Lo “sperone” dello stivale d'Italia è un promontorio della Puglia settentrionale, ammantato da foreste costiere di pini e lecci e da coltivazioni di mandorli, aranci e ulivi. La costa bassa e sabbiosa nel tratto settentrionale, dove sono i due laghi di
Lesina e di
Varano, diventa via via scoscesa con alte falesie calcaree che si aprono in calette di sabbia finissima, rilucenti di caldi riflessi marini. Le case dei pescatori, bianche e a un solo piano, si inseriscono con naturale armonia nella linea di costa, dalle sottili strisce di sabbia, o di ghiaia erosa, alle ripide scogliere. L'interno è un massiccio montuoso, isolato dal sistema appenninico, in gran parte coperto dalla vegetazione della
Foresta Umbra (cioè ombrosa).
La Foresta Umbra
Questa immensa e incontaminata foresta, Parco Nazionale dal 1991, fascia il
promontorio coi secolari lecci, i giganteschi faggi e i pini ombrosi. Nei sentieri della foresta, tra gli anemoni e ranuncoli, cardi e campanule, non è raro imbattersi nei caprioli o nei daini che la popolano.
La variegata fauna comprende anche il gatto selvatico, il picchio di Lilford, l'allocco, lo sparviero e il colombaccio. Gli itinerari predisposti per gli appassionati sono ben segnalati, e per meglio godere della straordinaria natura, viene offerta al gitante una bicicletta a nolo. In questa vegetazione rigogliosa, forse la più ricca dell'Italia, si trovano incastonati come gemme i paesi, che hanno conservato la loro struttura antica, con vicoli tortuosi e case bianche, pure impreziositi da splendidi monumenti: Vieste,
San Menalo,
Peschici,
Mattinata e le tante altre località del Gargano coinvolgono il visitatore con la loro magica capacità di sintetizzare lo svago con bellezze paesaggistiche, culturali e monumentali. La Foresta è raggiungibile anche da
Monte Sant'Angelo e da
Vieste.
Peschici
Frequentato centro balneare, Peschici mostra un nucleo antico con le case bianche di calce, abbarbicato su una rupe rocciosa, sulla cui estremità della sorge un piccolo castello svevo, da cui si domina il litorale sabbioso.
Nelle vicinanze, sulla costa, è la splendida insenatura di Manacore.
Pugnochiuso
Esclusiva, elegante, bellissima, Pugnochiuso è un’attrezzata località balneare situata su un piccolo, verdeggiante promontorio a sud di Vieste. Pugnochiuso e la baia delle Zagare sono tra le insenature più affascinanti di tutto il Gargano. Di grande richiamo anche dalla presenza dei
Mergoli, i faraglioni che si innalzano dal mare a pochi metri dalla spiaggia.
Vieste
Vieste, splendido centro di antichi pescatori, situata su un promontorio roccioso s'incunea nell'Adriatico dall'estrema punta del Gargano. È località balneare, tra le più ricercate del promontorio, che sa anche parlare d’arte al visitatore, con il castello svevo, con la cattedrale romanica dell'XI secolo.
Sviluppatasi nel X-VI secolo a.C., il suo nome deriva da
Apeneste, e fu un noto centro greco e romano. Per secoli esposta agli attacchi dei saraceni, fu più volte sottoposta a saccheggi. Il nucleo antico ha conservato il tessuto viario altomedievale con tortuose vie a saliscendi. Nella parte più alta sorgono la cattedrale, e il poderoso castello, innalzato da
Federico II di Svevia nel 1240 e ingrandito dagli
Angioini e dagli
Aragonesi.
Mattinata
Nelle falesie del tratto di costa tra Vieste e
Mattinata, piccolo centro turistico in bella posizione ambientale con un vasto litorale, si aprono numerosissime grotte, in alcune delle quali entra il mare, creando calendoscopici scenari di grande fascino.
Monte Sant'Angelo
Adagiato lungo uno sperone dei monti del Gargano, a circa 800 metri d'altitudine, Monte Sant'Angelo si è sviluppato nel V secolo come luogo di culto dell'Arcangelo Michele. Distrutto dai Saraceni, il paese fu ricostruito nell'871. Intorno alla grotta dove, secondo la tradizione, è apparso l’angelo fu eretto il venerato santuario di San Michele, che divenne meta di numerosi pellegrinaggi e poi tappa obbligata dei crociati che attraversavano la Puglia diretti in Terrasanta.
Nell'abitato, sviluppatesi nel Medioevo attorno al santuario, è di grande interesse il rione Junno, risalente al XVII secolo, che si snoda lungo i margini di un precipizio. Imponente attorno a tutto il centro storico corre la cinta muraria. Il santuario di San Michele è preceduto da una piazzetta dominata dal
campanile ottagonale, eretto nel Duecento su di una chiesa della fine del V secolo. Una scala di fronte al campanile porta alla Tomba di Totari, battistero del XII secolo dal portale decorato. Oltre l'atrio aperto da due archi si apre Due arcate a ogiva immettono al portale romanico della basilica, con i preziosi battenti bronzei fusi nel 1076 a Costantinopoli. Dall'atrio, una scala scende al cortile della chiesa, che è a tre navate, e che custodisce un altare seicentesco dedicato a San Francesco.
