Nell’archivio capitolare della Cattedrale della città dauna, Troia -
Foggia, è stato rinvenuto il documento. Fonte Bibliografica: “Archivio
Genealogico Cimino - Schedario M”.
Con la consulenza e gentile concessione documenti, da parte del
discendente, dott. Giacomo Stefano Nello Miale.
L’Arma di questa Nobile Famiglia
figura nell’“Archivio Araldico Genealogico Cimino - Schedario M”; ed ha
la seguente blasonatura: “di argento, al Leone di rosso tenente un
nastro di argento, caricato dalla cifra 100; capo di azzurro; alla spiga
di miglio d’oro in palo”.
Da un documento dell’Archivio
capitolare della Cattedrale di Troia (Foggia), nel volume 22, al fol.
2v. si certifica la cittadinanza troiana di uno dei tredici Cavalieri
italiani, che il
13 febbraio 1503,
partecipò alla celebre
Disfida di Barletta.
|
Tommaso Minardi (1787-1871), una delle 15
tavole su episodi della Disfida di Barletta conservati
nella Pinacoteca Civica di Faenza |
Il documento è “Istrumento delle
decime” stipulato in Troia il
13
agosto 1499 tra l’Università Troiana (l’antica Amministrazione civica)
ed il Capitolo Cattedrale di questa diocesi. Al foglio 2v., rigo terzo
di detto documento, tra i presenti alla stipula di quell’atto, in
rappresentanza ufficiale della Università Troiana - figura Dns. Hector
Masi Paczi regij squadrerij.
Detto personaggio, che alla fine
dell’atto ha apposto anche la sua firma nel 1499, quattro anni prima
della Disfida, non è altri che Ettore de’ Pazzis, che i commilitoni
delle bande italiane al soldo del re di Spagna (da qui la qualifica di
“regij squadrerij”) appellarono “Maiale da Troia”, poi ingentilito in
Miale. Nello stemma della città di Troia era raffigurata inizialmente
una scrofa che allatta sette porcellini. Carlo V lo sostituì nel
1536 con un'anfora d'oro sormontata da una corona da cui
guizzano cinque serpenti.
Per meglio comprendere la vexata
quaestio, più volte contestata da oltre due secoli, di uno dei
tredici cavalieri della Disfida di Barletta da parte della critica
storica, si riporta la seguente documentazione:
-
Il manoscritto del notaio Pietrantonio Rosso di Manfredonia “Ristretto
dell’Istoria della Città di Troia e sua Diocesi – dall’origine delle
medesime al
1584”,
pubblicato dal notar Nicola Beccia, direttore dell’Archivio di Stato
di Foggia, il 1907, in cui si elencano da parte dell’Autore coevo i
tredici cavalieri della Disfida: “di Troia Ettorre, over ‘Masi
de’ Pazzi, detto Majale”;
-
La testimonianza manoscritta di certo Nicola de Intella rintracciata
da Giuseppe Ceci in un processo alla Camera Summaria e pubblicato in
“Archivio Storico delle Provincie Napoletane”, anno XXXIII,
fasc. I, nella quale è detto che “Hectore de’ Pazzis era capo de
squadra de gente d’armi de la compagnia de un nominato Lopez (costui
era Inigo Lopez de Ajala, colui che, presente alla famosa cena di
Barletta, comunicò al Fieramosca le ingiurie del francese La Motte
contro gli italiani) spagnuolo et molto acto in lo esercitio
delle armi et tenea fama de multo valente homo, et vedea ipso
testimone che era multo stimato in lo esercito del Gran Capitano (Consalvo
da Cordova) de manera che in lo servicio ne pigliava
fatiche fora de Barletta con li homini de arme et andava contro l’inimici
et lo serenissimo Re Catolico et lo Gran Capitano li voleva gran
bene”;
-
I trattati storici di Francesco Guicciardini, vissuto al tempo della
Disfida di Barletta, che nell’elencare i tredici cavalieri scrive “che
i nomi loro trapassino alla posterità mediante l’istrumento delle
lettere … furono dunque… e Miale da Troia”.
Alcuni storici accettarono che il
Miale della Disfida fosse Ettore de’ Pazzis da Troia, altri erano
dubbiosi. Con il manoscritto rinvenuto negli anni 1980, nell’archivio
Capitolare di Troia, si è risolta finalmente questa postuma appendice
alla Disfida.
