Pensiero Meridiano

 

Cieli d’autunno

Editoriale de Il Portale del Sud

I vescovi della Chiesa cattolica hanno sostenuto Berlusconi dalla discesa in campo fin quasi alla fine, quando furono costretti ad abbandonarlo al suo destino per una immoralità non solo conclamata, ma addirittura erta a vessillo ed imposta come modello di comportamento. Durante il suo ventennale patrocinio, gli hanno perdonato le promesse elettorali clamorosamente improponibili e sistematicamente disattese, le puttane a palazzo, le frequentazioni di adolescenti, la frantumazione della prima e seconda famiglia, la disgregazione programmata del Paese a cura della Lega di Bossi, sdoganato dall’ometto di Arcore e fatto incredibilmente ministro di quella repubblica aborrita di cui era già assurdamente senatore, assieme a tutto un campionario umano di “nani, ballerine e sputafuoco” di rara improponibilità, tant’è che ha portato il Paese sulla soglia del baratro, e forse anche oltre.

Qualcuno si chiederà perché parliamo sempre di Berlusconi. Si possono imputare tutti i mali di Italia a Berlusconi? Siamo alla ricerca del capro espiatorio per peccati che non possono che essere collettivi? La domanda ce la siamo posta, poi… abbiamo ricordato che ha tre canali televisivi, che controlla ancora la Rai e quindi almeno altri due dei canali pubblici. C’è tornato in mente che è l’uomo più ricco d’Italia e che si è comprato, oltre che leggiadre meretrici, senatori e deputati, giudici ed avvocati, che è colui che ha avuto più potere e più a lungo nella storia repubblicana… Ci viene in mente anche il buon Monti, mentre spiega all’Onu che l’Italia è tornata seria e affidabile, circolano per tutto il mondo le foto dei cortigiani, vestiti alla romana (ma non come la Befana!). Ci viene anche in mente lo sforzo di tutte le istituzioni per evitare la pena carceraria allo scriba berluscones Sallustri, diffamatore ossessivo nonché, dall’aspetto, potente jettatore…

Obbiettivamente, il nano di Arcore, da buon mandriano ha impresso ai suoi capi di bestiame il marchio di fabbrica. Ha marchiato a fuoco con i suoi modelli televisivi la nostra società. Ha falsificato la democrazia con la corruzione e circonvenzione degli elettori italici. Ecco, il suo peggior difetto è di aver messo alla berlina la democrazia, violentandola, mostrando i suoi limiti.

Ma torniamo agli alti prelati. Magari siamo noi che scriviamo ad avere preconcetti, in quanto continuiamo a pensare che la religione vada coltivata in una sfera intima e privata. Soprattutto in libertà, il che implica rispetto per coloro che non credono, per chi la pensa diversamente all’interno delle regole di civiltà. Ed invece ascoltiamo di “valori non negoziabili”, da imporre a tutti, credenti e non credenti. Una volta con i roghi dell’inquisizione, adesso con le lobbies visto che i roghi siamo riusciti ad abolirli, ma forse solo perché inquinavano troppo…!

Credere, obbedire, votare!

Se pensare da non credente vuol dire preconcetto, se ritenere che i vescovi possano dettar legge solo all’interno della loro comunità di credenti, allora siamo pieni di pregiudizi anticlericali, lo ammettiamo!

E cosa ci tocca sentire dalla voce del cardinal Bagnasco nella prolusione di apertura dei lavori del Consiglio permanente della Cei? Dopo l'ouverture di Scola, che ha tuonato a difesa dei “valori non negoziabili”, arriva la stoccata finale di Bagnasco sulla famiglia che sarebbe una società naturale fondata sull'embrione e tuona contro le unioni civili: “nuovi istituti giuridici” che, secondo lui, minacciano il futuro della società. L’illustre porporato ritiene che con le unioni civili, “la società, come già si profila in altri Paesi, andrebbe al collasso” e reclama invece più diritti per gli agglomerati di cellule: gli embrioni. Già, perché sono loro, gli embrioni e non i bambini, il vero fulcro della famiglia nonché il motore economico e sociale dell'Italia. La Chiesa, ricorda Bagnasco, è vigile «sulla salvaguardia della dignità degli embrioni, come dei migranti che avventurosamente varcano il mare alla ricerca di una vita migliore». Intanto continuiamo a mangiare uova e vitelli, perché nel disegno divino la vita degli animali serve solo a mantenere la magnifica armonia del Creato!

