Mafia & Alleati racconta le vicende che dal 1941 al 1943 hanno come
protagonisti i boss mafiosi americani, i padrini siciliani e i servizi
segreti degli Stati Uniti. Ripercorre l'inchiesta del commissario
investigativo dello Stato di New York, William Herlands, condotta nel
1954, e alla luce della documentazione di recente declassificata dagli
archivi statunitensi, rende di facile comprensione la miriade di
informazioni, e di controinformazioni, che la stimolante questione ha
prodotto negli anni.
Sullo sfondo dell’occupazione anglo-americana della Sicilia,
l'Operazione Husky (10 luglio-17 agosto 1943), Lucky Luciano, Calogero
Vizzini, gli agenti segreti Corvo, Scamporino, Marsloe, il capo
dell'AMGOT Charles Poletti e tanti altri, sono le figure che popolano le
pagine di questo lavoro.
Nel libro vengono anche pubblicati, per la prima volta in Italia, i nomi
e le fotografie di numerosi agenti segreti arruolati nelle file dell’OSS
(Office of Strategic Services, il precursore della CIA) con il compito
di spianare la strada in Sicilia all’esercito del generale Patton e
ristabilire la democrazia in Italia dopo la caduta del fascismo. Altri
argomenti che Ezio Costanzo affronta riguardano il ruolo avuto
dall’AMGOT, il governo militare alleato, nella rinascita della mafia, le
biografie di Lucky Luciano e di Calogero Vizzini, la nascita della nuova
mafia, il fronte anticomunista costituitosi con l’aiuto
dell’intelligence statunitense, le azioni di spionaggio condotte dai
servizi segreti alleati durante l’Operazione Husky.
Il libro è stato di recente presentato alla Fiera Internazionale del
Libro di Torino. Sono intervenuti Gian Carlo Caselli, magistrato,
procuratore generale di Torino, procuratore capo antimafia a Palermo dal
1993 al 1999; Gianni Oliva, storico e scrittore, Carlo Romeo, direttore
Segretariato sociale RAI (che ha organizzato la presentazione), Tiziana
Guerrera, editrice de Le Nove Muse, che ha pubblicato il volume.
“Con un linguaggio semplice e diretto – ha affermato lo storico Gianni
Oliva nel suo intervento – indirizzato anche ai lettori meno esperti di
storia, l’autore mette in luce, con particolare documentazione frutto
della sua ricerca negli Stati Uniti, gli accordi tra il Naval
Intelligence americano (i servizi segreti della Marina) e la malavita
organizzata italo-americana per favorire lo sbarco in Sicilia e per
liberare il porto di New York dalle spie nazi-fasciste (Operazione
Underwold), riportando numerose testimonianze dei protagonisti
rilasciate durante l’inchiesta Herlands e poco note al grande pubblico.
Il libro di Costanzo è un ottimo lavoro di analisi di quel momento
storico che affronta anche le conseguenze sociali e politiche che il
riemergere della mafia provoca nell’immediato dopoguerra in Sicilia”.
“Si tratta di un libro che si legge tutto d’un fiato – ha affermato Gian
Carlo Caselli – che offre una serie di particolari di quegli anni
dell’occupazione anglo-americana della Sicilia rimasti fino ad oggi poco
chiari. Costanzo offre ai lettori la possibilità di addentrarsi nelle
intrigate maglie dell’organizzazione dei servizi segreti americani e
nelle operazioni condotte per l’occupazione della Sicilia nell’estate
del 1943. La pubblicazione di una serie documenti redatti dagli stessi
agenti segreti durante la loro permanenza in Sicilia rende questo lavoro
di grande attualità e permette di comprendere come gli intrecci tra
mafia e politica abbiano trovato nella Sicilia occupata dell’estate del
’43 il loro umus ideale per svilupparsi ed accrescersi nella società
siciliana del dopoguerra”.
