Il palazzo, sito in via Toledo, venne eretto nel XVIII
secolo su commissione del principe Augusto, primo principe
di Arianello per “maritali nomine” (acquisizione
matrimoniale) dalle nozze con donna Giulia Romaldo
Filangieri, ultima principessa di Arianello per eredità
materna. Il palazzo quindi apparteneva ai Monaco principi di
Arianello, duchi di Longano, baroni di Lapio e da questi ne
assunsero il predicato, gli ulteriori titoli vennero
aggiunti in persona di Roberto, insignito del titolo di duca
di Longano nel 1911, e di barone di Lapio in persona di
Riccardo nel 1926.
L'edificio esternamente riporta la facciata
caratterizzata da busti e teste collocate in medaglioni
inseriti in timpani triangolari, tutti posti sulla facciata
principale che volge su via Toledo; edificato su tre piani,
doveva essere realizzato un quarto piano per il principe
Antonio dall'architetto F. Marangio nel 1846, ma il progetto
non fu mai avviato.
Il portale d'ingresso è basso con una cornice in
piperno semplice, l'atrio sia a destra che a sinistra ha due
nicchie nelle quali erano poste due statue, trafugate negli
anni '90 del secolo scorso; nell'androne e sui piani sono
presenti statue ritrovate nel 1680 che impreziosiscono e
rendono scenograficamente attraente tutto l'insieme. Il
cortile è piccolo ma elegante, abbellito sulla destra da un
gruppo marmoreo rappresentante “Venere e Adone” inserito in
una vasca semicircolare, sulla sinistra da una fontana con
relativa vasca con una testa di satiro dalla cui bocca
sgorga l'acqua, delimitata da lasene sormontate da una
corona principesca e da un timpano sul quale è posto
l'antico stemma del casato; la scalinata che porta ai piani
è da effetto scenografico, restaurata nel 1963. Oggi, secolo
XXI, sono in corso nuovi lavori di restauro. |