Le Pagine di Storia

Scilla e Cariddi:

i primi ferry boats dello Stretto di Messina

 

Nel 1881, l'ingegnere Antonio Calabretta presentava un primo progetto di nave traghetto, ispirato ai «ferry boats» già in servizio nei Paesi del Nord Europa, in grado di trasportare carri ferroviari tra le due sponde dello Stretto di Messina. Attorno a questo progetto, e ai successivi due redatti dallo stesso ingegnere, si accese un aspro dibattito politico, approdato fin nelle aule del Parlamento italiano. Tra i più convinti assertori del progetto Calabretta era il deputato ammiraglio Giovanni Bettole che, tuttavia, per la dura opposizione del ministro dei LL.PP. Ascanio Branca, non riuscì a fare approvare.

Così il ministro Branca si rivolse all'on. Bettole: «Ma vuole che per quattro ceste di frutta che passano da Messina a Reggio, io debba far adottare il progetto Calabretta da lei propugnato?»

Trascorsi dodici anni, la Società Italiana delle Strade Ferrate della Sicilia, con RD del 23-11-1893 (3) otteneva in concessione il servizio di traghettamento di carri ferroviari tra le due rive dello Stretto, con l'obbligo di eseguire due corse giornaliere tra Messina e Reggio e, non appena inaugurata la nuova linea ferrata Eboli-Reggio, altre due corse fra Messina e Villa S. Giovanni. Di conseguenza, venivano commissionati i primi due «piropontoni a ruote» (il cui costo risultò di lire 430.000 ciascuno), per la cui costruzione, purtroppo, occorsero altri due anni. Il primo «ferry» a raggiungere Messina (2 agosto 1896) fu lo Scilla, ma solo il 1° novembre 1899, il gemello Cariddi poteva inaugurare il servizio di traghettamento dei vagoni ferroviari tra il Continente e la Sicilia, da Reggio Calabria a Messina, perché le invasature erano state completate con ritardo.

Nei primi tre anni di vita, però, le due navi non rimasero inattive, ma furono intensamente utilizzate per il trasporto di passeggeri e collettame tra le due sponde dello Stretto e issando anche il guidone del servizio postale.

Nel 1905, mentre le Ferrovie Siciliane passavano allo Stato, entrava in funzione il più vicino scalo di Villa S. Giovanni e i cantieri consegnavano due nuovi traghetti a ruote, il Calabria ed il Sicilia, che saranno radiati rispettivamente nel 1927 e nel 1933.


Bibliografia

  • Giovan Giuseppe Mellusi, “la Rivista marittima” luglio 2004

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