Le testimonianze e i racconti dei protagonisti hanno fatto emergere dati
incontrovertibili sull'esistenza di tale accordo e su come la mafia
americana sia stata determinante per garantire sia la sicurezza delle
navi in partenza per l'Europa, sia la minuziosa ricerca di notizie in
vista dell'occupazione della Sicilia.
Alcuni documenti dell'Office of Strategic Services hanno fornito anche
un'utile chiave di lettura del momento immediatamente successivo della
conquista della Sicilia e del periodo dell'amministrazione alleata
dell’isola; carte che attestano che gli interventi occulti del governo
americano negli affari interni dell'Italia sono andati oltre il pur
sincero e legittimo spirito di libertà e democrazia, per incunearsi
nelle scelte politiche ed economiche della nazione, come quelli diretti
ad impedire ai comunisti di vincere le prime elezioni del dopoguerra.
L'alleanza con i ceti conservatori dell'isola, realizzata attraverso la
mediazione della mafia, è servita agli Alleati non solo per amministrare
l’isola durante la loro permanenza siciliana, ma ancor più per porre le
basi di un futuro politico-sociale dell’Italia senza i comunisti, mal
visti sia dai cattolici-liberali che dai mafiosi. Dopo lo sbarco
americano, la mafia ebbe così, per la prima volta nella sua storia,
l'onore di essere portata sulla scena come legittima organizzazione
politico-amministrativa, garantita da un esercito di occupazione. Alla
robustezza della tradizione i vecchi padrini poterono aggiungere il
piacevole prestigio che procurava loro la protezione dei conquistatori.
Alcuni studiosi, nel riprendere l’argomento, continuano a definire il
rapporto tra mafia e servizi segreti Alleati «una leggenda» o, nella
migliore delle ipotesi, ne danno una spiegazione che strizza l’occhio
agli americani, sostenendo che esso scaturì da necessità dapprima
militari e, successivamente, amministrative, di controllo dei territori
occupati. Insomma, una scelta «sfortunata» i cui risultati (la
riorganizzazione del potere mafioso nell'isola) non erano stati
previsti. Un po’ quanto ha dichiarato, in una delle sue ultime
interviste rilasciate alla BBC londinese, Anthony Marsloe, ufficiale dei
servizi segreti della Marina americana sbarcato in Sicilia assieme alle
truppe del generale Patton: «...bisognava sfruttare qualunque cosa per
difendere l'America e favorire ciò che si stava facendo e si poteva
fare... Alcune delle persone contattate erano mafiose? Non me ne poteva
fregar di meno di quello che erano se potevano fornire una qualsiasi
informazione che avrebbe contribuito allo sforzo bellico». In realtà, la
collaborazione tra servizi segreti americani e mafia fu pianificata nei
suoi particolari. A conferma di ciò, una testimonianza ufficiale di un
altro agente del Naval, sbarcato assieme a Marsloe a Gela, Paul Alfieri,
che conferma l’accordo con i mafiosi dell’isola: «... nella stragrande
maggioranza dei casi, questi contatti furono frutto della collaborazione
con il boss Lucky Luciano. Le informazioni avute si sono rivelate assai
utili».
Ezio Costanzo, giornalista-scrittore, si occupa di ricerche storiche
sulla seconda guerra mondiale. Accreditato presso i National Archives di
Washington, svolge attività di ricerca sull’occupazione anglo-americana
dell’Italia. Insegna Teorie e Tecniche del Linguaggio Radiotelevisivo
all’Università di Palermo. Ha pubblicato il volume I bambini e la guerra
(con Aldo Forbice, edizione Rai Eri, Unicef, Le Nove Muse, 2005),
Sicilia 1943, Breve storia dello sbarco alleato (Le Nove Muse, 2003). E’
autore del film-documentario Sicilia 1943.
[ottobre 2006]
pp. 248 + 48
tavole fuori testo con oltre 100 fotografie Euro 19,00
http://www.lenovemuse.com/news.htm - 095 315302 |