Le interviste di Brigantino e don Virgilio

 

Vittorio Emanuele III Savoia

(serie infamoni napoletani)

Napoli 1868 - Alessandria d'Egitto.1947

Viva 'o Rre!

Don Virgilio il portinaio è veramente una miniera di sorprese e mò, pigliandomi si vede in simpatia, mi fa parlare con gente che solo 'o Cielo 'o sape. Ieri mi condusse ad un fiume, non lontano da Napoli. Che impressione però! Don Virgilio si dovette imporre ad un traghettatore assaje scustumato. Nu cane gruosso abbaiava forte in lontananza e sull'altra riva si alzavano lingue di fuoco!

Brigantino: 'on Virgì, jamme bbuono? Voi siete sicuro?

Don Virgilio (voce sommessa ma ferma): 'n mano all'arte.

Brigantino: ma poi come torniamo? ... perché noi torniamo, vero?

Don Virgilio: Dottò, ma vuje 'e vulite fa 'ste interviste? Sì, e allora non vi preoccupate, state in mano all'arte!

Sbarcati, ci incamminammo verso un edificio basso: dentro c'era una folla indiavolata, e un caldo infernale. Don Virgilio mostrò cierte ccarte all'addetto alla reception: il tipo impallidì, si mise a disposizione e disse: "Vi faccio accompagnare subito all'ascensore dal bersagliere di turno!"

Bersagliere: Ecco l'ascensore, signor Prefetto! ... ragazzo, vieni qui!

Brigantino: Uh, fate lavorare i bambini! Guarda, Virgì, come è piccolo questo "ragazzo"!

Bersagliere: Ma no, è vecchissimo, neh! È un nano meridionale: Vittorio Emanuele Terzo di Savoia.

Brigantino: Il re vigliacco! Siete proprio voi?

Terzo: Vigliacco, vigliacco ... sempre questa parola! Per una gitarella sull'Adriatico!

Brigantino: Però ve la siete cavata con poco! Fare il ragazzo dell'ascensore non deve essere tanto duro!

Terzo: È un incarico temporaneo: devo aspettare qui mio nipote Quarto (pozza jettà 'o veleno!), quando arriva ci uniamo agli altri parenti, che stanno un po' più giù...

Brigantino: Ma che caldo insopportabile! ... Ecco, il registratore è acceso: presentatevi pure ai nostri lettori!

 

Terzo: Sono Vittorio Emanuele Filiberto Carlo Umberto Amedeo, terzo come re di Sardegna, re di Cipro, d'Albania e di Gerusalemme, Imperatore d'Etiopia, decimo principe di Carignano, duca di Savoia, di Genova, di Monferrato, d'Aosta, del Chiablese, del Genevese e di Piacenza; principe di Piemonte e di Oneglia; marchese d'Italia, di Saluzzo, d'Ivrea, di Susa, di Ceva, del Maro, di Oristano, di Cesana e di Savona; conte di Moriana, di Ginevra, di Nizza, di Tenda, di Romonte, di Asti, di Alessandria, di Goceano, di Novara, di Tortona, di Vigevano e di Bobbio; barone di Vaud e di Faucigny; signore di Vercelli, di Pinerolo, di Tarantasia, della Lomellina e della Valle di Sesia. Sono Piemontese puro e la mia schiatta ha fatto l'Italia. Venni fuori nano perché figlio di consanguinei, ma anche vanitoso e maligno. M'avete portato i babbà?

Brigantino: Ne siamo sprovvisti ... Ci potete ragguagliare sui vostri natali?

Terzo: Nacqui in una città del Piemonte chiamata Napoli, primogenito di Umberto, il re "buono", nipote di Vittorio, il re "galantuomo", pronipote di Carlo Alberto, il re ...

Brigantino: ..."tentenna", lo sappiamo. Diteci qualcosa d'interessante per i nostri lettori!

Terzo: Mia mamma Margherita inventò la pizza, divenuta in breve una specialità piemontese. Combattei eroicamente nella Grande Guerra, ma ero più incline alla amministrazione del regno. Mi trovo qui per colpa dell'Inghilterra: abbandonò la mia dinastia sol perché non firmai quel maledetto stato d'assedio in occasione della marcia su Roma, nominando invece Mussolini primo ministro! Il Duce era un grand'uomo ed io pensai di avvalermene per fondare l'Impero di pura razza piemontese, completando il lavoro dei miei antenati, e conquistando un posto al sole per la maschia gioventù torinese. Ditemi voi che male c'era (pozza jettà 'o veleno)?!

Brigantino: In un primo tempo le cose andarono bene...

Terzo: Più che bene direi: il Duce del fascismo mi diede importanti titoli da aggiungere alla raccolta! Il Piemonte ebbe nuove colonie, oltre a voi puzzoni meridionali. Si attuò anche una campagna di rieducazione degli Ebrei, ed io firmai personalmente quelle lungimiranti leggi.

Brigantino: Ma non è che foste costretto a farlo? In fondo eravate un re costituzionale, cioè senza poteri e quindi senza responsabilità dirette.

Terzo: Ma cosa dici, Avanguardista! Leggiti lo Statuto Albertino: il governo risponde al re e non alle Camere, per cui nel re risiede il Potere esecutivo! M'avite purtato 'na 'npepata 'e cozze?

Brigantino: Poi le cose volsero al peggio ...

Terzo: Purtroppo! Ma reagii e al momento opportuno e feci arrestare quel Duce meridionale, carogna, razzista, infame, traditore e antidemocratico! Tanti bravi settentrionali avevano sofferto per una guerra non voluta dalla dinastia! Allora avete portato le zeppole? Mi piacciono quelle fritte!

Brigantino: Sto tutto sudato! ... Perché nel '43 abbandonaste Roma e le truppe scelte, tenute di riserva proprio per la sua difesa?

Terzo: Io e la mia corte intendevamo salvarci a tutti i costi, ed infatti facemmo a botte per salire sulla nave. Gli Americani, cui mi ero affidato, mi avevano consigliato di andarmene, per rifondare il Piemonte una volta che la guerra fosse finita. Ma non mantennero le promesse (pozzano jettà 'o veleno). Distrutto dal dolore, riparai in esilio, in una città del Piemonte Egizio, lasciando il regno a mio figlio, il re di "maggio", un inetto generato da mia moglie, pastorella montenegrina. La sapete fare la pastiera?

Brigantino: No! A proposito di vostro figlio, che fine ha fatto ... sì, insomma è qui?

Terzo: Eh, beato lui! Ha un lavoro socialmente utile: mò fa il bersagliere di Cavour...

Brigantino: Un momento, un momento: ma pecchè, Cavour addò stà?

Terzo: Il conte è sistemato nei fondi con 40 bersaglieri di scorta. Si divertono tanto! Si divertono con il conte ... sapete come sono fatti i giovani ... gli fanno il servizio a rotazione!

Don Virgilio: Dottò, è il momento di scappare: tra poco accendono l'altoforno!

Brigantino: Bye maestà piemontese: da Meridionale non posso proprio dirti grazie!

Viva 'o Rre!

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