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Bianca di Navarra Regina di Sicilia

di Giuseppe Beccaria

CDM Edizioni

 

Nell’anniversario dei 600 anni dall’inizio del vicariato della Regina Bianca in Sicilia, prima ristampa anastatica dell’opera di Giuseppe Beccaria conservata alla Biblioteca Comunale di Palermo su Bianca di Navarra (Regina di Sicilia 1408 - 1415)

“Desioso di portare anch’io un modesto contributo alla storia della classica isola nostra, specie per siffatto periodo ancor ravvolto nella leggenda e poco criticamente conosciuto, mi diedi di proposito a rimuginare altresì nei registri della Real Cancelleria e nei manoscritti della Biblioteca Comunale di Palermo con la speranza di venire a capo di tutti gli atti pubblici ed ufficiali della regina Bianca, onde compilare una storia quanto più possibilmente completa della sua residenza, più che decennale in Sicilia.

Frutto di codeste ricerche è stata un’ampia messe, anzi che una semplice raccolta di documenti; i quali ci offrono addirittura sufficiente materia a tesservi su la desiata storia, che sarà, a sua volta, cotanto ricca di apparato scenico, di episodi drammatici e di epici avvenimenti, da renderla allettevole e gradita non pur a chi rinvangar vuole il passato pel passato, ma altresì a chi si diletta dell’avventura e dell’intreccio fantasioso del romanzo”.

Così Giuseppe Beccaria nel 1887 si rivolgeva al lettore sottolineando che il suo lavoro sarebbe stato non solo “una narrazione storica” corredata dalla citazione delle fonti, ma anche, e soprattutto, un’opera capace di far conoscere ai siciliani una parte importante della loro storia: il regno della Regina Bianca, divenuta vicaria generale del regno di Sicilia già nel 1408, dopo l’allontanamento del marito Martino il Giovane, che era riuscito ad annullare l’autorità dei tre vicari in Sicilia.

L’autore segue le varie traversie di Bianca, dal suo primo matrimonio con Martino il Giovane (Re di Sicilia dal 1402 al 1409) attraverso i suoi tre vicariati, dalla sua partenza nel 1416 per la Navarra (che sanciva la fine del suo dominio in Sicilia) al matrimonio con Giovanni nel 1420.

Di particolare interesse è l’Appendice del libro dove viene riprodotto l’Atto del Parlamento di Taormina del 1411 che, come rileva lo stesso Giuseppe Beccaria “non solo viene a colmare una lacuna nella raccolta diplomatica dei parlamenti del regno ma altresì viene a rialzare di molto l’antichità degli atti parlamentari fin ora conosciuti”.

L’opera del 1887, concessa eccezionalmente alla CMD Edizioni dalla Biblioteca Comunale di Palermo, per la ristampa anastatica in un numero di copie limitato, è realizzata su carta pregiata con copertina a colori.


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