Nella grotta dell'apparizione sono conservate la statua di San Michele attribuita ad Andrea Sansovino e parti di affreschi. L'interno, molto suggestivo, ricavato nella roccia, si compone di una sala a navata unica di età angioina, nella quale si affacciano tre cappelle, e della vasta grotta dell'Arcangelo. Nell'ex convento francescano, risalente al XIII sec., è sistemato il Museo delle Arti e Tradizioni del Gargano, dedicato all'etnologo e filologo Giovanni Tancredi, comprende una serie di attrezzature da lavoro e di manufatti (costumi, strumenti musicali, mobilio, oreficerie) che testimoniano la vita e le arti delle popolazioni del promontorio, da lui raccolto dal 1890 ai primi anni '40. Poco distante è la chiesa di San Pietro, del XII secolo, e la chiesa di Santa Maria Maggiore, che fu eretta nella seconda metà del XII secolo su una precedente costruzione. Sulla facciata spicca per importanza un notevole portale; nell'interno, a tre navate, sono pregevoli capitelli e pitture a fresco di gusto orientale. In cima all'abitato, si ergono le rovine della rocca eretta dai Normanni.
Manfredonia
La "Porta del Gargano", punto d'incontro tra il mare e l'entroterra più a sud del promontorio, Manfredonia fu fondata nel 1256 dal re di Sicilia
Manfredi, per ospitare gli abitanti della distrutta
Siponto. Il re avviò anche la fortificazione della città. Il nucleo antico di Manfredonia ha un impianto urbanistico ortogonale, che si sviluppa all'interno della cinta muraria rettangolare completata dagli Angioini e che in parte si conserva. Nonostante le difese, nel 1620 Manfredonia fu devastata dai Turchi. Il castello svevo-angioino è composto da un maschio quadrato con quattro torrioni, con la cinta esterna quadrilatera munita di tre torri cilindriche. All'interno vi è collocato il Museo Archeologico Nazionale del Gargano, che espone ceramiche e bronzi dauni risalenti al VII-VI sec. a.C. scoperti negli scavi di monte Saraceno e di monte Aquilone, una notevole raccolta di stele funerarie daune rinvenute nella piana di Siponto. Tra loro, le bellissime steli daune incise, nonché numerosi e notevoli reperti preistorici provenienti da Coppa Nevigata.
Santa Maria di Siponto
La cattedrale è la ricostruzione seicentesca dell'antico duomo gotico distrutto dai Turchi. Fu eretta nel 1680 dall'arcivescovo Orsini sulla precedente struttura, e vi è conservata una pregevole scultura duecentesca in legno raffigurante la Madonna col Bambino. La chiesa duecentesca di San Domenico ha sulla facciata un portale di forme gotiche e all'interno racchiude la cappella angioina della Maddalena decorata da affreschi del XIV secolo. Nei dintorni, a pochi chilometri a sud dalla città, sorge Siponto, affascinante località turistica dal glorioso passato di importante porto della Puglia, poi distrutto e saccheggiato dai Saraceni. Restano delle antiche strutture la chiesa di San Leonardo, dell'XI secolo, con un importante portale ornato da bassorilievi e la chiesa di Santa Maria di Siponto, romanica con motivi orientali, antica cattedrale della città. Eretta agli inizi dell'XI secolo, rappresenta una tra le più belle e rappresentative costruzioni di tipo romanico-orientale della regione. Il portale del XIII secolo è contornato da un grande arco scolpito. Nell'interno si conservano un sarcofago d'età bizantina, che funge da altare, e alcune parti di pavimento musivo murato. Di grande intensità emotiva è la visita alla cripta, suddivisa in ben cinque navate. A breve distanza sorge la chiesa di San Leonardo di Siponto, del XII secolo, facente parte di un complesso templare, con l'esterno ornato di absidi. Il portale mostra una fastosa decorazione a rilievi del XIII secolo. L'interno è a tre navate, di cui la centrale ha copertura a due cupole.
Rodi Garganico
Di origine cretese, si sviluppò nelI'VIII secolo a.C. con l’insediamento dei coloni greci provenienti dall'isola di Rodi. Centro turistico posto su un tratto di costa sabbiosa, è abbracciato da una fitta pineta e vanta anche una pregiata produzione di agrumi, dal gradevolissimo aroma. In paese si trova il veneratissimo santuario di Santa Maria della Libera.
I meravigliosi dintorni includono San Menalo, distante cinque chilometri, centro di soggiorno marino facente parte del comune di
Vico del Gargano.
I laghi
I laghi di
Lesina e di
Varano (quest’ultimo di sessanta chilometri quadri di superficie) possiedono una caratteristica forma allungata. Ricchi di fauna ittica, sono divisi dal mare da una fettuccia sabbiosa (l'Isola), ed attorniati da pinete e spiagge, tra cui la località balneare di Marina di Lesina.
San Giovanni Rotondo
Dalle colline garganiche, la città domina la pianura foggiana. Insediamento preistorico, si sviluppò attorno al Mille grazie ai monaci dell'ordine dei Benedettini. Il nome deriva dal suo antico battistero di San Giovanni, detto la Rotonda, per la sua forma circolare. La città è molto nota per essere meta di pellegrinaggi religiosi: nel convento cappuccino di Santa Maria delle Grazie dimorò infatti San Pio da Pietralcina (1887-1968), poi sepolto nella chiesa, che volle realizzare anche il complesso di cui fa parte il prestigioso l'ospedale. Al centro dell'abitato sorge la seicentesca chiesa di Sant’Orsola e la chiesa di Sant’Onofrio, del XIV secolo con facciata gotica.
Pagine correlate
|