"Non esiste un titolo adeguato per descrivere questo progetto. Un
titolo è come circoscrivere uno spazio immenso, smisurato, infinito.
In questo spazio non c'è vuoto. Ci sono suoni di parole che mi
raggiungono anche da lontano e spesso sembrano eco della mia stessa
voce. Ed è qui, che le mie parole sbiadite, acquistano colore. A
volte le parole giungono così improvvisamente e sono quelle le volte
in cui mi esprimo al meglio, quando nulla è forzato dal messaggio ma
è solo la mia voce a parlare. Una specie di purificazione. Come se
scrivendo, mi liberassi di un peso, perché anche le parole pesano e
molto più delle cose tangibili. L'età matura ci carica di saggezza.
Nelle mie parole, in questi stralci di poesia, non vi è rabbia, né
pianto, né dolore, ma riflessi di ciò che sono diventato tramite
un’indagine di me nel tempo. Indietro non si torna e davanti, tutto
scorre in maniera così veloce, che diventa anche superfluo
affliggersi". |
Davide Uria, pugliese del 1987. Laurea in pittura. Nel 2005
partecipa, vincendo il terzo posto al concorso nazionale di poesia.
Nel 2012 pubblica con Edizioni Il Pavone "A cosa serve un cuore?''
una raccolta di poesie che racchiude circa dieci anni di lavoro. In
questi anni si è anche dedicato alla realizzazione di illustrazioni.
il 2 gennaio 2014 ha pubblicato sul suo sito UNTILED un piccolo
progettino di poesie, arrivato dopo un periodo non facile, che
raggruppa in un unico corpo diverse anime e differenti identità. E'
una raccolta di brevi appunti poetici, mai ultimati, scritti nel
corso di questi anni ma che nel tempo hanno trovato una loro giusta
collocazione. "Scarti" di poesia, quindi, che l'autore ha
rielaborato senza toglier loro quella corposità e aspetto tipici di
una composizione incompleta.
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