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Il Libro Nero

di Nina Giardinieri

Collana “Le schegge d’oro” (i libri dei premi) Montedit

Agile ma profondo romanzo che come scrive la stessa autrice “rispecchia una realtà veramente esistita, la realtà di un piccolo paese arroccato nel cuore dei Nebrodi. Una realtà che si è perpetrata nel tempo fino a pochi decenni fa, fino all’avvento della Prima repubblica.” Una realtà molto simile a quella che Carlo Levi descrive nel suo Cristo si è fermato ad Eboli. Un mondo contadino che vive nella fatica e negli stenti e nell’umiliazione, contrapposto a un piccolo mondo aristocratico che questa fatica ha sfruttato ed umiliato per secoli ma ha ugualmente sofferto il dolore e la paura nell’anima.

Lo scenario in cui si muovono i personaggi è quello bellissimo e profumato dei Nebrodi e si muovono all’interno di un “cunto”. Un cunto come quelli che le nostre nonne e i nostri nonni raccontavano attorno al braciere nelle interminabili sere invernali. I cunti fantastici che parlavano di maharie, di truvature, di violenze e umiliazioni sopportate con infinita pazienza e di amore e di morte. La durezza della vita dei miserabili, dei servi ma anche di coloro che possedevano “la roba” e il “palazzo” entrano prepotentemente nell’immaginario collettivo e vengono temperati da uno dei sentimenti più forti che l’uomo conosce, l’amore o esasperati dal suo contrario, l’odio e la vendetta.

Il “cunto” è raccontato sfruttando opportunamente la bella lingua siciliana. Una lingua usata con moderazione e mai resa volgare come spesso oggi succede per strappare qualche risata.

E’ un “cunto” sui “cunti”. Il cunto della memoria che ormai si sta perdendo, destinata a morire assieme ai suoi protagonisti e che Nina Giardinieri recupera dalla memoria degli ultimi sopravvissuti.

Nina Giardinieri, insegnante, vive e lavora a Galati Mamertino (ME). Fin da piccola si è dedicata alla scrittura. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo due raccolte di poesie “Alfa e Omega” e “Sciauri e Sciuri di Sicilia” e diversi libri di narrativa come “Nero come Niuru”, “Arte che parla”, “La Geenna”, “Gegè il porcellino che voleva le ali” (libro per l’infanzia), il Palazzo che bruciò” e altri tra cui il romanzo “Il Libro Nero”, terzo classificato al concorso letterario “ F. Ivaldi” 2006.

Fara Misuraca

Febbraio 2013

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