Ingiustizia è
fatta,
di Gian Paolo Grattarola è un romanzo interessante e coinvolgente . Non
è un argomento facile quello dell’ "ingiustizia" ma quando ricade sui
minori diventa scottante e difficile da accettare. Il romanzo è ispirato
ad una vicenda reale e narra le vicissitudini di una giovane madre a cui
il tribunale dei minori, sempre cieco e sordo alle reali esigenze dei
bambini, sottrae la figlioletta per affidarla al padre. Uomo costui che
gode di grande prestigio sociale ma che nel suo privato ha ripetutamente
stuprato la madre e abusato della bambina. Ma è ricco, potente e
corrotto. Un uomo circondato da quel perbenismo di facciata che
accompagna chi detiene una qualsiasi forma di potere. Lo affiancheranno
nella sua arroganza assistenti sociali frustrate e giudici compiacenti
che strapperanno alla madre la bambina per affidarla all’orco. E’ un
libro che dovrebbe far pensare al lettore quanto ingiusta è spesso la
“giustizia”, che condanna senza pietà il povero e il debole ma diventa
comprensiva e compiacente con i forti ed i potenti. Sorda è in specie
nei confronti dei minori che, ancora oggi, non hanno voce in questa
nostra “avanzata” società che si preoccupa di difendere i diritti di un
embrione e non ascolta la voce di un bambino. Un bel regalo ai lettori.
Fara Misuraca
gennaio 2010
Dello stesso
autore segnaliamo una delicata raccolta di poesie
Frammenti di Vita
Edizioni Il Foglio, 2005
Dal risvolto di copertina:
La
poesia di Grattarola, pregnante e raffinata, in linea con la tradizione
dell’ermetismo ligure del novecento, risente soprattutto degli influssi
di Sbarbaro e Montale .
I
versi intensamente evocativi, si manifestano nell’uso garbato del
“chiaroscuro” , attraverso una metafisica che sembra assumere
consistenza in una visione leopardiana della natura e dell’universo.
Non
rari, incursioni e richiami di una Grecia antica, fonte storica di
modelli di arte, miti e filosofia, laddove se esistessero ideali e
intuizioni di ben ampio respiro universale. |