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Trani

La Cattedrale di San Nicola Pellegrino. Foto di Pina Catino, tratta da Apulia Review vol. XI, n.3 (autunno 2009)

 

“Distinta, luminosa, e bellissima, Trani vive la sua distinzione, luminosità e bellezza con la nonchalance e la classe di una signora che sa di essere e non fa nulla per apparire” [1]

Costruita in pietra chiara intorno a un'insenatura naturale, questa bella città conserva un nucleo antico che, insieme alla cattedrale e al castello, testimoniano la sua importanza storica, e la sua naturale vocazione a coniugare cultura superiore e raffinatezza estetica.

L'antica Turenum, fondata probabilmente nel III-IV secolo, si sviluppò in seguito alla distruzione di Canosa nel IX secolo. Le sue attività marinare ebbero impulso con i Normanni e soprattutto nel periodo svevo. Le larghe vie lastricate e i palazzi signorili raccontano invece la ricchezza che raggiunse grazie ai commerci con Aragonesi e veneziani, diventando nel XVI secolo sede della Sacra Regia Udienza, capoluogo di provincia del Regno di Napoli fino al 1808, quindi sede della Gran Corte Civile di Terra di Bari e d'Otranto. Trani, infatti, è famosa, oltre che per il magnifico vino moscato e per la sua pietra chiara, anche per la consolidata tradizione nella giurisprudenza, come testimoniato dai suoi Ordinamenta maris, codifice di diritto marittimo risalente all’XI secolo. Centro di vivace attività culturale, diede vita nel Seicento all'Accademia dei Pellegrini, e nell'Ottocento alla prima rivista letteraria della Puglia, la Rassegna Pugliese.

Il nucleo più antico si estende su una piccola penisola e presenta il tipico tessuto urbanistico normanno a spina di pesce.

La Cattedrale di San Nicola Pellegrino

La cattedrale di San Nicola Pellegrino è tra le più maestose della Puglia romanica. Fu iniziata alla fine dell'XI secolo sulla precedente basilica di Santa Maria, e completata a metà del '200. La facciata, nella parte inferiore, è scandita da arcate cieche impreziosite, negli stipiti e negli archivolti, da figure zoomorfe, umane, mostruose o decorative. Nella parte superiore, sotto al rosone, si aprono tre monofore. La facciata è movimentata da una scalinata a doppia rampa che sale al portale maggiore. L'arco pieno del portale è sostenuto da due leoni e ornato da notevoli rilievi figuranti animali, mostri e scene bibliche. Il ricco portale, scolpito dai tranesi Bernardo ed Eustasio negli ultimi decenni del XII secolo, è chiuso dalla porta bronzea eseguita da Barisano da Trani nel 1179, e composta da 32 formelle a bassorilievo.

Il colonnato esterno

 

La Cripta

Il Portale

 

L'interno

Sul fianco destro s'innalza il campanile duecentesco, alto 59 m, sottopassato da un arcone ogivale al piano stradale, caratterizzato dalla successione, dal basso verso l'alto, di monofore, bifore, trifore e quadrifore. Di grande rilievo, sono le tre absidi sporgenti a guisa di torri. Tipicamente romanico, questo schema che salendo lascia sempre più spazio al vuoto simboleggia l'ascensione verso il cielo, il divino.

L'Abside in San Nicola Pellegrino

L'interno è composto da tre chiese sovrapposte. Al livello stradale si trova il succorpo o chiesa di Santa Maria della Scala (VII secolo), una lunga aula divisa in tre navate da ventidue colonne, da dove si scende all'ipogeo di San Leucio del VII secolo circa. Due scalinate conducono alla chiesa superiore, a tre navate. L'interno spoglio, scandito da coppie di colonne che reggono matronei, solo nell'area dell'altare conserva frammenti dei mosaici che un tempo dovevano ricoprire tutta la chiesa.

La cripta di San Nicola (XII secolo) sorge sotto il transetto. Fu aperta all'epoca della fondazione per ospitare le spoglie del santo pellegrino. Ventotto colonne di marmo greco reggono finissimi capitelli di stili diversi.

Cripta della Cattedrale, particolare degli affreschi

Di fronte alla cattedrale sorge il Castello Svevo, dalla poderosa mole quadrangolare, fatto costruire tra 1233 e 1249 da Federico II. Il castello dalla linea pura, luminosa e geometrica era un tempo in comunicazione diretta con il mare, protetto dai bassi fondali, delimitato dal profondo fossato interrato. Nel 1240, vi fu impiccato, a vista delle navi veneziane che avevano saccheggiato le coste pugliesi, Pietro Tiepolo, figlio del doge di Venezia, catturato durante la battaglia di Cortenuova. Nel 1259 vi si tenne la festa nuziale del figlio di Federico, Manfredi e Elena d'Epiro. In una segreta del castello fu tenuta prigioniera, dal 1268 al 1279, Sifridina, contessa di Caserta, rea di aver congiurato contro gli Angioini. Il castello fu quindi modificato nel '300 e altri interventi si susseguirono nei secoli. Il consistente rimaneggiamento post-unitario, eseguito per destinare il castello a penitenziario, ha messo a dura prova la sua stessa sopravvivenza.

Il castello

Sul porto si affacciano: il palazzo Caccetta, quattrocentesco, massiccia costruzione tardogotica che si sviluppa attorno al cortile quadrangolare porticato; il barocco palazzo Antonacci, dove ha sede il museo delle carrozze con circa 40 carrozze tra diligenze, calessi, berline; palazzo Quercia e il fortino di Sant'Antonio, che offre una splendida vista sulla cattedrale, e la chiesa di Ognissanti. Quest’ultima, realizzata per l'ordine dei templari nella prima metà del XII secolo, ha nella facciata un doppio portico su colonne, con capitelli e volte a crociera, che inquadra i tre portali scolpiti. Di notevole interesse è l'abside maggiore. Da visitare anche la romanica chiesa di San Giacomo, che possiede un bel portale scolpito. Nel vicino episcopio ha sede il museo diocesano con un lapidario che conserva parti architettoniche e sculture. La chiesa di San Francesco, già abbazia benedettina della SS. Trinità, della fine del XII secolo, mostra tre cupole in asse; invece quella di Sant’Andrea, eretta attorno al Mille, presenta pianta centrale con cupola emisferica. Nella villa comunale è sistemato un piccolo acquario.

Trani, “fasciata da una verde cintura di ville suburbane, è conclusa a sud dalle ritmiche arcate del monastero medievale di Santa Maria di Colonna, adagiato su una sottile lingua di terra, protesa nel mare” [2].


Note

[1] Ulisse, la Rivista di bordo dell’Alitalia

[2] ibidem


Bibliografia, fonti e riferimenti:

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