Parte 2ª
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Parte 1ª)
20 marzo 2010, due
manifestazioni e un comizio.
La prima
manifestazione si è svolta a Roma, a favore dell'Acqua, bene prezioso,
oggi messo in pericolo dal governo Berlusconi che ha emanato una
apposita legge per imporne la privatizzazione. La politica del fare,
secondo la destra.
La
seconda manifestazione si è svolta a Milano, in difesa della legalità e
contro tutte le mafie, promossa da Libera ed altre associazioni civili.
Don Ciotti non fa proclami, non promette, né tanto meno da indicazioni
di voto. Si è messo tra gli ultimi, in mezzo a loro, come imporrebbe il
messaggio di Gesù di Nazareth a tutti gli ecclesiastici.
Il
comizio si è svolto in piazza San Giovanni, protagonisti gli affari
personali del Presidente del Consiglio, le sue censure, i suoi problemi
giudiziari, il culto per la sua personalità e il suo paranoico
vittimismo. Attorno a lui, la ormai solita corte dei miracoli (mancati),
con l’aggiunta di Bossi, quello delle camicie verdi. Poiché
Mister Berlusconi è un uomo generoso, ha
organizzato una bella gita a Roma per un milione (un milione?!)
di italiani "all inclusive" più gettone di presenza. Aveva ragione mamma
Rosa, sulla sua tomba scriveranno: giusto e dolce, buono e forte...
In
realtà, Berlusconi ha scaraventato dal palco-balcone di 400 metri quadri
tutto il suo livore per l’Italia onesta, quella che lavora e che si
preoccupa del domani. Quell’Italia che tanto vorrebbe regole certe,
seguite da tutti. Quell’Italia che crede in se stessa e non lo accetta
come Duce, o meglio come un succedaneo del duce, perché a dirla tutta il
premier sta al Duce come il lompo sta al caviale. Il caudillo
brianzolo ha rispolverato tutti i consunti luoghi comuni che gli hanno
incredibilmente consentito di impadronirsi del proscenio del potere per
un quindicennio: i comunisti, le tasse, la persecuzione giudiziaria… Con
ossessione continuava a rivolgere alla piazza plaudente domande quali:
“Volete voi che vinca la sinistra?”. “Nooo” – rispondeva il coro di
telecomandati. “Volete voi che vinca il Popolo della libertà?”. "Sììì".
“Volete che aumentino le tasse?”. “Noo”. Non ha mancato di promettere,
da buon Re taumaturgo, che il suo governo avrebbe vinto anche il cancro!
Aveva
ragione la moglie, che d'altra parte lo conosce bene, che dovrebbe farsi
curare.
Il giuramento dei
governatori
I
candidati governatori della destra hanno giurato (pare non sulla Bibbia,
ma sull’ultimo pacchetto Mediaset superpremium!). Una bella accozzaglia,
con Caldoro a braccetto dei suoi alleati Cota e Zaia che, per
l’occasione “forza Vesuvio” glielo hanno mormorato solo all’orecchio…
Mastella e signora non erano sul palco, neanche De Mita e De Gregorio.
Da professionisti del voltagabbana, che una vita hanno fatto finta di
contrastare la Lega e di essere interessati al Sud, adesso sono con
Caldoro, Calderoli e... contano i 30 denari. Alla stregua dei mille e uno
partiti del sud meridionalisti, borbonici, neoborbonici o repubblicani
che siano, di cui nessuno parla e parlerà mai. Di tutti quelli che si
ostinano a dichiararsi "né di destra né di sinistra ma a sud" e poi si
alleano regolarmente con Berlusconi da Arcore e con Bossi da Legnano,
regalando loro i quattro voti che prendono: quello della mamma, del
nonno, del cognato e del cugino di secondo grado che vuole sistemato il
figlio.
L’ordalia
del giuramento è un fatto grave, perché obbliga i candidati alla fedeltà
a Berlusconi, non al territorio che li esprime. Ancora più grave se si
pensa che Berlusconi e la Lega hanno sin qui posto in essere sempre
politiche antimeridionali, tentando addirittura di affossare il sud con
la devolution. Chi si porrà in queste elezioni regionali al fianco di
Bossi e Berlusconi sarà pertanto ai nostri occhi un traditore della
patria.
I fedeli attenzionati
Il vero obiettivo di Berlusconi, per compiere fino in fondo il piano della P2,
è fare piazza pulita di tutte le autorità di controllo e di garanzia e
arrivare ad un presidenzialismo ad investitura popolare e plebiscitaria.