I paesi sull’orlo del collasso cui fa riferimento Bagnasco, sappiatelo, sono: Francia, Germania, Olanda, Danimarca, Svizzera, Norvegia, Svezia… “staterelli” corrotti dove le unioni civili sono “normali”, gli anticoncezionali e i preservativi non sono un tabù e le ragazzine di 13 anni che rimangono incinte possono abortire senza incorrere in anatemi. Notoriamente si tratta di staterelli a basso Pil e con bassa qualità della vita... L'Italia, invece, che difende l’embrione e il matrimonio religioso eterologo gode di una bassa corruzione, di alta moralità e di alta qualità di vita esattamente come in Moldavia, Bulgaria, Montenegro, Serbia, Romania, Albania. La migrazione di tedeschi, olandesi, svedesi e norvegesi che cercano «una vita migliore» in Albania, Bulgaria, Romania e Italia è infatti cosa di tutti i giorni...!

E’ evidenza dei fatti che i vescovi sbagliarono ad appoggiare Berlusconi. L’omino, è vero, ha garantito il potere ecclesiale sul matrimonio, sul fine vita, sulla procreazione… tanto caro ai porporati, ma ha disgregato la società. Con la sua boria ha cancellato l’umiltà. Con la sua faccia tosta ha fatto per intero tutti e solo gli affari suoi (e così continua anche in questo momento) suggerendo così che la solidarietà e l’uguaglianza sono ideali da coglioni, ed infatti con tale epiteto ha bollato gli avversari. Comprandosi deputati e senatori, ha imbrogliato la democrazia e ostentato la disonestà. Con le sue tv ha propinato un modello comportamentale da velina o da furbetto che sta conducendo la società italiana ad uno stanco declino, priva com’è di idee, vivacità, diversità. Ha demolito il reddito fisso, i pensionati, gli impiegati, gli operai e i diritti che ci distinguevano come nazione progredita. Il federalismo leghista da lui fiancheggiato ed attuato, ha portato l’avvicinamento al potere di banditi e trafficanti, altro che cittadini, con una proliferazione dei costi insopportabile, assecondando l’insaziabilità di certi “politici” nell’impossessarsi del denaro pubblico.

I bei tempi andati!

Un tempo non era così, diciamolo. Furti ed imbrogli ce ne sono sempre stati, ma almeno vedevi qualcosa realizzarsi… noi nati nelle vicinanze del dopoguerra abbiamo conosciuto un’epoca di abusi edilizi, di guasti al territorio, ma anche di entusiasmi, lavoro tenace, senso del sacrificio. Non ci soddisfaceva, volevamo più uguaglianza, volevamo differenze di reddito che non creassero distanze di classe, volevamo più liberta per l’uomo che per l’individuo, quindi meno proprietà. Ci hanno poi detto che la caduta di un muro a Berlino, con cui non avevamo niente a che fare noi mai iscritti ad un partito, aveva fatto decadere i nostri ideali e che eravamo debitori della fame nel mondo e dei morti di tutte le guerre del mondo. Un imbroglio, perché in Russia il popolo è stato da sempre oppresso, prima dagli zar, poi da Stalin, ora da Putin… Quel tempo prima di Craxi e Berlusconi lo ricordiamo oggi quasi con rimpianto!

I vescovi, sempre all’insegna dei “valori non negoziabili”, appoggiarono anche la Polverini contro Emma Bonino, da aborrire perché a favore dell’aborto.

Oggi mons. Bagnasco si accorge della clamorosa inverecondia in cui è caduta la destra dei baccanali, delle teste di maiale, dei “batman” avvinazzati! Centinaia di migliaia di euro a disposizione di ognuno dei consiglieri regionali del Pdl, buttati al vento, razziati, sputtanati! Nelle amministrazioni dell’ex-Pci forse c’è stato qualche caso di appropriazione, non so o non ricordo, ma sicuramente episodi da contare sulle dita di una mano sola e nulla al confronto con le organizzazioni a delinquere e del malaffare che si sono rivelate i gruppi di destra ad Imperia come a Roma, a Reggio come a Roma e Milano.

