L’attuale territorio del comune di
Camerota comprende quello delle università del XVI secolo di Camerota,
Licusati e Lentiscosa
.
Abitato fin dall’antichità Camerota
viene inserita tra le centocinquanta località in mano ai Saraceni
nell’868, da Camerota nell’915, con i Saraceni di Agropoli, partì la
spedizione che saccheggiò Policastro.
Nel 1235, sotto il regno di Federico II di Svevia, a protezione del
porto naturale di Infreschi, nel territorio allora di San Giovanni a Piro
si trovava già una delle prime torri costituenti il primo sistema
difensivo costiero del Cilento formato anche dalle torri di Tresino,
Licosa, Ascea e Palinuro
.
Atlante Rizzi
Zannoni 1794
La torre di Infreschi è riportata nel 1277 in un documento del re Carlo
d’Angiò quando questi ordinò al Giustiziere di Principato Citra affinché
le università di Camerota e S. Giovanni a Piro provvedessero alla
custodia e manutenzione della torre di Infreschi.
Il territorio all’inizio del XVI
secolo doveva essere in buona parte abitato e coltivato tanto da
necessitare di un idoneo sistema difensivo dai corsari che più volte
l’avevano minacciato. Nel 1532 la torre della marina era già armata
tanto da resistere all’attacco degli uomini del pirata Ariadmo
Barbarossa e capace di offrire rifugio alle popolazioni in fuga; ma
quando il 12 luglio del 1552 il territorio fu funestamente
saccheggiato dai corsari di Dragut fu espugnata e distrutta, subendo
la stessa sorte delle altre postazioni difensive del territorio, come lo
stesso castello di Camerota. Le cronache dell’epoca descrivono i tragici
avvenimenti, la più colpita fu Lentiscosa che su una popolazione di 39
fuochi (famiglie) 30 risultarono mancanti, per decessi o fatti
prigionieri; a Camerota 40 su 179 e Licusati 20 su 105.
La torre della marina ritenuta uno
dei più importante forti difensivi del territorio costiero fu subito
ricostruita, infatti quando il
capitano generale delle regie galee del Regno di Spagna, don Sancio
Martinez de Leyna, feudatario della Molpa dal 1554, richiese la
tassazione a ben sessanta università dei luoghi
per la costruzione delle due torri
di Palinuro e della Molpa, le università si opposero e il signore di
Camerota, don Placido de Sangro,
addusse come argomentazione che aveva dovuto ricostruire di recente la
torre della marina a proprie spese ed inoltre l’università di Camerota
era già gravata dalle ingentissime spese per le guardie essendo tutto il
territorio pieno di cale.
A seguito delle prammatiche vicereali del de Ribera nel 1566 fu la costa da Agropoli e la Calabria ad essere interessata dal programma di
costruzione delle torri con l’edificazione di altre 19 torri indicate
dall’ingegnere regio Benvenuto Tortelli, nel
territorio di Camerota furono individuate le torri del Mingardo, delle
Cale, alla Cala bianca, al capo Infreschi e alla punta Moresca, al
confine con S. Giovanni a Piro. Il bando per l’appalto dei lavori fu
emanato il 5 maggio 1566 e l’appalto affidato al maestro Felice
Buongiorno di Cava
.
Nel 1568 a completare le opere vi troviamo il maestro Colavito Fasano di
Cava, che lavora alle torri dello Zancale, Moresca, Calabianca,
Farconara, nel luogo dell’antica torre angioina di Anforisca e al capo
Infreschi
.
Nel 1569 erano in costruzione anche le torri della Finosa e dello
Zancale.
Il 5 aprile del 1569 l’architetto,
tavolario ordinario ed intraprenditore Buongiorno Giov. Felice di Cava, si obbliga con la Regia Corte, insieme a Germano Citarella, nella
costruzione di sette torri litoranee, dalla marina di Mancardi a
quella di Calamaresca, nella terra di Cammarota. Riceve la
protesta del mancato pagamento dall’intraprenditore di Cava Francesco
Catone a cui aveva affidato i lavori di una delle sette torri, quella di
Calafianca (Calabianca), seu
Cenfresca
.
Nel 1570 i lavori alle torri di
Camerota da parte del partitario Felice Buongiorno sono ancora in
corso, lo stesso per il solo periodo dal 16 gennaio al 7 maggio riceve
227.25 ducati.
Il 27 maggio 1587 il feudo di
Camerota fu acquistato da Paolo Marchese per 24.000 ducati e le torri alla fine del secolo non erano tutte adeguatamente armate; nel 1601 la
Camera della Sommaria ordina al governatore del Principato Citra di
mandare le artiglierie occorrenti per le torri di Camarota
.
Agli inizi del ‘600 il sistema
difensivo costiero dell’attuale territorio comunale di Camerota era
stato ultimato e reso funzionante, era formato da nord verso sud da:
-
Torre del Mingardo
-
Torre Muzza o Spacco della Pietra
-
Torre Finosa
-
Torre di Arconte
-
Torre dell’Isola
-
Torre di Teano
-
Torre d’Avviso o del Poggio
-
Torre Lajella, di Camerota o
della Marina
-
Torre dello Zancale
-
Torre di Calabianca
-
Torre del Frontone, del Semaforo
o di Falconara a Capo Infreschi
-
Torre di Infreschi
-
Torre di Marcellino o di
Calamoresca
In una descrizione del feudo di
Camerota del XVII secolo la spiaggia di marina veniva descritta come
adatta per tirare un numero grande di felucche e barche, mentre
il porto di Infreschi era utilizzato dalle felucche a dai
vascelli che navigavano dalle città del Regno verso la capitale. Il
casale di Lentiscosa era dotato di una feluca che fa il traffico
per Napoli. Il mare è
stato per secoli l’unica via di comunicazione per gli abitanti delle
marine di Camerota, per questo importanza fondamentale avevano le
spiagge dove era possibile approdare e il porto naturale di Infreschi.
Solo nel 1930 fu costruita la strada che univa la marina con Camerota
capoluogo.
Sia Camerota, sia Licusati e
Lentiscosa erano reggimentari, cioè amministrati da un sindaco e da due
eletti che costituivano il reggimento dell’università, le cariche
elettive duravano un anno.
Nel 1755 l’Università di Camerota
aveva ancora nelle spese annuali di amministrazione quelle per il
cavallaro (soldato alla marina per servizio fra torre e torre) di 6
tarì e quelle per le munizioni delle sei torri di ducati 36.
Testo e immagini tratti dal Comunicato n. 29
del 13 giugno 2006 dell'Ufficio Stampa della Soprintendenza per
i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio
storico, artistico e etnoantropologico di Salerno e Avellino, in
occasione della mostra “Il Sistema difensivo costiero di
Camerota in epoca vicereale”, 16 - 30 giugno 2006 Marina di
Camerota (SA).
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