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La Real Cittadella di Messina

13 Marzo 1861 l’ultima bandiera borbonica in Sicilia

di Nino Aquila e Tommaso Romano

Edizioni Thule, euro 10

Nella ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia e sull’onda di una visione storica non più prevaricata dalla retorica savoiarda, Nino Aquila e Tommaso Romano pubblicano, per i tipi della Thule edizioni, questo prezioso libretto in cui intendono “dar voce alla parte borbonica per ristabilire finalmente la verità su episodi ineludibili di una storia, comunque, comune”.

Il libro consta di due parti. La prima comprende i testi introduttivi di Aquila e Romano, in cui si raccontano senza reticenze le modalità politiche e militari che hanno portato alla fine del Regno delle Due Sicilie, di generali borbonici come Francesco Landi, Ferdinando Lanza, Tommaso Clary, che avrebbero dovuto fermare Garibaldi a Calatafimi, a Palermo, a Messina e che invece si lasciarono letteralmente comprare per non far combattere i propri eserciti, e anche della tragica scomparsa di Ippolito Nievo e soprattutto dei documenti amministrativi inerenti la spedizione dei Mille di cui il Nievo stesso era responsabile. La seconda parte, che rende prezioso il volume, presenta una selezione del “Diario del tenente Luigi Gaeta aiutante di campo del maresciallo Gennaro Fergola, comandante supremo della reale Cittadella di Messina.

Il tenente Gaeta fissa nel suo diario le perplessità riguardo il comportamento delle massime autorità militari a cui sono affidate le sorti del Regno delle Due Sicilie come il rifiuto del generale Clary di inviare rinforzi al Del Bosco, comandante del Castello di Milazzo. Una ulteriore testimonianza che c'è stata quasi l'intera classe dirigente in tutto il regno, ad abbandonare e tradire la monarchia borbonica. Cedettero il Regno senza colpo ferire, senza mai combattere realmente.

La lettura di questo libro offre una buona occasione, per conoscere di prima mano i pensieri degli eroi sconfitti, come il tenente Gaeta, e per ricordare uno dei luoghi simbolo come la Real Cittadella di Messina che assieme a Gaeta e Civitella del Tronto, rappresentarono l’estrema resistenza dell’antico Regno delle Due Sicilie, dove i nostri soldati pur sapendo della inutilità di ogni sforzo cercarono di difendere la Patria esprimendo la propria fedeltà al Re Francesco II di Borbone.

È ormai innegabile che con l'unificazione, o per meglio dire per come il Piemonte intese effettuare l’unificazione, il Sud ha perso molto: dall’inevitabile crollo socioeconomico alla cancellazione del tessuto identitario, fino ai suoi figli costretti a milioni ad emigrare ed a lasciare che la criminalità e la mafia, il malgoverno, la facessero drammaticamente da padroni.

Né Romano né Aquila aspirano a secessioni o rivendicano supremazie né inveiscono sguaiatamente contro la malaunità. Per gli autori è tuttavia fondamentale rileggere la storia, quella veritiera, senza, come scrive Romano, “cappelli in mano, riconoscendo i torti e le ragioni di vinti e vincitori e senza per questo sentirsi proscritti in casa propria”. Ormai sono lontani i tempi e scomparsi i protagonisti, è quindi possibile, opportuno ed auspicabile che si racconti la verità sugli eventi che portarono all’unificazione d’Italia, non tanto per rinnegare qualcosa che da secoli era nelle cose per il comune retaggio di lingua, arte, cultura, fede ma per le modalità con cui fu portata a termine.


Tommaso Romano è un politico, scrittore e poeta residente a Palermo. Ha insegnato in alcune Università del Belgio, Inghilterra e Grecia come Visiting Professor. È cultore di Antropologia nell’Università di Palermo. È stato per molti anni docente di Scienze della Comunicazione all’Istituto Superiore di Giornalismo e di Estetica all’Accademia di Belle Arti. Attualmente insegna Filosofia e Scienze dell'educazione. È il fondatore della casa editrice Thule di Palermo.

Nino Aquila, cultore e saggista di Storia postale e tramite tali discipline si è accostato agli studi storici con particolare riferimento al XIX secolo. E’ direttore del Museo del Risorgimento della Società Siciliana per la Storia Patria Di Palermo. Per i tipi della Giulio Bolaffi editore ha pubblicato la trilogia I francobolli degli ultimi re (1990); La posta fra due Re (2004); I timbri del nuovo Re (2009).

Fara Misuraca

Settembre 2011

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