Raffaele
Gaetano, innamorato della Calabria vista con lo sguardo dei viaggiatori
del Grand Tour, si rivolge ancora una volta a questo filone
interpretativo del paesaggio calabrese con la ripubblicazione per
l’editore Gigliotti di Lamezia Terme (pp. XXIII + 119, euro 35.00) di 52
bellissimi disegni di Theodore Brenson, l’architetto e pittore lettone
che trascorse in Calabria l’Estate del 1928.
Il titolo
originale della pubblicazione del 1929, curata da Luigi Parpagliolo,
Visioni di Calabria, è stato sostituito dall’altro meno impersonale
di Avanti all’anima mia, ricavato proprio da una missiva dello
stesso Brenson, ad esprimere il concetto di una visione nuova in cui il
paesaggio calabrese acquista il suo significato dalle percezioni emotive
di chi lo guarda.
Fondamentale
l’Introduzione in cui Raffaele Gaetano illustra con uno stile al solito
scintillante e filologicamente sorvegliato la bellissima raccolta dei
disegni brensoniani, riconducendola a quel filone del sublime di cui è
uno degli studiosi più autorevoli (si ricorderà il memorabile Giacomo
Leopardi e il sublime del 2002).
Curatissima
la veste editoriale (copertina e sopracopertina a colori e carta
pregiata all’interno) con un intrigante accostamento, nell’apertura
delle pagine, di fotografie che riproducono i luoghi dei disegni. Degna
di nota anche l’idea di rendere immediatamente da collezione il libro
attraverso la numerazione e la firma di tutti gli esemplari.
Sull’opera si
sono espressi entusiasticamente alcuni dei maggiori studiosi italiani.
Per il filosofo Remo Bodei quello di Raffaele Gaetano è un “nuovo
intenso viaggio tra le emozioni. Immagini della Calabria che, nella
testarda persistenza del passato, evocano paesaggi profumati di alberi e
sole tra i monti e il mare»; per il maggiore studioso del sublime,
Giuseppe Sertoli, si tratta di «uno straordinario libro di immagini e
parole che, attraverso le visioni di un artista ingiustamente
dimenticato, restituisce l’anima a una regione oggi tradita e offesa»;
infine per il presidente del WWF, Fulco Pratesi, «ancora una volta
Raffaele Gaetano ci stupisce e ci commuove con le dichiarazioni d’amore
per i paesaggi e la storia della sua Calabria. L’aver pubblicato i
disegni, gli schizzi, i pastelli e gli acquerelli di un artista come
Theodore Brenson, magnificati da un testo appassionato e appassionante,
rappresenta un’altra tappa del suo magistrale impegno in favore di una
delle più belle regioni d’Italia».
Raffaele
Gaetano è noto a livello internazionale per il fondamentale
contributo dato allo studio del sublime leopardiano con il monumentale
Giacomo Leopardi e il sublime (Rubbettino, 2002) Tra i suoi
scritti ricordiamo: Beati se non sanno la loro miseria
(Periferia, 1996, 2a ed. accresciuta 1997), L’autore mio
prediletto (Rubbettino, 2001). Parallelamente si è occupato del
filosofo materialista P.-H. Thiry D’Holbach nel saggio La benda sugli
occhi (Rubbettino, 1998), concentrando via via la propria intensa
attività di ricerca su autori, gruppi intellettuali, temi, questioni
teoriche dell’estetica e della poetica tra ’700 e ’800. Frutto di questo
interesse sono i volumi: Sull’orlo dell’invisibile (Monteleone,
2006, 2a ed. accresciuta Laruffa, 2010) e le edizioni critiche di
diverse opere spesso poco note o mal note: G. Chiarini, Della
filosofia leopardiana (Rubbettino, 2000); D. Anzelmi, Estetica di
Lettere ed Arti belle (Rubbettino, 2003); P. Ardito, Artista e
Critico (Rubbettino, 2004); G. Gravina, Della Ragion poetica
(Rubbettino, 2005); J.-C. Richard De Saint-Non, Viaggio Pittoresco
(Rubbettino, 2009). Con il pittore Max Marra ha realizzato il quaderno
d’arte Rembrandt e lo specchio infranto della modernità (Quaderni
di Orfeo, 2004), mentre con E. Matassi, W. Pedullà e F. Pratesi ha
curato il volume La Bellezza (Rubbettino, 2005). Giornalista,
autore di originali programmi di divulgazione culturale per la radio e
la televisione, è ideatore e direttore artistico di importanti rassegne
di letteratura e filosofia.
Rosanna Volpe |