Note sull'artista
Originario di
Galatina, dove nasce nel 1836, arriva a Napoli
nel 1857 dopo un triste periodo di indigenza e solitudine. Presso il Reale
Istituto di Belle Arti conosce Domenico Morelli, dal quale è influenzato
nello studio di soggetti storici. Coinvolto nella cospirazione
antiborbonica, viene arrestato e confinato per più di un anno. Rientrato
nella città partenopea nel 1859, è particolarmente attivo nel reclutamento
di popolani, che stipendia con i cento ducati guadagnati con la vendita
dell’Erminia fra i pastori (Napoli,
Palazzo Reale), primo esordio importante dell'artista, opera premiata e
acquistata dalla stessa casa reale nel 1859. Unitosi a Garibaldi, combatte
aspramente contro le truppe borboniche; preso prigioniero e condannato a
morte, viene tempestivamente salvato dai soldati piemontesi.
Dal 1865
intraprende l'insegnamento del disegno, dapprima in una scuola operaia di
arti e mestieri e nella scuola di ricamo dell'ospizio di San Vincenzo
Ferreri, in seguito presso l'Istituto di Belle Arti. Su invito di Morelli
espone alla prima mostra della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli,
alla quale parteciperà costantemente; anche a Parigi, nel 1867, il suo
dipinto Un esame rigoroso al Sant'Uffizio
riscuote il plauso di Jean-Louis-Ernest Meissonnier. Agli anni settanta
appartengono alcuni dei suoi dipinti più famosi, tra i quali
Le merlettaie cieche (1872, Napoli,
collezione privata), Il viatico dell'orfana
e La ruota
dell'Annunziata (queste ultime dipinte nel 1877 e conservate a
Roma presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Della
Luisa Sanfelice in carcere, la sua opera
più celebre, eseguirà una prima versione nel 1874, esposta alla Promotrice,
e una seconda nel 1877 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Agli
accenti poeticamente sommessi con cui descrive i temi della povertà e della
solitudine dell'infanzia derelitta si aggiungono, nel periodo più tardo,
inflessioni più drammatiche, sottolineate dall'abbandono del raffinato gioco
tonale in favore di un ritorno alla pittura a macchia (La
pioggia di cenere sul Vesuvio, 1880, Firenze, Galleria d'Arte
Moderna; Tatuaggio dei camorristi, 1890,
Napoli, Museo di Capodimonte). Appartengono all'ultimo decennio della sua
attività anche le opere di proprietà del Banco di Napoli,
La pioggia e
Luisa Sanfelice trasportata da Palermo a Napoli il 2 settembre per essere
decapitata. Muore a Napoli nel 1891.
Tratto dalle biografie degli artisti di Marina Minozzi per l’opera “La Collezione d’Arte del Sanpaolo Banco di Napoli” a cura di Anna Coliva. |