Note sull'artista
al
di là del piacere
Emma
vitti è una fotografa che
si muove in direzioni difficilmente riconducibili a linee prefissate.
Non capita spesso, infatti, di trovarsi di fronte a opere così
intimamente indipendenti da non evocare riferimenti estetici troppo
definiti. Perché se è vero che nella fase della propria formazione ogni
autore può percorrere un tratto di strada in comune con i suoi autori
preferiti lasciandone quindi nei suoi lavori anche labili tracce, questo
non sempre accade con tutti quanti sanno percorrere strade originali e
marcatamente personali. Trovarsi di fronte alle opere di Emma Vitti
obbliga, quindi, ad assumere un atteggiamento molto particolare che
tiene conto, in egual misura, della sua sensibilità, delle modalità con
cui si applica alla ricerca, dei complessi aspetti legati alla sua
formazione artistica.
Quando afferma che il suo modo di
lavorare ha l’esigenza di essere trasversale, Emma Vitti, indica una
strada che permette a chi osserva le sue immagini di coglierne il
significato, il termine “metafore visive” usato dalla stessa autrice per
definire le sue fotografie appare in tutta la sua evidenza ma anche di
comprendere che queste sono porte aperte verso l’esterno, funi gettate
nel profondo per dare in modo che altri vi si aggrappino creando un
rapporto intenso fatto di allusioni e di complicità.
Più che fotografie, Emma Vitti,
compie gesti di spaesamento che, riscattando la banalità del quotidiano,
creano un diverso ordine linguistico dove il rimosso, l’allusivo,
l’onirico si ritrovano all’interno di un continuo rimando dialettico….
(Roberto Mutti).
Tratto dalla presentazione del volume
“Configurazioni provvisorie” edito da Electa e curato da Roberto Mutti, in
occasione dell’inaugurazione della Mostra fotografica “Memento Vitae” 18
dicembre 2010, Galleria Dietro le Quinte, Catania,
www.dietrolequintearte.it. |