Terzo:
Sono Vittorio Emanuele Filiberto Carlo Umberto Amedeo,
terzo come re di Sardegna, re di Cipro, d'Albania e di
Gerusalemme, Imperatore d'Etiopia, decimo principe di
Carignano, duca di Savoia, di Genova, di Monferrato,
d'Aosta, del Chiablese, del Genevese e di Piacenza;
principe di Piemonte e di Oneglia; marchese d'Italia, di
Saluzzo, d'Ivrea, di Susa, di Ceva, del Maro, di
Oristano, di Cesana e di Savona; conte di Moriana, di
Ginevra, di Nizza, di Tenda, di Romonte, di Asti, di
Alessandria, di Goceano, di Novara, di Tortona, di
Vigevano e di Bobbio; barone di Vaud e di Faucigny;
signore di Vercelli, di Pinerolo, di Tarantasia, della
Lomellina e della Valle di Sesia. Sono Piemontese puro e
la mia schiatta ha fatto l'Italia. Venni fuori nano
perché figlio di consanguinei, ma anche vanitoso e
maligno. M'avete portato i babbà?
Brigantino:
Ne siamo sprovvisti ... Ci potete ragguagliare sui
vostri natali?
Terzo:
Nacqui in una città del Piemonte chiamata Napoli,
primogenito di Umberto, il re "buono", nipote di
Vittorio, il re "galantuomo", pronipote di Carlo
Alberto, il re ...
Brigantino:
..."tentenna", lo sappiamo. Diteci qualcosa
d'interessante per i nostri lettori!
Terzo:
Mia mamma Margherita inventò la pizza,
divenuta in breve una specialità piemontese. Combattei
eroicamente nella Grande Guerra, ma ero più
incline alla amministrazione del regno. Mi trovo qui per
colpa dell'Inghilterra: abbandonò la mia dinastia sol
perché non firmai quel maledetto stato d'assedio in
occasione della marcia su Roma, nominando invece
Mussolini primo ministro! Il Duce era un grand'uomo
ed io pensai di avvalermene per fondare l'Impero di
pura razza piemontese, completando il lavoro dei
miei antenati, e conquistando un posto al sole per la
maschia gioventù torinese. Ditemi voi che male c'era (pozza
jettà 'o veleno)?!
Brigantino:
In un primo tempo le cose andarono bene...
Terzo:
Più che bene direi: il Duce del fascismo mi diede
importanti titoli da aggiungere alla raccolta! Il
Piemonte ebbe nuove colonie, oltre a voi puzzoni
meridionali. Si attuò anche una campagna di
rieducazione degli Ebrei, ed io firmai personalmente
quelle lungimiranti leggi.
Brigantino:
Ma non è che foste costretto a farlo? In fondo eravate
un re costituzionale, cioè senza poteri e quindi senza
responsabilità dirette.
Terzo:
Ma cosa dici, Avanguardista! Leggiti lo Statuto
Albertino: il governo risponde al re e non alle Camere,
per cui nel re risiede il Potere esecutivo! M'avite
purtato 'na 'npepata 'e cozze?
Brigantino:
Poi le cose volsero al peggio ...
Terzo:
Purtroppo! Ma reagii e al momento opportuno e feci
arrestare quel Duce meridionale, carogna,
razzista, infame, traditore e antidemocratico! Tanti
bravi settentrionali avevano sofferto per una guerra non
voluta dalla dinastia! Allora avete portato le
zeppole? Mi piacciono quelle fritte!
Brigantino:
Sto tutto sudato! ... Perché nel '43 abbandonaste Roma e
le truppe scelte, tenute di riserva proprio per la sua
difesa?
Terzo:
Io e la mia corte intendevamo salvarci a tutti i
costi, ed infatti facemmo a botte per salire sulla
nave. Gli Americani, cui mi ero affidato, mi avevano
consigliato di andarmene, per rifondare il Piemonte una
volta che la guerra fosse finita. Ma non mantennero le
promesse (pozzano jettà 'o veleno). Distrutto dal
dolore, riparai in esilio, in una città del Piemonte
Egizio, lasciando il regno a mio figlio, il re di
"maggio", un inetto generato da mia moglie, pastorella
montenegrina. La sapete fare la pastiera?
Brigantino:
No! A proposito di vostro figlio, che fine ha fatto ...
sì, insomma è qui?
Terzo:
Eh, beato lui! Ha un lavoro socialmente utile: mò fa
il bersagliere di Cavour...
Brigantino:
Un momento, un momento: ma
pecchè, Cavour
addò stà?
Terzo:
Il conte è sistemato nei fondi con 40 bersaglieri
di scorta. Si divertono tanto! Si divertono con il conte
... sapete come sono fatti i giovani ... gli fanno il
servizio a rotazione!
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