Ettore de’ Pazzi ,
discendeva da un’antica famiglia di banchieri fiorentini, fra
le più ricche e potenti. Suo padre Francesco, figlio di Antonio
e nipote di Jacopo fu uno dei fautori della Congiura de’ Pazzi
contro la Famiglia de’ Medici.
|
Lo stemma de’ Pazzi |
Quella de’ Pazzi fu una
famiglia importante nella Storia di Firenze: capostipite fu
Ranieri sec XI; tra le figure di spicco ricordiamo Pazzino,
Crociato distintosi nell’assedio di Gerusalemme, partecipò alla
1° Crociata, sarebbe stato il primo cavaliere ad entrare nella
città Santa sconfiggendo i Mussulmani. Goffredo di Buglione gli
regalò tre schegge di silice provenienti dal Santo Sepolcro,
luglio 1099.
Jacopo detto del Neca,
condottiero,partecipò e perse la vita nella Battaglia di
Montaperti 4 settembre 1260; Carlino, citato da Dante nel IX
cerchio dell’Inferno fra i traditori della Patria; Andrea, che
nel 1429 commissionò al Brunelleschi una cappella nel complesso
di Santa Croce.
Nel 1469 all’apice del
prestigio e ricchezze conseguite attraverso l’attività di
banchieri, la Famiglia de’ Pazzi s’imparentò con i Medici,
attraverso le nozze fra Guglielmo e Bianca, sorella di Lorenzo
il Magnifico.
Nel 1471, la frantumazione
causata dall’elezione papale di Sisto IV. Francesco, padre di
Ettore, dopo aver partecipato alla famosa congiura il 26
aprile 1478, contro i Medici, insieme allo zio del cardinale
Raffaele “Sansone” Riario
,
(1460-1521)₁, Gerolamo Riario, fratello della madre Diana,
(figlia di Paolo Riario e di Bianca della Rovere sorella di Papa
Sisto IV della Rovere), fu costretto all’esilio e si rifugiò
a Troia presso la Famiglia Sansone con il piccolo Ettore.
I Discendenti di Ettore de
Pazzis, ovvero la nobile casata Miale, nel 1650 circa si stabilì
nei possedimenti di Acquaviva delle Fonti, apparentati con i
virtuosi Forziati.
Dopo quattro secoli dalla
congiura di Firenze, nel 1878, a Troia fu scoperta una lapide
sul portone d’ingresso di quella che, per tradizione, è ritenuta
la casa dell’eroe della Disfida. L’iscrizione ormai illeggibile,
fu dettata dal letterato e avvocato troiano, Alfonso Petruzzi:
AD ETTORE DE PAZZIS
SOPRANNOMINATO MIALE
CHE CON ROMANO EROISMO
ALLA SFIDA DI BARLETTA
FEBBRAIO 1503
DALL’ONTA DELLA TRACOTANTE
SUPERBIA FRANCESE
L’ONORE E LA GLORIA DELLA
VILIPESA ITALIA
COL SANGUE RIVENDICÒ
A RICORDO IL POPOLO DI TROIA
Q.M.P. 18 Luglio 1878
Bibliografia essenziale
-
Documenti Storici Storia della
Casata Miale
-
Cardassi L.,
Rutigliano in rapporto agli avvenimenti
più notevoli della Provincia e del Regno, Sue
Origini e Vicende, II Ed., Officine Grafiche A.
De Robertis & F. Spa , Putignano, 1967, pag 136;
-
Villani C.,
Scrittori ed Artisti Pugliesi antichi, moderni e
contemporanei, V. Vecchi Tipografo e Editore,
Trani 1904, pag789;
-
Cassandro M., Barletta nella storia e nell’arte,
Tip. Rizzi & Del Re, Barletta, pag. 71;
-
Ruocco S., Storia di Sarno e dintorni, Vol. Primo,
Arti Grafiche M. Gallo & Figli, Sarno 1946, pag 251;
-
De Crescenzo G., Dizionario Salernitano di Storia e Cultura,
pag 454 A;
-
Villani F., La Nuova Arpi, cenni Storici e Biografici
riguardanti la Città di Foggia,
Premiato Stab. Tip.Migliaccio, Salerno 1876, pag.
86;
-
Scandone F., L’Alta Valle del Calore, Vol III , Il Municipio di
Montella, col suo feudo,nei tempi moderni
incominciando dal domino della Casa d’Aragona,
Libreria Detken & Rocholl di B. Johannowski, Palazzo
Prefettura, Napoli 1920 – pag 237;
-
Andreucci T., Una pagina di Storia Patria, Comincia a dirmi del
mio bel Paese perché io lo possa amar,
Cooperativa Tipografica, Napoli 1910, pag 144,
-
Manzini E.,
Memorie storiche dei reggiani più illustri nelle
Scienze nelle Lettere e nelle Arti,
Biblioteca Modenese del Tiraboschi, Tip. Degani &
Gasparini, Reggio Nell’Emilia 1878, pag 468.
-
Einaudi,
Storia d’Italia, Vol. 14
Pagine correlate
Pina Catino,
giugno 2009 |