ARCHITETTURA E OPERE D’ARTE
NELLA VALLE DEL SARNO
a cura di Antonio Braca, Giovanni Villani, Carmine Zarra
Introduzione di Francesco Bottoni, Giuseppe Zampino, Antonella Gemei, Carmine Zarra.
Scritti di
Rosa Carafa, Antonio Pecoraro, Pietro Zarrella, Giovanni Villani, Francesco Capaldo, Maddalena Di Lorenzo, Annunziata Muollo, Antonella De Angelis, Maria Cristina Cioffi, Vincenzo Sebastiano, Tania Caruso, Giulia Carosio, Angelina Montefusco, Antonio Braca, Carmine Zarra, Mario Vassalluzzo, Anna Pia Mariniello.
L’opera, di ampio respiro, è composta da 512 pagine con circa 400 fotografie a colori e in bianco e nero ed è divisa in tre parti tematiche: il territorio, l’architettura e l’urbanistica, il patrimonio artistico dal Medioevo al Neoclassicismo. Nella prima sezione viene analizzato il territorio attraverso diverse stampe di vedute e di mappe che restituiscono un quadro, mai studiato, della configurazione del territorio in età moderna. Molto interessante sotto questo versante è l’inedita mappa datata 1772 del territorio dell’antica Nocera dei Pagani. Un ampio spazio, com’era del resto naturale, è stato dedicato ai problemi dell’architettura con un’attenzione specifica alla evoluzione storica ed alla rete di collegamenti che caratterizzano la viabilità dal Medioevo a all’età moderna. Il punto di partenza riguarda le diverse fortificazioni ( dalla cinta muraria di Sarno al castello di Nocera, alla fortezza di Castel S. Giorgio) che nel Medioevo hanno contribuito al controllo dell’intera pianura. Fra gli edifici religiosi sicuramente al primo posto si colloca il Battistero di Nocera, uno dei più importanti monumenti paleocristiani dell’intera Italia meridionale, realizzato a pianta centrale sul modello dei mausolei romani che non è sfuggito all’attenzione degli specialisti. Ad esso segue un’indagine sugli insediamenti monastici di età angioina dal complesso di Realvalle, a Scafati, ai conventi di S. Anna e S. Antonio a Nocera . Nel contesto evolutivo della tipologia architettonica particolarmente interessante si rivela la parte dedicata all’architettura catalano-aragonese, presente fra Angri e Pagani con una serie di portali e finestre. Quindi si analizza la presenza di costruzioni di età moderna dal Cinquecento al Settecento con particolare riferimento al rinnovamento della Controriforma ed al cambiamento della spazialità fra Sei e Settecento. La sezione è arricchita da alcuni contributi sugli insediamenti intorno alla collina del Parco a Nocera Inferiore e degli Olivetani. Completa la prima parte un inedito studio sull’archeologia industriale che tiene nel debito conto la vocazione manifatturiera della Valle con lo sviluppo industriale fra XIX e XX secolo, restituendo le tracce di una memoria ancora fresca nella popolazione e nella storia locale. La terza sezione è quella più strettamente artistica, con contributi sulla pittura e sulla scultura. Anche in questo caso la trattazione viene periodizzata con la prima parte dedicata alle opere della pittura medievale. Si inizia con il dipinto su tavola della Madonna di Materdomini nell’omonimo santuario di Nocera superiore, nella quale si evince una caratterizzazione di riferimenti all’arte bizantina del XIII secolo. Ad essa seguono i dipinti di età gotica in gran parte ancora inesplorati dalla critica specialistica. Un ampio capitolo è dedicato alla pittura del Cinquecento dalle prime fasi rinascimentali con la penetrazione della Maniera moderna operata da Andrea da Salerno con il polittico di San Valentino Torio del 1511 ed il trittico del convento di S. Antonio del 1519. Ad essi si associano opere di notevole qualità come il polittico di Angri o quello di S. Egidio Montealbino, per arrivare alla prestigiosa presenza di Marco Pino da Siena attivo nella chiesa olivetana di S. Maria del Monte, dove si conservava anche il celebre dipinto di Raffaello, la Madonna d’Alba oggi alla National Gallery di Washington. Il dipinto, come l’intero santuario, era stato commissionato da Giovan Battista Castaldi, Gran Capitano di Carlo V, uno dei personaggi più significativi della storia dell’Agro. Un’altra ampia dissertazione, con due capitoli, riguarda la pittura del Seicento e del Settecento con la focalizzazione delle figure di Angelo e Francesco Solimena, la cui produzione viene analizzata non solo nello specifico ma anche nella definizione di un quadro figurativo di cultura barocca napoletana. Proprio la presenza stabile di Angelo Solimena a Nocera consente un arricchimento pittorico dell’intero territorio a cominciare dalla cupola della confraternita del SS. Rosario a Nocera Inferiore