Le mille città del Sud


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Sicilia

Sicilia, oasi verde del Mediterraneo

Le saline, stagnone di Marsala

 

di Claudia Mirto [1]

A misura di natura. Con questo slogan e con questo nuovo logo la Sicilia si ricandida a quel ruolo che, nel lungo passalo, decretò la sua straordinaria forza d'attrazione tra i paesi dell'emisfero occidentale e che le consegnò il titolo di Giardino del Mediterraneo.

Un riposizionamento che non esclude certo la bellezza delle coste, i mari cristallini, la magia delle sue isole, l'eleganza delle città come Taormina e Cefalù e il fascino dei tanti, storici borghi marinari, anzi si pone da ponte, da trampolino di ingresso verso quell'isola verde, sconosciuta ai più, e che detiene, orgogliosa, numeri, storie e luoghi tutti da conoscere, esplorare, vivere.

Quattro parchi regionali, 76 riserve naturali, 5 riserve marine, 600 mila ettari di territorio tutelato, 930 chilometri di coste, 2500 specie floreali e faunistiche tra cui decine e decine di rarità, gli alberi monumentali solo per fare un esempio, oggetto di studi internazionali e di sapienti campagne di conservazione e valorizzazione.

Una Sicilia verde che racconta la storia della terra, degli uomini che nei millenni l'hanno abitata, protetta, lavorata e coltivata, delle piante che qui hanno trovato habitat unici e singolari, degli animali sopravvissuti alle violenze dei climi e degli uomini, dei prodotti naturali e tipici che vulcani, sorgenti sotterranee, fiumi e terre generose, pascoli incontaminati e antiche tradizioni ci consegnano, oggi come ieri, nell'interezza delle forme, dei profumi e dei sapori altrove dispersi.

[…] La scuola, lo sport, l'infrastrutturazione ambientale, la rifunzionalizzazione del patrimonio sociale diffuso nei sistemi ad alta naturalità. Su questi grandi temi l'impegno dei prossimi anni. Per i rapporti con gli studenti, con le scuole e con il turismo naturale, grazie al progetto Infea, gestito dall'Arpa Sicilia l'agenzia regionale in grado di monitorare costantemente la salute ambientale dell'isola, ogni anno decine di migliaia di giovani sono impegnati nella conoscenza della cultura e tutela ambientale. Non solo campeggi, corsi e stage ma ricerca di nuovi stili di vita legati alle risorse naturali in rete con gli studenti di altre regioni a nazioni attraverso la produzione di racconti, ed, video, teatro, manufatti, prodotti ispirati alla storia e alla salvaguardia dei territori.

Si farà più sport nelle aree protette grazie ad accordi con il Coni e le società sportive per dare vita ad una straordinaria palestra verde dove attività di terra e d'acqua possano attrarre giovani e sportivi da tutto il mondo. Già, comunque, nei parchi dell'Etna e delle Madonie da tempo si scia guardando il mare, si fa alpinismo, birdwachting, trekking, orientering d'alta quota tra parchi e riserve sia a cavallo che a piedi, si corre in mountain bike tra boschi e cittadine storielle, si va in canoa, si pesca, si pratica il torrentismo nelle riserve fluviali, si scende in grotta con gli esperti.

Grazie al programma comunitario Pir Rete Ecologica nuova vita e grandi spazi saranno dati alla fruizione con il recupero dei patrimonio storico e agricolo, dei percorsi e dei sentieri che attraversano le aree naturali e che consentiranno ai visitatori di ogni età di percorrere, conoscere e sostare lungo i e vie e le regie trazzere dei romani, dei normanni e delle epoche feudali.

Le Madonie

Nei luoghi delle soste, appositamente attrezzati con la presenza di personale specializzato e guide, si potrà fare ricerca, attività di stage scientifici e, naturalmente, mangiare e riposare. Agriturismi storici e di charme; b&b di tradizione e d'innovazione, paesi albergo, musei naturalistici, cantine, fattorie e aziende aperte alle degustazioni e distribuite uniformemente lungo le assi dell'escursionismo naturale fanno il resto.

Una nuova Sicilia da attraversare, con qualunque mezzo, da costa a costa e in tutte le stagioni dell'anno per scoprire, mese dopo mese, la straordinaria offerta della sua natura così ben descritta e illustrata dai grandi viaggiatori dei secoli passati che qui si fermarono, per anni, incantati dalla bontà del clima e dalle infinite seduzioni naturali.

Oggi si chiama ecoturismo, un fenomeno in prepotente ascesa che si è ritagliato un buon sette per cento sui movimenti turistici globali e rappresenta la sfida più interessarne dello sviluppo legato alla sostenibilità dei luoghi e delle comunità locali.

È la strada della conoscenza, dell'autentico relax, degli incontri veri, dei gusti perduti, del piacere puro verso la natura che poche altre esperienze possono davvero offrire. Sicilia dunque a misura di natura.

Un viaggio a scatole cinesi, ogni scoperta ne racchiude un'altra. Più rara e preziosa della precedente.


[1] Articolo tratto da: Claudia Mirto, Ulisse la Rivista di Bordo dell’Alitalia, settembre 2005.

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