, di avere speso circa
ottantacinquemila (85.000) parole per illustrare le gesta poco esaltanti
di un pugno di politicanti che hanno mortificato, svilito la nobile arte
della politica e ridotto la Sicilia in questo stato. Ma, questo passa il
convento!
Ne valeva la pena? Non sta a me dirlo.
4.
Infine, consentitemi una nota intima, personale. Ho dedicato il libro a
Jolikè alias Laky Ilona Gyongyver, ungherese radicatasi in Sicilia, mia
compagna di vita da 41 anni, “sicula” di Transilvania per parte di madre
il cui cognome Szekely, secondo il geografo Hubnero, vuol dire “siculo”
(vedi articolo nel testo). Jolikè merita questo e altro. Con Lei ho
condiviso momenti difficili e gioiosi, grandi passioni e ideali di
libertà e di emancipazione dei lavoratori, dei giovani e delle donne,
dell’umanità, soprattutto di quella più povera e sfruttata dalla quale
mi onoro di provenire. Con Jolikè abbiamo cresciuto due bei ragazzi,
Monica e Claudio, che sono la principale ragione della nostra vita.
Agostino Spataro
Joppolo Giancaxio, novembre 2012
Indice dell'opera
Il pezzo d'attacco del primo capitolo
Il libro (seconda edizione, rif. 368719) si compone di 268 pagine, al
prezzo di copertina di euro 17,00. Acquistando online da "ilmiolibro.it":
11,38 euro (+ spese di spedizione). Come il solito, ho rinunciato ai
miei diritti per contenere il prezzo ed aggiungo che se qualcuno non ha
la possibilità di acquistarlo può richiedermi (agspata@tin.it)
gratuitamente il file del libro. Nei prossimi giorni, dopo
l'attribuzione del codice ISBN, il libro potrà essere acquistato anche
presso:
www.lafeltrinelli.it online) e/o presso la rete italiana delle
librerie Feltrinelli. |