al ciclo di Episcopio a Sarno. Ed accanto alla sua presenza emerge con sempre maggiore forza la presenza del figlio Francesco, il principale protagonista della pittura napoletana fra Seicento e la prima metà del Settecento. Sue opere si conservano soprattutto a Nocera nel convento dei Cappuccini, nella cattedrale di San Prisco e nel convento di S. Anna. La sua influenza sulla pittura del Settecento a Napoli e nel resto dell’Italia meridionale fornisce la chiave di lettura per comprendere l’intreccio fra cultura figurativa solimenesca e quella di ispirazione giordanesca ben presente anche nell’Agro Nocerino. In questo contesto emergono opere altrimenti incomprensibili come il ciclo del cassettonato della Madonna delle Galline a Pagani, gli affreschi del chiostro del convento di S.Maria degli Angeli a Nocera, ma anche personalità come Filippo Pennino e Michele Ricciardi. Accanto ad essi risultano opere prestigiose come quelle di Paolo De Matteis, Giovan Battista Lama, Domenico Antonio Vaccaro. L’indagine si spinge nella seconda metà del secolo con le relazioni che si svolgono intorno alla personalità di Francesco De Mura ed alla nascita della Accademia di Belle Arti a Napoli. Si ritrovano così opere di Jacopo Cestaro, Bardellino, Alessio d’Elia, Antonio Sarnelli e Fedele Fischetti, presenti soprattutto nell’area settentrionale dell’Agro fra Pagani, Angri e Sarno. Da tale contesto riceve nuova conoscenza il patrimonio artistico di monumenti illustri come il santuario di Santa Maria dei Bagni a Scafati, quello di S.Alfonso de’ Liguori a Pagani, la Collegiata di S. Giovanni Battista ad Angri. Non meno impegnativo, e soprattutto inedito, è il capitolo dedicato alla scultura, che copre un arco di tempo dal Medioevo al Settecento con l’individuazione di numerose opere per la maggior parte camuffate da restauri e rifacimenti. Particolarmente significative sono alcune sculture come il busto marmoreo del ricordato Giovan Battista Castaldi, ovvero la statua lignea di San Sebastiano già attribuita a Giovanni da Nola, datata 1514, ovvero il busto di Mariano Abignente a Sarno, uno dei partecipanti alla disfida di Baeletta. Nuovo spunto di ricerca si trova nell’analisi degli altari con le preziose statue che li arricchiscono soprattutto dai primi anni del Settecento, come quello della SS. Purità a Pagani, del santuario di S. Maria a Foce a Sarno, fino a quelli di cultura sanmartiniana come l’altare dell’Immacolata Concezione a Nocera Inferiore. Si può dire, quindi, che con questo volume anche per la Valle del Sarno si definiscono le coordinate del patrimonio monumentale e storico-artistico sedimentatosi dal Medioevo all’età contemporanea. E’ stata un’impresa notevole, realizzata grazie alla volontà della Patto dell’Agro SpA, Agenzia locale di sviluppo della Valle del Sarno, che ha finanziato l’opera ed alla Confraternita della SS. Concezione di Nocera che ne ha raccolto l’indicazione. Il progetto di ricerca, invece, è stato curato dalla Soprintendenza ai BAPPSAE di Salerno, che ha impegnato i propri funzionari nella redazione di gran parte dei testi scritti insieme a contributi di studiosi della zona.
Il volume è stato presentato
agli organi di stampa l'8 febbraio 2006 presso la sede della Soprintendenza
Bappsae, via Botteghelle 11, Salerno, da Francesco Bottoni, Presidente della
Patto dell’Agro S.p.A. e Giuseppe Zampino, Soprintendente per i Bappsae di
Salerno e Avellino. Il 10 febbraio 2006, illustrazione all’Auditorium del Convento di Sant’Antonio, a Nocera Inferiore (SA) dei professori universitari Alfonso Gambardella, uno dei più autorevoli studiosi della Storia dell’Architettura in Campania, e Francesco Abbate, esperto dell’arte del Cinquecento ed autore di una serie di volumi sulla Storia dell’Arte in Italia meridionale.
Il volume è stato finanziato dalla Patto dell’Agro SpA con fondi a valere sul "Programma Aggiuntivo" del Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Agro Nocerino Sarnese. Delibera Cipe n. 83 del 29 settembre 2002. Decreto Direttoriale n. 09/03. Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione - Servizio Progetti, Studi e Statistiche del Ministero dell’Economia e delle Finanze
L’opera è disponibile presso:
"Patto Territoriale per l’Occupazione dell’Agro Nocerino Sarnese"
Via Libroia, 52 - 84014 Nocera Inferiore (SA) tel. 081/9205911 (Centralino)- fax 081/924994 - Numero Verde 800 117 711 - info@pattoagro.it Televideo Regionale Rai Tre pag. 539.
Ufficio Stampa Soprintendenza Bappsae di Salerno dr. Michele Faiella. Infoline: 0892573215 Fax 089251727 E mail: stampa.ambientesa@arti.beniculturali.it |