Un potere che degradi il Parlamento, riducendolo ad un esercito di
semplici servitori stipendiati dal Re-presidente per svolgere le
mansioni da sguattero, e riduca la Corte costituzionale, la Magistratura
e tutte le istituzioni, al ruolo di consiglieri ed esecutori della
volontà del Sovrano. Non più lo Stato di diritto ma lo Stato assoluto.
Berlusconi, ormai senza più alcun velo, contrappone alla legalità la
“legittimità” che urne teleguidate gli hanno conferito (il che - come
abbiamo dimostrato - non è neanche vero, perché non ha mai ottenuto la
maggioranza assoluta, nonostante i condizionamenti, le manovre, i voti
comprati). Come nei film western, legittimo è solo LUI, il capo
pistolero solitario, e questo gli consente di dire: «La legge sono io».
I custodi delle leggi, che ripetutamente hanno bocciato i suoi ricorsi e
i suoi decreti sono, ai suoi occhi, soltanto degli infidi scocciatori.
Perciò
considera normale censurare programmi tv e limitare la libertà di
espressione. Perciò preme sui Minzolini del Tg1 e sugli Innocenzi
dell’Authority, noti attenzionati dalla Polizia.
Parole al vento
Berlusconi in 15 anni non ha mantenuto una parola che sia una. Le tasse
sono aumentate, i posti di lavoro diminuiti. La grande riforma
della devolution respinta dalla maggioranza assoluta degli elettori fin
dal 2006. La burocrazia è sempre più opprimente, ottenere giustizia
sempre più un terno al lotto dopo la sistematica opera di demolizione
compiuta dai suoi governi. In questo è stato fattivo: se la politica del
fare si riferisce ai danni, allora è stata iperproduttiva!
Ci
auguriamo, per il bene del Paese, che anche stavolta le sue “promesse”
sull'acqua e sul nucleare rimangano soltanto parole, com’è abitudine del
governo del fare. Dietro di lui c’è lo spettro della Grecia, che la destra
ha portato al fallimento. Adesso lì la sinistra sta cercando di salvare
il salvabile, deve imporre austerità e tasse…
I
francesi alle loro elezioni regionali hanno bocciato “re Sarkò”, la sua
politica, in particolare quella economica e sociale, e la sua immagine
pubblica e privata. La sconfitta alle regionali può rappresentare
l'inizio del declino di Nicolas Sarkozy. Tre donne, tre donne leader non
veline promosse a ministre o parlamentari, hanno sconfitto Sarkozy.
Questo farebbe ben sperare anche in Italia, ma purtroppo non possiamo
dimenticare che in Francia il voto è libero. Non esistono le Tv e la
stampa controllate dal premier-magnate … In questo, la Francia è davvero
di un altro pianeta rispetto all'Italia berlusconizzata.
Il cancro
L’ultima
sparata del “premier”, come accennato, è la sconfitta del cancro! Lui
che è andato sempre a curarsi in America. Lui che ha tolto i soldi alla
ricerca. Lui che è sordo a cosa dicono i premi Nobel come Rubia sul
nucleare! Noi ci auguriamo invece che l’Italia riesca finalmente a
liberarsi dal cancro che Berlusconi stesso rappresenta per la democrazia!
Se gli
italiani non si svegliano dal loro torpore mediatico, gli unici che
continueranno a godere saranno i tassinari e i bottegai, ovviamente
intesi come categoria mentale e non come mestieri, che potranno
continuare a evadere i miseri tributi che sarebbero tenuti a versare in
qualsiasi paese civile, ed alcuni tizi, non bene identificati se non
genericamente come militanti della Lega Nord, che circolano vestiti di
verde nelle città, chiedendo documenti, mentre in un paese normale
spazzerebbero le strade, e che distribuiscono nei mercati del nord
sapone per lavarsi le mani dopo aver toccato un immigrato. Ma si può
condizionare il futuro di un Paese bellissimo come l’Italia per questi
quattro ignorantoni?
A dire il
vero, gode anche il "premier", carica mai esistita ma imposta da lui
stesso, per vanità e smargiasseria. Il piano della P2, i soldi della
mafia, le minorenni, le leggi ad personam, la prevaricazione sui deboli…
non si è fatto mancare nulla di scellerato.
Volete voi?
Volete
voi la privatizzazione dell’acqua?
Volete
voi una centrale nucleare a Latina ed una nel Tavoliere?
Volete
voi le scorie radioattive in Lucania?
Volete
voi che i soliti noti continuino a governare la Campania (Mastella e
signora, De Mita, Bassoliniani pentiti)?
Volete
voi dare il voto allo stesso partito per il quale voteranno i
camorristi?
Fara
Misuraca ed Alfonso Grasso
marzo
2010
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Gli editoriali del sito sono scritti congiuntamente da Fara
Misuraca ed Alfonso Grasso