Giuseppe Domenico Scarlatti (Napoli, 26 ottobre 1685
- Madrid, 23 luglio 1757) ritratto nel 1753 da Domingo Antonio
Velasco
(immagine tratta da Wikipedia)
Classificato come un compositore barocco,
in realtà la sua musica è stata di riferimento nello
sviluppo dello stile classico, e conosciuta ed ammirata
dai musicisti successivi, romantici compresi. La sua
produzione più nota consiste nelle 555 sonate per
clavicembalo, anche se ha scritto numerose opere, musica
sacra, per ensemble da camera e organo.
La vita
Domenico
Scarlatti nacque a Napoli nel 1685. Fu il sesto di dieci figli,
studiò prima con il padre, il compositore e insegnante, esponente di
spicco della Scuola napoletana
Alessandro Scarlatti; altri
compositori, che hanno contribuito alla sua formazione furono
Gaetano Greco, Francesco Gasparini e Bernardo Pasquini.
Divenne
compositore e organista della Cappella Reale di Napoli nel 1701. Il
suo debutto teatrale risale al 1703 con l'opera L'Ottavia
restituita al trono; nel 1704 revisionò l'opera Irene di
Carlo Francesco Pollarolo per conto dell'Opera di Napoli. Poco dopo,
suo padre lo mandò a Venezia; non esiste alcuna traccia dei suoi
successivi quattro anni.
Sonata in D minor Kk. 141 - Martha
Argerich, 2008
Nel 1709 si
recò a Roma al servizio della regina polacca in esilio Marie
Casimire, dove incontrò Thomas Roseingrave suo estimatore a cui si
deve l'accoglienza entusiasta delle sonate del compositore a Londra,
dove fu pubblicata nel 1738 una raccolta, dal titolo Esercizi per
gravicembalo, contenente 30 delle sue 555 sonate che sono giunte
ai giorni nostri. Si tratta delle sole opere di Scarlatti che furono
pubblicate durante la sua vita.
Scarlatti era
già un clavicembalista eminente: celebre una sua prova di abilità
con Händel al palazzo del Cardinale Ottoboni a Roma, dove fu
giudicato superiore a Händel al clavicembalo, anche se inferiore
all'organo.
A Roma,
Scarlatti compose opere diverse per il teatro privato della regina
Casimira. Fu maestro di cappella a San Pietro negli anni 1715-1719,
e in quegli stessi anni fu a Londra per dirigere la sua opera
Narciso al King's Theatre.
Sonata K 209 - Scott Ross, 1988
Successivamente si trasferì a Lisbona, il 29 novembre 1719,
divenendo insegnante di musica della principessa Maria Magdalena
Barbara. Lasciò Lisbona il 28 gennaio 1727 per Roma, dove sposò
Maria Caterina Gentili il 6 maggio 1728. Nel 1729 si trasferì a
Siviglia, rimanendovi per quattro anni. Nel 1733 si recò a Madrid,
sempre come maestro di musica della principessa Maria Magdalena
Barbara. Quando la principessa divenne Regina di Spagna, Scarlatti
rimase nel paese per venticinque anni, ed ebbe cinque figli. Dopo la
morte della moglie nel 1742 sposò la spagnola Anastasia Maxarti
Ximenes.
Scarlatti
ebbe una duratura amicizia con il cantante castrato Farinelli,
napoletano, anch'egli alla corte reale di Madrid. Il musicologo e
clavicembalista Ralph Kirkpatrick ha definito la corrispondenza tra
i due "la più importante fonte di informazioni su di sé che
Scarlatti abbia trasmesso alla posterità."
Domenico
Scarlatti morì a Madrid, all'età di 71 anni. La sua residenza in
Calle Leganitos è segnalata con una targa storica, e i suoi
discendenti vivono ancora oggi a Madrid.
Le opere
Scarlatti fu
l'autore di una cospicua e validissima produzione di musica sacra e
operistica. Ricordiamo le opere Orlando (1711), Tetide in Sciro
(1712), Ifigenia in Aulide e in Tauride (1713), Amor d'un'ombra e
Narciso (1714), Amleto (1715), che fu la prima opera su questo
soggetto. Inoltre Scarlatti lasciò un immenso corpus di musiche per
clavicembalo che occupano un posto rilevante nell'evoluzione della
tecnica e della composizione per strumenti a tastiera. Le 555
sonate, di cui poche furono pubblicate durante la vita di Scarlatti,
furono stampate in modo non sistematico nei due secoli e mezzo
successivi. Scarlatti ha, tuttavia, attirato ammiratori di rilievo,
tra cui Frédéric Chopin, Johannes Brahms, Béla Bartók, Dmitri
Shostakovich, Heinrich Schenker, Vladimir Horowitz e Marc-André
Hamelin. La scuola russa di pianismo ha particolarmente valorizzato
queste sonate.
Sonata K 119 - Rafael Puyana
In questi
brevi brani, costituiti generalmente di un solo movimento bipartito,
Scarlatti si dimostrò pioniere di tecniche tastieristiche nuove per
i suoi tempi, come arpeggi, note ribattute in agilità, incroci delle
mani, ottave spezzate e percosse, doppie note: tutte difficoltà
tecniche da padroneggiare progressivamente, a mano a mano che il
compositore svela le potenzialità timbriche, melodiche e ritmiche
della sua scrittura ricca e articolata. Dal punto di vista dello
stile, le sue sonate sono caratterizzate da una rapidissima mobilità
espressiva, e da una grande inventiva armonica, con l'impiego di un
vocabolario accordale spesso sorprendente. È proprio la sua opera
cembalistica, più che quella teatrale, a costituire la maggiore
eredità del musicista napoletano, e ciò è dimostrato anche dal peso
ad essa attribuito dalla tradizione didattica non solo cembalistica,
ma anche pianistica. Esistono inoltre quattro sonate per organo, e
poche in cui Scarlatti impiega un piccolo ensemble strumentale.
Alcune sono ricche di audacia armonica, con l'uso di dissonanze e
modulazioni anche non convenzionali per la sua epoca.
Sonata K 402 in mi min. Andante - Enrico
Baiano
Uno degli
attributi distintivi dello stile delle 555 Sonate di Scarlatti è
costituito dall'influenza della musica popolare iberica (portoghese
e castigliana).
Una
caratteristica formale è costituita dal fatto che la tipica sonata
scarlattiana è di solito divisa in due sezioni di durata uguale,
ognuna delle quali conduce ad un momento cardinale, che lo studioso
Ralph Kirkpatrick ha definito "il punto cruciale" (crux), e che a
volte è sottolineato da una pausa o fermata. Prima di questo punto
cruciale, le sonate di Scarlatti contengono spesso la loro
principale varietà tematica, e dopo il punto cruciale la musica fa
uso di figurazioni ripetute, modulando in tonalità lontane da quella
principale (nella prima sezione) o via via più vicine (nella seconda
sezione).
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