Le mille città del Sud

Frattamaggiore

 

Storia di Frattamaggiore

La Fratta, territorio disboscato a sud della antica città di Atella, accolse nell’850 d.C. i profughi di Miseno, scampati alla furia dell’assalto saraceno: qui i misenati portarono anche il culto di San Sossio incentivandovi, in unione con gli atellani, la coltivazione della canapa e l’artigianato delle corde (fig.1).

fig.1 raccolta della canapa (anno 1950)

Nel periodo svevo e angioino Fracta viene denominata Major per distinguerla da Fracta piczola (Frattaminore): il villaggio si sviluppò lentamente, grazie soprattutto all’attività canapiera e all’agricoltura. I frattesi del medioevo, partendo dal centro del villaggio - Mmiezo Fratta e Chiazza Pertuso - a poco a poco si espansero formando Chiazza Pantano, Chiazza dell’Agnolo, Chiazza Castello, Abbasc all’Arco.

Nel 1209 una colonia di Cumani si trasferì in Frattamaggiore, portandovi il culto di Santa Giuliana, da allora diventata compatrona della Città.

Del XIII secolo è la Chiesa Madre di San Sossio, di stile romanico-durazziano (fig. 2), circondata ancora da vicoli e viuzze caratteristiche. Del XV secolo sono la retrostante Chiesa di S. Maria delle Grazie e la Chiesetta di S. Giovanni Battista in via Genoino.

fig. 2 Chiesa di S. Sossio e la torre dell’Orologio

Nel 1492 per una epidemia di peste, da Napoli la Gran Corte della Vicaria venne trasferita a Frattamaggiore in un palazzo che da allora in poi si denominò Palazzo del Vicario: qui per circa un anno si riunirono i giudici del Tribunale più importante del Regno di Napoli che giudicava i reati penali e i crimini.

Nel 1546 venne costruito il Campanile della Chiesa di S. Sossio .

Nell’anno 1630 il Casale, demaniale, fu venduto al Patriarca De Sangro: ebbe così inizio la vicenda del Riscatto, terminata dopo tre anni. Per questo i frattesi, in segno di ringraziamento per un voto fatto, fecero costruire la chiesa della SS. Annunziata e Sant’Antonio nella piazza poi denominata Piazza Riscatto.

Frattamaggiore diede nel 1684 i natali a Francesco Durante, uno dei musicisti più importanti del Settecento (fig.3)

Fig.3 F. Durante (Municipio di Frattamaggiore)

Verso la metà del XVIII secolo vennero costruiti nella piazza centrale la torre dell’Orologio e nella Piazza Riscatto lo splendido palazzo settecentesco dei Lupoli. Nel 1763 fu costruita in piazza costruì la torre dell’orologio (fig. 2) Nel 1764 in Via Roma vi è il Palazzo della Torre dei Colombi (Palazzo Pezzullo) (fig. 4)

Fig. 4 Palazzo della Torre dei Colombi

Nel 1807 avvenne la traslazione dei resti di S. Sossio e S. Severino dalla chiesa benedettina omonima di Napoli a Frattamaggiore: i resti sono tuttora conservati nello splendido Cappellone di S. Sossio e S. Severino della Chiesa Parrocchiale adornato dalle pitture del Maldarelli e di Altamura. Qui molti pellegrini austriaci giungono in pellegrinaggio per onorare S. Severino, apostolo del Norico e Patrono dell’Austria, così come molti pellegrini vengono ad onorare il corpo di S. Sossio.

La presenza dei due corpi nella Chiesa Principale ha fatto sì che Frattamaggiore fosse dichiarata “città benedettina”.

Alla fine del primo decennio i frattesi scelsero anche lo stemma della comunità (fig.5), in cui risaltano il cinghiale e lo scudo con tre TAU (che rappresenterebbero le tre etnie originarie abitanti Frattamaggiore, e cioè quella atellana, quella misenate e quella cumana).

Fig. 5

Nel 1825 fu costruito il Ritiro delle Donzelle, trasformato di recente in un importante centro sociale per anziani. Nel 1855 fu innalzato il Santuario dell’Immacolata.

Dopo l’unità d’Italia i frattesi , soprattutto gli artigiani ed i commercianti , dotarono la città di servizi più moderni ed efficienti, facendo in pochi decenni dell’industria canapiera la più importante del meridione.

Nel 1873 il convento degli agostiniani di Pardinola fu adibito ad Ospedale Civico.Agli inizi del Novecento sorsero l’opificio dei Ferro e quello dei Pezzullo (fig. 6), di cui rimangono ancora i capannoni esempio mirabile di archeologia industriale.

Fig. 6 Opificio Pezzullo (anno 1925 circa)

Nel 1902 Frattamaggiore fu elevata al rango di Città da Re Umberto I e nel 1904 la Chiesa di S. Sossio divenne monumento nazionale.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento al Corso Durante furono costruiti bellissimi palazzi: Matacena (fig 7), Russo, Muti, Sannnino, Di Gennaro. In via Pezzullo ricordiamo i palazzi Ferro, Giametta e la Villa Lendi.

Fig. 7 Palazzo Matacena

Agli inizi del XX secolo furono costruite la Chiesa di S. Rocco e quella del Redentore.

Del primo decennio del fascismo sono la statua in bronzo di Francesco Durante, il Monumento ai caduti in guerra in Piazza Umberto I , il ponte sulla ferrovia che collega Frattamaggiore a Grumo Nevano.Interessante è anche la vecchia Centrale Elettrica . Più recenti sono le chiese parrocchiali di S. Filippo, dell’Assunta e della Madonna del Carmine.

Frattamaggiore tra gli anni ’50 e gli anni ’70 del secolo scorso si è dotata di importanti scuole secondarie: il Liceo Classico, l’Istituto Tecnico Commerciale, Il Liceo Scientifico, etc. Essa è anche un centro economico-finanziario importante, come dimostrato dalla presenza di venti sportelli bancari diversi. È soprattutto un centro ricco di commercio e di artigianato.

Alla fine del secolo scorso fu costruito il nuovo municipio.

Nel 2006 la Chiesa di San Sossio è stata elevata a Basilica Pontificia: nella Cripta il magnifico Museo Sansossiano.

È certamente poco agevole spiegare in poche parole la storia della nostra Città, dotata inoltre di importanti e qualificate associazioni culturali e ricreative, di un teatro, di un moderno campo sportivo, di piscina.

Inoltre in essa si celebrano feste popolari importanti, quali quella patronale di S. Sossio, oltre quelle rionali di S. Rocco, di S. Ciro, di S. Giovanni di Dio, di S. Antonio Abate. Spiccano pure le feste spettacolari di lunedì in Albis (I fujenti, Sona c’Asceta, Il volo dell’Angelo), quella del Carnevale con la sfilata dei 12 Mesi dell’Anno, la Notte Bianca, oltre a vari premi e concorsi culturali tra cui spicca il premio Internazionale Pianistico “F. Durante”, ed il premio Nazionale “valore Donna”.

Insomma una città ricca di storia, di religiosità, di memorie, di cultura, di lavoro operoso e geniale, di commercio intelligente e di artigianato fine, ricco soprattutto di intelligenze che nel Mondo si sono fatte conoscere ed apprezzare.

Francesco Montanaro

Presidente Istituto di Studi Atellani

Giugno 2010

 

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