Alcuni hanno tentato, e tentano ancora, di sminuire la portata e gli effetti delle leggi di discriminazione razziale emanate dal regime fascista, che ricalcano quelle promulgate da Hitler in Germania. Lo fanno in quanto, evidentemente, ancora dominati dalla retorica e dall'ideologia di quella nefasta epoca e delle sue guerre, in cui tanti Italiani si macchiarono di crimini molto gravi, in Etiopia, Grecia, Iugoslavia, ecc.
Assolutamente patetico appare poi il tentativo di scagionare il re, Vittorio Emanuele III, da questi carichi. A norma dello Statuto, allora in vigore, l’intero potere esecutivo “risiedeva” nel re. Neanche dopo il 25 luglio 1943, quando fu destituito Mussolini e fu sciolto il partito fascista, il re revocò le leggi razziali.
Riportiamo di seguito la documentazione sul razzismo fascista, affinché ciascuno, e soprattutto i giovani, possa farsene un'idea. |