Peccati e reati

E c’è una ragione ideologica ben precisa in quanto di vergognoso accaduto. La destra come intesa da Berlusconi è mafiogena, opportunista, selvaggiamente egoista, fascista e razzista. Il federalismo leghista è altrettanto. Non illudiamoci, non c’è alcuna differenza tranne che Berlusconi è all’esclusivo sevizio di se stesso, mentre la defunta lega lo era per potentati stranieri – angli e sassoni - aventi l’interesse a ritrasformare l’Italia in un’accozzaglia di principati per dominarla finanziariamente ed economicamente meglio. E la, speriamo defunta, lega è quella che ha fortemente voluto il federalismo fiscale, quello, è bene ricordarlo che consente di gestire in maniera autonoma le entrate ma anche le uscite. Già! chi poteva immaginare che la libertà di gestione si trasformasse in libertà di appropriazione indebita rendendola legale. Oddio! qualche sentore lo avevamo avuto ma non pensavamo si spingessero fino a tanto! Legalizzare l'uso privato di fondi pubblici. Ma il maestro, il berlusca, è stato molto bravo. Ha insegnato ai suoi discepoli che la maniera migliore di compere un reato senza incorrere nella pena è depenalizzare il reato. Quando il denaro pubblico diventa magicamente privato nel momento in cui lo assegni ad un gruppo consiliare, gli individui del gruppo possono farne quello che vogliono.

Questo ha fatto la destra berlusconiana. Sarà difficile ripristinare lo Stato adesso, né si intravede chi possa farlo, con il Pd imbastardito dai vari Fioroni ed immobilizzato dagli eterni D’Alema e Bindi. Ma forse è ancora l’unico canale praticabile, non fosse altro per la sua stessa precarietà che, in vero, da forse uno spazio alla società civile per indirizzarne il percorso. Distruggere è stato molto facile, come sempre, costruire dopo una disfatta simile sarà estremamente più difficile. Non bastano di certo i “tecnici” oggi al governo per ridarci una prospettiva di futuro, anche perché si tratta di liberisti, cioè di gente che gestisce l’economia e la finanza allo stesso modo di coloro che hanno trasformato il genere umano in un immenso parco buoi, e nello sterco degli stessi.

Lavoro per il futuro

Il lavoro è ovviamente il problema ed allo stesso tempo la soluzione della crisi generazionale. Nessuna crescita vi sarà mai se non si ridarà la maniera alla gente di poter lavorare in sicurezza e stabilità. Il precariato poteva essere accettato per un periodo transitorio ed opulento, in cui non mancassero le opportunità. Oggi è un male da estirpare, che impedisce ai giovani di farsi una vita propria ed agli adulti di avere quel po’ di tranquillità che fa nascere progetti e girare l’economia. A che serve infatti una società dove i proprietari delle farmacie sono ricchissimi, mentre gli utenti diventano poveri ed indigenti? AQ che serve salvaguardare il numero dei taxi, se poi non c’è nessuno che possa permetterselo? Ogni privilegio va rivisto pur di incrementare il lavoro.

Soprattutto, la politica deve una buona volta prendere atto che la gente non vuole più finanziarla. Forse vi sono buoni motivi di principio per ammettere compensi elevati ai rappresentanti del popolo, ma si è abusato troppo e troppo a lungo e quelle facce da porco dei festini romaneschi della giunta Polverini pesano come macigni. Un peso ignobile e vergognoso. Si può pensarla come si vuole, ma certe cose non avvenivano prima dell’era Berlusconi.

Il progetto “lavoro” non può attendere. Si dovrebbe ripartire da un grande piano nazionale-europeo per la messa in sicurezza del territorio e la solarizzazione energetica delle città. Se per trovare le risorse dovremo togliere un po’ di soldi ai politici, ce ne faremo una ragione…! Vorrà dire che ciascun consigliere regionale non avrà più i 100mila euro di cui disporre senza risponderne. Vorrà dire che un senatore percepirà uno stipendio pari a quello di un professore di liceo, e dovrà per questo sentirsi onorato.

Fara Misuraca

Alfonso Grasso

Ottobre 2012


Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara Misuraca ed Alfonso Grasso


Leggi il commento di Antonio Casolaro

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