Nella ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
e sull’onda di una visione storica non più prevaricata dalla retorica
savoiarda, Nino Aquila e Tommaso Romano pubblicano, per i tipi della
Thule edizioni, questo prezioso libretto in cui intendono
“dar voce alla parte
borbonica per ristabilire finalmente la verità su episodi ineludibili di
una storia, comunque, comune”.
Il
libro consta di due parti. La prima comprende i testi introduttivi di
Aquila e Romano, in cui si raccontano senza reticenze le modalità
politiche e militari che hanno portato alla fine del Regno delle Due
Sicilie, di generali borbonici come Francesco Landi, Ferdinando Lanza,
Tommaso Clary, che avrebbero dovuto fermare Garibaldi a Calatafimi, a
Palermo, a Messina e che invece si lasciarono letteralmente comprare per
non far combattere i propri eserciti, e anche della tragica scomparsa di
Ippolito Nievo e soprattutto dei documenti amministrativi inerenti la spedizione
dei Mille di cui il Nievo stesso era responsabile. La
seconda parte, che rende prezioso il volume, presenta una
selezione del “Diario
del tenente Luigi Gaeta”
aiutante di campo del maresciallo Gennaro Fergola, comandante supremo
della reale Cittadella di Messina.
Il
tenente Gaeta fissa nel suo diario le perplessità riguardo il
comportamento delle massime autorità militari a cui sono affidate le
sorti del Regno delle Due Sicilie come il rifiuto del generale Clary di
inviare rinforzi al Del
Bosco, comandante del Castello di Milazzo. Una ulteriore
testimonianza che c'è stata quasi l'intera classe dirigente in tutto il
regno, ad abbandonare e tradire la monarchia borbonica. Cedettero il
Regno senza colpo ferire, senza mai combattere realmente.
La
lettura di questo libro offre una buona occasione, per conoscere di
prima mano i pensieri degli eroi sconfitti, come il tenente Gaeta, e per
ricordare uno dei luoghi simbolo come la Real Cittadella di Messina che
assieme a
Gaeta e
Civitella del Tronto,
rappresentarono l’estrema resistenza dell’antico Regno delle Due
Sicilie, dove i nostri soldati pur sapendo della inutilità di ogni
sforzo cercarono di difendere la Patria esprimendo la propria fedeltà al
Re Francesco II di Borbone.
È
ormai innegabile che con l'unificazione, o per meglio dire per come il
Piemonte intese effettuare l’unificazione, il Sud ha perso molto:
dall’inevitabile crollo socioeconomico alla cancellazione del tessuto
identitario, fino ai suoi figli costretti a milioni ad emigrare
ed a lasciare che la
criminalità e la mafia, il malgoverno, la facessero drammaticamente da
padroni.
Né Romano né Aquila aspirano a secessioni o rivendicano supremazie né
inveiscono sguaiatamente contro la
malaunità.
Per gli autori è tuttavia fondamentale
rileggere la storia,
quella
veritiera,
senza, come scrive Romano,
“cappelli in mano, riconoscendo i torti e le ragioni di vinti e
vincitori e senza per questo sentirsi proscritti in casa propria”.
Ormai sono lontani i tempi e scomparsi i protagonisti, è quindi
possibile, opportuno ed auspicabile che si racconti la verità sugli
eventi che portarono all’unificazione d’Italia, non tanto per rinnegare
qualcosa che da secoli era nelle cose per il comune retaggio di lingua,
arte, cultura, fede ma per le modalità con cui fu portata a termine.
Tommaso
Romano
è un politico, scrittore e poeta residente a Palermo. Ha insegnato in
alcune Università del Belgio, Inghilterra e Grecia come Visiting
Professor. È cultore di Antropologia nell’Università di Palermo. È stato
per molti anni docente di Scienze della Comunicazione all’Istituto
Superiore di Giornalismo e di Estetica all’Accademia di Belle Arti.
Attualmente insegna Filosofia e Scienze dell'educazione. È il fondatore
della casa editrice Thule di Palermo.
Nino
Aquila,
cultore e saggista di Storia postale e tramite tali discipline si è
accostato agli studi storici con particolare riferimento al XIX secolo.
E’ direttore del Museo del Risorgimento della Società Siciliana per la
Storia Patria Di Palermo. Per i tipi della Giulio Bolaffi editore ha
pubblicato la trilogia I francobolli degli ultimi re (1990); La
posta fra due Re (2004); I timbri del nuovo Re (2009).
Fara Misuraca
Settembre
2011 |